Qualcuno ha detto, molto giustamente, che "l'interesse profondo di tutte le tradizioni cosiddette popolari consiste soprattutto nel fatto che, in origine, esse non sono popolari" Luc Benoist..
Si tratta, come quasi sempre, di elementi tradizionali nel vero senso della parola, per quanto deformati, sminuiti o frammentari essi possano talvolta essere, e di cose che abbiano un valore simbolico, tutte queste cose, ben lungi dall'essere di origine popolare, non sono neppure di origine umana.
Quel che può essere popolare è unicamente il fatto che tali elementi "sopravvivano", quando appartengano a forme tradizionali scomparse; e, sotto questo riguardo, il termine folk-lore assume un significato abbastanza prossimo a quello di "paganesimo", tenendo di quest'ultimo presente solo l' etimologia, con l'intenzione "polemica" e ingiuriosa in meno.
Il popolo conserva in tal modo, senza capirli, i frammenti di antiche tradizioni, frammenti che risalgono talvolta a un passato così lontano che sarebbe impossibile determinarlo, e che ci si accontenta di riferire, per tal ragione, all'oscuro campo della "preistoria"; adempie in tal modo al ruolo di una sorta di memoria collettiva più o meno "subconscia", il cui contenuto è palesemente venuto da altre fonti (è questa funzione essenzialmente lunare, e si può osservare che, secondo l' astrologia, la massa popolare corrisponde di fatto alla Luna, ciò che indica nello stesso tempo, opportunamente, il suo carattere puramente passivo, incapace di iniziativa o di spontaneità)..
Quando si va al fondo delle cose si constata che quel che si è conservato in tal maniera contiene soprattutto, in forma più o meno velata, una somma notevole di dati d'ordine esoterico, vale a dire precisamente quanto è meno popolate nella sua essenza.
Quando una forma tradizionale è sul punto di estinguersi, i suoi ultimi rappresentanti possono benissimo affidare volontariamente, alla memoria collettiva, ciò che altrimenti si perderebbe senza remissione; in fondo è questo il solo mezzo per salvare quel che salvare si può ancora in una certa misura; e nel contempo l'incomprensione naturale della massa è una garanzia sufficiente perché ciò che possedeva un carattere esoterico non resti snaturato, ma si conservi soltanto, in guisa di testimonianza del passato, per coloro che in tempi diversi saranno capaci di capirlo.
Tratto da "Sull'esoterismo cristiano" di René Guénon