martedì 31 dicembre 2013

Profilo Numerologico

Questo profilo numerologico particolare è un esempio per far capire che nulla è a caso ma soprattutto la scienza della numerologia, il significato dei nomi, e la risonanza che essi hanno nella vita di un individuo non sono una pura fantasia:
A mio avviso queste informazioni potrebbero essere utilizzate per avere delle risposte e capire il motivo di tanti avvenimenti accaduti nella propria esistenza, ma potrebbero diventare anche una vera e propria guida per dare un senso alla propria vita che non sempre rispecchia il profilo numerologico per la "cecità" che spesso gli esseri umani hanno nel codificare gli eventi del loro storico di esistenza.
Per questo motivo l'anima si reincarna rinascendo quel dato giorno e con quel dato nome, sperando che le vibrazioni emesse dai numeri e dalle lettere, possano guidare la propria esistenza terrena verso la liberazione dal Karma attraverso il Dharma.
Questo profilo è reale ma non pubblicherò nè nome, nè sesso, nè data di nascita per mantenere anonimo il tutto

Giorno di nascita 13,
Numero dell'Anima 1,
Numero del Profondo Sé 3,
Numero della Personalità 4
Numero del destino 9 (9 Il liberatore)
Prima lettera del cognome M=13 (13 l'Alchimista)
Prima lettera del nome A=1=Aleph=l'inizio di tutto
Significati dei nomi:
1° nome di battesimo ufficiale e riconosciuto all'anagrafe vuol dire inestimabile; che combatte, affronta, precede.
2° nome di battesimo; protegge gli  esseri umani
3° nome di battesimo: luce, lucente
I tre nomi sembrano già predire il numero del Destino dato invece dalla data di nascita
mentre il numero Karmico viene praticamente riassunto dai numeri dell'Anima, Profondo Sé e Personalità
La numerologia di tre nomi di battesimo è molto particolare:
Anima 22
Profondo Sé 11
Personalità 33 (33 Numero Maestro)
Potrebbe essere il profilo di un Liberatore dato dal destino 9, talent scout di Anime con del potenziale da liberare e l'intuizione nel percepire al di là delle apparenze dato dalla sua vera natura 11, il potere di creare gli eventi con l'applicazione della  Legge di Attrazione data dal 22;
Il numero dell'Anima 1, risultante dalla numerologia del primo nome è l'archetipo del Guerriero il coraggio, ma anche la sorgente di tutte le cose, l'Uno, il Principio che è compatibile con il 22 che ha come archetipo il Creatore, il tutto completato dall'Amore dell'Angelo Custode che è l'archetipo del numero 6.
Il Profondo sé che nella numerologia calcolata con il solo primo nome è il 3 rappresenta la spiritualità, l'archetipo della Trinità, la perfezione l'equilibrio tra l'uno e il due ed è compatibile con la percezione, con lo stato elevato di coscienza dell'11 l'archetipo del Genio.
Tutto questo amplificato dal numero del Destino 9 e dal numero Karmico del giorno della data di nascita 13 molto potente e risolutivo per la propria vita e quella degli altri.
L'Alchimista della psiche,(Il numero karmico 13) che scompone e riassocia gli elementi psichici, che sa il vero significato di  'solve et coagula' , conosce la propria mente e quindi anche quella degli altri, ha padronanza con essa e gli esseri umani non hanno segreti...
Gli atteggiamenti umani non hanno misteri
Il numero karmico 13 rappresenta la morte la trasformazione e la rinascita .
Chi vive sotto l'influenza di questo numero avrà la possibilità di riparare o completare ciò che nelle vite passate è rimasto incompiuto.
Il Tredici è un numero karmico migliorativo e risolutivo:
aspettativa che non si limita soltanto all'individuo influenzato da esso ma coinvolge anche le persone che gli stanno vicine a cui trasmette questa grande capacità.
Il Tredici è nell'ultima fase del percorso evolutivo, e questo lo porterà a dover affrontare diversi ostacoli, potrà cedere alla debolezza di abbandonare il suo cammino o di prendere deviazioni per rendere il percorso più semplice, evitando ciò che era scritto e prefissato si dall'inizio per lui.
Il Tredici karmico simboleggia inoltre il bisogno innato di apprendere la disciplina e il modo giusto per superare qualsiasi tipo di difficoltà.
In questo profilo numerologico il numero del giorno di nascita 13 (13 Karmico) è perfettamente in armonia con il numero del Destino 9 (9 Il liberatore) (I Numeri del Destino), e con il significato dei nomi.
Le altre caratteristiche risultanti dal profilo sono complementari al tutto e danno al soggetto gli strumenti adatti ad ampliare la sensibilità verso se stesso e gli altri, la spiritualità, il senso del Tutto, ecc...
Mi piace immaginare che sia un Angelo Salvatore metropolitano, completamente in incognito....
Mi piace pensare che grazie al suo contributo spirituale, unito a quello di altre persone con caratteristiche simili, mantenga l'equilibrio della terra tra la materia e lo spirito, e già la sua esistenza sia un bene per tutti...

lunedì 30 dicembre 2013

Riflessioni sul 2013


Se penso all'anno che sta finendo, il 2013... mi viene in mente un anno pieno di prove, cambiamenti e insegnamenti...
Ho imparato la rinuncia, ho imparato a lasciarmi dietro il superfluo, il non  attaccamento  al materiale... ho messo in pratica molti degli insegnamenti che per me rimanevano allo stato teorico...
Ho provato sulla mia pelle l'instabilità, ma ne sono uscita con la mia tenacia e grazie alle scelte fatte fin ora  mi sono data la possibilità di uscire dalla tempesta.
Ho lasciato dietro le spalle amicizie ormai non compatibili, se pur con estrema difficoltà ma è stato necessario per preservare la mia serenità...
Ho dovuto fare delle scelte importanti che hanno rivoluzionato il mio modo di vivere nel quotidiano, lasciando andare delle cose per me importanti,  passaggio doloroso...ma indispensabile
Ho preso confidenza con il mio inconscio, pagando un alto prezzo con chi mi è passato accanto ma necessario a  guadagnare uno stato di consapevolezza maggiore e padronanza di me..
Spesso molto spesso mi sono sentita spaesata, stanca, distrutta dalla mia stessa forza,  ho avuto i più grandi dubbi su ciò che sto facendo, ma non ho mai smesso di credere...
Ho imparato ad essere sempre più forte, talmente forte che a volte sono rimasta stupita della mia interiorità così sorprendete.
Ho avuto tentazioni, ho imparato a resistere ad esse, mi sono sentita più sola che mai, ma ho imparato che non sempre si può star bene..
Ho dato un calcio all'ipocrisia e accettato qualsiasi stato mi si è presentato davanti senza far finta che tutto andasse bene per forza... e questa è stata una bella tappa della mia consapevolezza..
Ho creato questo blog,  nato così per caso ma che è diventato un'espressione di me, e del mio voler condividere in senso lato tutto ciò che posso..
In questo anno sono nate le idee per il futuro, in questo anno ho capito chi è davvero prezioso per me, in questo anno ho riscoperto la semplicità e allo stesso tempo ho sofisticato la mente...
Ringrazio questo 2013 perché è stato difficile, pieno di instabilità, pieno di prove spesso dure, ma allo stesso tempo ricco di insegnamenti, una palestra per l'anima, un crescendo di nozioni e pratica per la mia spiritualità...
Quando va tutto bene è facile essere sereni ma ma se riesci ad esserlo con le avversità vuol dire che ce la stai facendo al meglio!
Accolgo il nuovo anno forte e serena con la speranza che mi possa portare ancora più Amore e Pace, ma anche prove e insegnamenti, niente sconti, niente privilegi, ma solo ciò che l'Universo ha designato per me!

Un augurio per un sereno anno nuovo

venerdì 27 dicembre 2013

Coscienze Spirituali: Giovanni Parrino

Quando il tuo cuore è colmo d'Amore,
di quell'amore universale e non più individuale,
che non ti fa mai sentire solo, in nome del quale cambi la tua vita,  in nome del quale spesso le tue decisioni mettono da parte la tua esistenza da singolo individuo per quella interconnessa con il Tutto...
Quello stesso Amore che ti fa comprendere le esigenze degli altri in modo profondo,
che ti fa immedesimare nelle sofferenze e nelle gioie di chi neanche conosci,
che ti fa sentire parte della natura rispettandola come una madre e amare gli animali come fossero tuoi fratelli..
Che ti pone al servizio di chi ha bisogno, in modo discreto, senza far rumore per esser notato...
o come un uragano per avere l'attenzione e il risveglio delle coscienze sopite...
O che semplicemente ti fa ascoltare col cuore e non solo con le orecchie chi ti racconta la sua storia...
Da quel punto in poi, il velo sociale ridotto solo ai cinque sensi cade, perché è quell'Amore che ti fa capire come sentirsi parte del Tutto, e quindi come e dove attingere per capire gli altri...
Il famoso Sesto Senso è nient'altro che questo...
Ho scelto una delle poesie di un "amico spirituale", che sta vivendo un'esperienza in Africa al servizio dell'umanità, che ha deciso di mettersi a disposizione dei sofferenti, dei deboli, al quale ho chiesto un giorno se avesse delle capacità sensitive... e nella risposta lui mi disse di avere solo "tanto amore da dare"...
Questa poesia è la prova stessa che è l'amore il motore della "sensitività" intesa come stato di coscienza superiore, da cui si attinge per comprendere il senso della vita...
 Ecco che nell'interconnessione si riesce a percepire ciò che rimane impercepibile per chi rimane nell'individualità, solo una mente illuminata riesce a concepire spontaneamente dei versi così particolati come questi:

"Le stelle del mio destino sono incise nella mia anima,
bruciano di energia universale per portarmi a compimento,
al fine di realizzare ciò per cui sono venuto in questo Mondo...
Ardono l'energia del Leone di fuoco inestinguibile,
ravvivan...
o il mio sonno di sogni celestiali...
Forza immensa nello sfinimento...
Via Segreta nell'oscurità...
verso la nascita della creazione…nella casa degli eletti...
Rapidamente mi perderò nel cosmo...
Io Sono!!! Particella dell'Universo...
Frammento dell'Origine e Sostanza della Fine....
Io Sono l'Universo...."
(Giovanni Parrino, 13 Luglio 2013, ore 13.03 a Gibuti)


Ringrazio Giovanni per avermi concesso una delle sue poesie per crearne un post, come si può evincere dai versi, l'ispirazione delle parole è di tipo archetipico....
Ho spesso notato che gli stessi simboli continuano a manifestarsi spontaneamente nelle coscienze "impreziosite", le mie letture di Jung hanno chiarito questo mio pensiero nato dal notare questo fenomeno diverso dall'emulazione, o dalla moda, in vari soggetti che abbracciano un cambiamento autentico che scaturisce dal cuore inteso come centro dell'Amore universale...
Mi piace cercare tutto ciò nelle persone meno consapevoli di essere "evoluti spiritualmente", perché è proprio lì che si trova qualcosa di puramente spontaneo e attinto dall'inconscio collettivo senza la contaminazione della propria cultura personale.




venerdì 13 dicembre 2013

Il mio approccio alla Psicosomatica e Visione Olistica della vita

Il mio approccio alla psicosomatica e alla visione olistica della vita l'ho avuta grazie al fatto che in passato avevo una salute molto cagionevole.
Da bambina qualsiasi cosa esterna era un pericolo per me, la mia grande sensibilità emotiva si rispecchiava anche all'estero, come per me un rimprovero poteva risuonare come uno schiaffo nell'anima, una puntura d'insetto mi provocava una reazione esagerata rispetto alla norma.
Questo non perchè fossi una ragazzina viziata, ben altro, ero molto introspettiva e introversa, "vivevo" in un mondo magico fatto di amore e giustizia e la vita reale mi feriva più del dovuto. 
Crescendo ho avuto anche disturbi alimentari, (anche se non sono mai arrivata alla vera anoressia e bulimia continuativa), ma con il cibo avevo un atteggiamento di amore e odio che mi portava a rifugiarmici per affetto mancato oppure a ignorarlo completamente come un rifiuto per la vita stessa.
Tra l'altro sentivo dentro di me gravemente sbagliato mangiare gli animali e questo mi portava ad avere ancora più attrito verso alcuni alimenti.
Le varie carenze, soprattutto affettive, mi hanno portato anche a carenze di nutrienti nel sangue e ad un ulteriore indebolimento del mio fisico.
Per anni, ogni volta che "vivevo" mi ammalavo, il mio dottore mi diceva che ero una persona "delicata" e non potevo prendere sbalzi di temperatura, sudare,.... ops.. in pratica non potevo vivere... nel senso tutte le cose divertenti fanno sudare, e gli sbalzi sono all'ordine del giorno ora che si ha la possibilità di avere il condizionamento di aria.
Insomma per semplificare le parole del mio medico di famiglia potrei dire:
" Signorina lei dovrebbe "vivere" in una campana di vetro, e stare attenta alla Vita stessa"
Il periodo più preoccupante l'ho avuto tra i 24 anni e i 25 anni quando non mi riuscivano a curare un Herpes zoster che mi attaccava la bocca, naso e gola.. stavo bene una settimana si e due no, ero diventata la migliore paziente del mio medico e la migliore acquirente della farmacia di fiducia, insomma tutto ciò mi rendeva difficile mangiare, ridere, parlare, prendere il sole, divertirmi, farmi guardare dagli altri, baciare, relazionarmi con gli altri... tutte le cose belle della vita...mi dissero che le mie difese immunitarie erano basse ma, il resto delle analisi nella norma, un po' di anemia e sideremia ma nulla di preoccupante, nulla di chiaro... insomma l'immunologo che mi visitò al tempo non sapeva cosa dirmi di concreto (giusto che finalmente invece di curarmi le placche alla gola, che non se ne andavano mai, mi curò per l'herpes) e mi consigliò il test dell'hiv.
Io volevo sprofondare, volevo solo svegliarmi dall'incubo, pensavo all'impossibilità di aver contratto l'hiv e che l'unica spiegazione poteva essere nelle devitalizzazioni che avevo fatto ai denti.
Anche se a 24 anni si è già donne io ero poco più di una bambina, nel senso che le mie esperienze sono iniziata molto tardi rispetto alla norma.
Comunque la spiegazione dei medici a tutto ciò era che probabilmente ero stressata...(a 24 anni ero stressata)
Devo dire la verità, solo tre anni fa sono riuscita a fare i test dell'hiv (risultato negativo) ma per anni ho vissuto nel terrore più assoluto anche se ad intervalli dimenticavo di completamente questo pericolo anche perchè sapevo che non poteva essere.
Dopo pochi mesi ho avuto una lacerazione all'occhio sinistro, (l'occhio dei sentimenti e dei traumi).... lacerazione della retina a forma di mezza luna.
La spiegazione medica a tutto ciò? "Signorina probabilmente stress"! 
Dopo qualche anno, sempre all'occhio sinistro (al quale ho avuto diverse infezioni, accenni di glaucomi, varie problematiche sia esterne che interne..) mi viene una cheratite virale (per fortuna virale), la quale ha avuto bisogno di cure cortisoniche, antibatteriche e antibiotiche... la causa probabile? secondo il mio oculista ancora stress.. che ha debilitato il mio organismo e mi sono presa il virus....
Iniziai a pensare che questo benedetto stress era un po' troppo presente nella mia vita, e che era strano che ogni volta che stavo male non c'erano grandi spiegazioni, mediche e diagnostiche... insomma che razza di risposte sono "Dalle analisi sembra che non stia male come realmente sta il suo corpo... oppure lei è delicata quindi non si stressi..."
Ho così iniziato le mie ricerche, ho eliminato tutti i farmaci e sostituito con voglia di star bene e cure naturali, anche se non sempre era possibile.
Spesso bronchiti, tracheiti, placche alla gola giganti, herpes ecc..erano un po' troppo aggressivi e mi piegavo alla medicina convenzionale...
Sono sempre stata appassionata di psicologia e leggevo libri su libri per capire le menti degli altri... per capire gli altri... per avere meno paura degli altri, dei loro comportamenti, delle loro mancanze, per diventare più forte e anticipare le mosse..
Ho scoperto con gli anni che il primo passo verso la vera comprensione degli altri, è prima di tutto comprendere se tessi, se non si parte dal proprio essere non si può capire nulla di nessun altro.
Ho iniziato lavorando su di me e capendo dove sbagliavo, gli errori ricorrenti che facevo erano un segno per capire cosa dovevo cambiare del mio atteggiamento con la vita, le mie malattie erano espressioni tenute dentro che non sfociavano in nulla di concreto, i miei problemi con gli altri rispecchiavano quindi anche le condizioni fisiche.
Ci sono persone che hanno malattie ben più gravi, e condizioni di vita ben più ristrette delle mie elencate fin ora, ma anche il solo dare un nome specifico al tuo problema ti aiuta a renderti cosciente di ciò che ti limita... si dice che se dai un nome al tuo nemico lo neutralizzi più facilmente, ne hai meno paura, o comunque sei consapevole di chi sia..
Ho iniziato spogliandomi dei miei complessi, delle sovrastrutture costruitemi negli anni per essere accettata dalla società e ho finalmente scoperto me stessa nel bene e nel male.
Difetti e pregi fanno parte della personalità di ognuno di noi come la luce e l'oscurità del campo visivo, come il nero e il bianco nella scala di colori, il bene e il male nei sentimenti dell'umanità...
Bisogna non solo accettare se stessi ma anche permettere alla nostra vera natura di uscire fuori, altrimenti un'anima infelice preme da dentro e si manifesta sul corpo in modo più o meno grave... ma comunque non ci fa vivere bene
Bisogna ascoltare il proprio corpo come se lo sentissimo dall'interno di noi e non dall'esterno.. ecco perchè anche il medico più prestigioso non ci darà mai la vera e completa guarigione se non siamo noi che la cerchiamo anche dentro di noi con l'autocoscienza.
Nei link qui sotto riportati ci sono informazioni sulla psicosomatica relativa alla maggior parte dei disturbi che ogni persona può riscontrare nel proprio corpo, attraverso di essi possiamo "ascoltare" ciò che la nostra anima ci vuole comunicare dall'interno e armonizzare il rapporto dentro-fuori, cioè approcciare olisticamente alla vita:
La nostra Anima Parla attraverso di Noi
Lateralità Destra e Sinistra
Struttura Ossea Inferiore
Struttura Ossea Superiore
Sistema Cutaneo
Apparato Genitale
Apparato Digerente
Apparato Respiratorio
Apparato Urinario
Affezioni Oculari delle Orecchie e della Bocca
Capelli
Fiori di Bach
Musicoterapia
Jung la nevrosi come crescita spirituale
Piccoli gesti quotidiani per l'equilibrio dei 7 chakra
Vorrei concludere dicendo che ora sono perfettamente sana, ho scelto l'alimentazione vegetariana, non per salute ma per amore degli esseri viventi, riconosco i segnali del mio corpo, riesco ad aiutarmi e aiutare gli altri quando posso, riesco a capire le persone spontaneamente senza sforzo, percepisco l'energia che ognuno di noi emana, ma soprattutto la compatibilità con la mia.
Ho deciso di vivere secondo me stessa e non secondo le convenzioni, la mia Anima premeva perchè stavo vivendo una vita che non era la mia, ma era una vita massiva e non individuale!
Auguro a tutti di capire la propria vera natura e di assecondarla... e di domandarsi se qualche sintomo potrebbe essere la conseguenza di una negazione, che si sta facendo a se stessi...
Con Amore
Nell'AniMo Antico


lunedì 9 dicembre 2013

Considerazioni personali sull'Amore

Non si smette mai di aspettare l'Anima Gemella...
Per quanto una persona possa sentirsi completa..
Per quanto una persona possa sentirsi illuminata e abbia trasceso il desiderio...
Per quanto una persona abbia degli obbiettivi spirituali che distolgono dall'aspetto romantico...
Per quanto una persona possa aver realmente rinunciato a cercarla...
Non si smette, perchè è nella natura di tutte le forme di vita avere la propria metà...
Vi sono più difficoltà  in uno stato di consapevolezza maggiore, in una coscienza più spirituale, perchè si evita di farsi accecare da una qualsiasi "luce" tra molte ma si cerca solo la "propria".
Tutto diventa talmente relativo che anche il concetto di amore assume sfumature diverse dall'amore romantico a cui siamo abituati ad attribuire il concetto di sentimento.
La maggior parte della gente pur di sentirsi amato, pur di amare e sentirsi parte di qualcosa, accetta il compromesso di avere qualcuno accanto sorvolando sulle incomprensioni dell'anima , pensando egoicamente che in fondo sia giusto...onesto..
Credo che accettare la diversità delle persone intorno a noi sia un bene, anzi un dovere che si ha l'uno verso l'altro... ma la condivisione della propria vita e della propria intimità, il donarsi reciprocamente l'uno all'altro...è tutta un'altra storia...
Molto spesso l'esigenza di accogliere esclusivamente quella "metà della nostra Monade personale", crea solitudine.
Le persone molto profonde sono spesso sole, ma non isolate, aiutano molti, stanno tra la gente per regalare sempre un sorriso, e all'occorrenza dare una mano.
 Provano una forte empatia per  tutte le forme di vita
... ma spesso non hanno una persona accanto, troppo importante per loro "esserci", per gli altri ma anche "essere presenti" nella propria esistenza consapevole, e una condizione importante della loro vita è "non subire la possessione di un compagno che non capisce il ruolo di chi non vuole vivere la propria vita nell'egoismo.
L'Amore, quello di livello superiore, non dovrebbe conoscere sentimenti bassi ed egoici, ma l'assoluta accettazione e condivisione di ciò che si è per quello che si è...
E' l'esigenza di fondere le anime e non solo il corpo;
è la consapevolezza che la persona scelta è la "tua metà";
è la scissione primordiale della tua Anima, che incontri per avere la perfetta congiunzione attraverso le molteplici vite terrene...
E' l'obbiettivo che l'anima si prefigge prima di reincarnarsi, la formazione dell'unione perfetta attraverso prove ed esperienze, attraverso il cammino della vita che si sceglie...
Non ho la certezza assoluta di tutto ciò, ma sento fortemente vere queste affermazioni, sento profondamente archetipica questa conditio sine qua non per accedere alla vera completezza insieme a un individuo carnalmente separato da noi ma scisso e creato dalla stessa Anima antica.
L'obbiettivo è creare la Monade prima dentro di noi, poi nel nostro microcosmo ossia la vita, e in fine nel macrocosmo, come in alto così in basso...
Nell'AniMo Antico
La Fiamma Gemella
Momenti di solitudine
Yin e Yang
L'Amore Universale
Noi e l'Universo
L'altra Parte di Noi
Ti Amo. Un Amore Universale
L'Abbraccio

Glastonbury. La Terra del Sole


Fra le località che hanno una parte nella legenda del Santo Graal (Il Sacro Cuore e la leggenda del Santo Graal), alcuni attribuiscono un'importanza tutta particolare a Glastonbury, che sarebbe il luogo in cui si stabilì Giuseppe d'Arimatea dopo il suo arrivo in Gran Bretagna.
Dal punto di vista della geografia sacra vi sono delle singolari scoperte che tendono ad indicarlo come tale, scoperte raccolte in un'opera anonima.
Glanstonbury e la regione circostante del Somerset, avrebbero costituito, in un'epoca molto remota e che può essere considerata preistorica, un enorme tempio stellare, determinato dal tracciato sul suolo di effigi gigantesche rappresentanti le costellazioni e disposte i figura circolare che sembra l'immagine della volta celeste proiettata sulla superficie della terra.
Sarebbe insomma un complesso di lavori che richiamerebbe quelli degli antichi mound-builders dell'America del Nord; la disposizione naturale dei fiumi e delle colline avrebbero d'altronde potuto suggerire questo tracciato, il che indicherebbe che l'ubicazione non fu scelta arbitrariamente, bensì in virtù di una certa predeterminazione.
Non è meno vero che per completare e ultimare il disegno ci fu bisogno di quella che fu chiamata "un'arte fondata sui principi della Geometria"(quest'arte è stata assorbita e utilizzata dalla tradizione massonica).
I monaci di Glanstonbury fino all'epoca della Riforma, conservavano con cura queste figure, tanto che ad oggi sono ancora riconoscibili, essi custodivano la tradizione ereditata dai loro lontani predecessori, i druidi, e senza dubbio da altri ancora prima di questi.
Se le deduzioni fatte dalle posizioni delle costellazione sono esatte, l'origine di queste figure risalirebbero almeno a 3000 anni prima dell'era cristiana.
Da vari indizi sembra che anche i Templari abbiano avuto parte alla conservazione, il che sarebbe conforme alla presunta connessione con i Cavalieri della Tavola rotonda e al compito di custodi del Graal, non è una semplice coincidenza che le sedi dei Templari siano situate in prossimità di tempi megalitici o altre vestigia preistoriche.
La forma circolare in questione è un enorme Zodiaco, ma anche un prototipo della Tavola rotonda intorno alla quale siedono dodici personaggi principali.
E' importante specificare che lo Zodiaco di Glanstonbury presenta alcune particolarità che potrebbero essere segni della sua autenticità;
anzitutto il segno della Bilancia è assente, la Bilancia celeste non è stato sempre segno zodiacale, ma fu dapprima polare, essendo stato applicato questo nome originariamente sia all'Orsa Maggiore, sia all'insieme dell'Orsa Maggiore e Orsa Minore, costellazioni al cui simbolismo si ricollega direttamente, per una notevole coincidenza, il nome di Arturo.
Questa figura al centro della quale il Polo è contrassegnato da una testa di serpente, si riferisce al Drago celeste "Il Drago è in mezzo al cielo come un re sul suo trono".
Il Drago per i Celti è il simbolo del capo, e Arturo è figlio di Uther Pendragon.
Il segno della Bilancia zodiacale era anteriormente il Drago, il simbolo della Bilancia polare è in relazione con il nome di Tula dato originariamente al centro iperboreo della tradizione primordiale, centro stellare sede di poteri spirituali emanati o derivati più o meno direttamente da questa tradizione, notiamo anche la connessione tra il simbolo del Polo e quello del Paradiso terrestre e del simbolo dell'albero e del serpente , raffigurazioni del centro primordiale.
L'identificazione di Glanstonbury con l'isola di Avalon è molto improbabile perchè quest'isola è sempre stata considerata un luogo inaccessibile.
Nella regione del Somerset  è più probabile trovare il nesso con il regno dei Logri che si troverebbe in Gran Bretagna e che sarebbe stato considerato come territorio sacro e abbia tratto il suo nome da quello del Lug celtico che evoca sia l'idea del Verbo che quella di Luce.
In quanto al nome di Avalon esso è visivamente identico a quello di Ablun o Belen, cioè dell'Apollo celtico-iperborero, una designazione della terra solare che fu trasportata simbolicamente dal Nord all'Ovest in corrispondenza con uno dei principali mutamenti sopraggiunti nelle forme tradizionali nel corso del nostro Manvantara(cambiamento come quello del sapta-riskha dall'Orsa Maggiore alle Pleiadi che corrisponde al cambiamento del punto di partenza dell'anno, dapprima solstiziale e poi equinoziale)
Il Mont-Saint-Michel era anticamente chiamato Tombelaine cioè il Tumulus o il monte di Belen (e non la tomba di Elena come si pensa da interpretazioni fantasiose recenti).
Vi fu la sostituzione del nome di Belen con quella dell'Arcangelo solare Michele, che non muta affatto il significato iniziale del nome, esiste anche Saint Michel Hill nella regione corrispondente all'antico regno dei Logri.
C'è l'idea che l'origine dello Zodiaco di Glanstonbury appartenga ai Fenici; lo farebbe supporre, nonostante i fenici abitassero la Siria storica, la connessione con il simbolo della Fenice (L'Araba Fenice);
che infatti la capitale della Siria primitiva era Eliopoli, ossia la Città del Sole, il cui nome fu più tardi dato alla città egizia On, e alla prima Eliopoli, non a quella egizia fu riferito i simbolismo della Fenice.
Secondo Diodoro Siculo, uno dei figli di Helios o del sole, chiamato Actis fondò la città di Eliopoli e si dà il caso che il nome Actis esista come toponimo nelle vicinanze di Glastonbury, e in condizioni che lo mettono precisamente in rapporto con la Fenice nella quale sarebbe stato trasformato il principe di Eliopoli.
Nello Zodiaco di Glanstonbury, il segno dell'Acquario è rappresentato in modo abbastanza imprevisto da un uccello simile alla Fenice che porta un oggetto con se che non è altro che la coppa del Sacro Graal e ricordiamo che la Fenice secondo la leggenda si posa solo sulla montagna Polare intesa come Centro del Mondo(Il Centro, il Cerchio e la Ruota. Simbologia).
Fonte "Simboli della Scienza sacra" R.Guenon




Si dice che Glanstonbury sia il quarto chakra della Terra, dopo questa ricerca, si può confermare quanto appreso in precedenza se si associa il Cuore al Centro, e soprattutto al Santo Graal sinonimo di Sacro Cuore.
E' un po' che mi interesso di questa zona della Gran Bretagna, che mi ha sempre attirato per la sua leggendaria simbologia, ma anche per la vicinanza a ben due anzi tre abazie di San Michele, quella dell'isola inglese appena sotto la costa Sud Ovest che potrebbe essere la leggendaria Avalon, quella irlandese e quella francese che sono tutte e tre sulla ley line (vedi foto) dedicata all'Arcangelo o ad Apollo che come abbiamo visto sono simboli equivalenti.
Nell'AniMo Antico

venerdì 6 dicembre 2013

La Dea




Io sono Artemide la dea della Luna 
bianca e pura come la luce della mia dimora...
se pur luminosa conosco le ombre, le zone oscure più profonde e non ne temo la presenza...
Io sono la Dea Vergine,
la via per accedermi è un ramo dell'Albero Sacro, solo i puri di cuore potranno arrivare a tanto
sono il tesoro prezioso, sono l'isola dorata difficile da raggiungere.. 
i pensieri oscuri non sporcano la mia Anima divina
Io sono colei che si accompagna al Cervo Bianco, 
puro e delicato ma forte e prezioso, egli è simbolo dell'Anima, purezza e maestosità
Io sono Diana la dea della caccia,
il mio mondo è nel bosco, 
la mia arma è un arco preciso, 
esso non è capace di uccidere ma di centrare le menti... 
esso non provoca ferite nel corpo, ma rende coscienti provocando, a volte, ferite ben più importanti.
Se il mio arco scaglia,.. la freccia arriva
Essa è il mio verbo, arriva alla coscienza... 
Conosco tutte le forme di vita, nella loro purezza e semplicità, l'energia vitale non ha segreti..
Le piante sono mie sorelle, gli animali sono miei fratelli..
L'uomo è l'essere vivente che pur amando non comprendo,
Esso ha perso la purezza, 
usa la mente per ingannare, mentire, manipolare, 
ma in realtà non sarà mai forte per questo, non saranno mai qualità
Egli è il più debole di tutte le forme di vita,
va compatito e amato...
molti di loro si risveglieranno all'amore,
riscopriranno la purezza e la lealtà
torneranno ad amare e rispettare le altre forme viventi
Gli uomini avranno la pace interiore solo quando impareranno...
Il mio messaggero è il vento, la mia memoria è nell'acqua, il silenzio è il mio consigliere...
Sono Dea ma sono guerriera, 
Non conosco paura, il coraggio è una mia virtù...
Io sono Diana, io sono Artemide, 
Io sono la Dea della Luna del bosco,  
Io sono Figlia e Sorella,
Io sono principessa e guerriera... 

Nell'AniMo Antico

giovedì 28 novembre 2013

La Lingua degli Uccelli o Lingua Angelica

 
"Per coloro che sono schierati in ordine, 
E che cacciano respingendo, 
E che recitano l'invocazione..."
Corano XXXVII, 1-3
Si parla spesso, in varie tradizioni di un linguaggio misterioso chiamato 'lingua degli uccelli': designazione evidentemente simbolica valutando l'importanza  che è attribuita alla conoscenza di questo linguaggio come prerogativa di alta iniziazione.
Si legge nel Corano: "E Salomone fu l'erede di David; e disse: 'O uomini! Siamo stati istruiti al linguaggio degli uccelli (ullimna mantiqat-tayri) e colmati di ogni cosa..." (XXXVII, 15)
Altrove si vedono eroi vincitori del drago come Sigfrido, nella leggenda nordica, comprendere subito il linguaggio degli uccelli;
la vittoria sul drago ha per conseguenza immediata la conquista dell'immortalità, raffigurata da qualche oggetto al quale il drago impediva di arrivare.
Questa conquista implica lo stabilire della comunicazione dell'essere umano con il suo centro, e il contatto con gli stati superiori dell'essere.
Gli uccelli sono presi di frequente come simbolo degli angeli, vale a dire precisamente degli stati superiori.
Il secondo versetto "E che cacciano respingendo" esprime la lotta degli angeli contro i demoni, delle potenze celesti contro quelle infernali, cioè l'opposizione degli stati inferiori e quelli superiori.
Questa opposizione si traduce in ogni essere con le due tendenze ascendente e discendente chiamate  satwa e tamas dalla dottrina indù e la lotta tra i Deva e gli Asura , o nel mazdeismo  simboleggia l'antagonismo della luce verso le tenebre impersonificate da Ormuzd e Ahriman.
Troviamo sovente combattimenti di entità rappresentati da animali come l'uccello e il serpente in diverse dottrine di tutto il mondo.
Nel terzo versetto "E che recitano l'invocazione..." si vedono gli angeli recitare il dhikr, intendendo la recitazione del Corano ma non di quello espresso in linguaggio umano ma del suo prototipo eterno iscritto sulla tavola custodita (el-lawhul-mashfùz) che si estende dai cieli alla terra come la scala di Giacobbe, e quindi attraverso tutti i gradi dell'Esistenza universale.
Nella tradizione indù è detto che i Deva nella lotta contro gli Asura, recitano gli inni del Vèda per proteggersi questi inni prendono il nome di chhanda che significa 'ritmo'.
La stessa formula che si applica al dhikr nell'esoterismo islamico, che sono formule ritmate corrispondeti ai mantra indù; formule la cui ripetizione ha lo scopo di produrre un'armonizzazione dei diversi elementi dell'essere, e di determinare vibrazioni suscettibili con la loro ripercussione attraverso la serie degli stati e di aprire una comunicazione con gli stati superiori.
Possiamo definire la "lingua degli uccelli" come "lingua angelica", linguaggio ritmato e armonico che rispecchia il linguaggio usato dall'essere umano per entrare in connessione con gli stati superiori.
E' questa la ragione per cui i Libri sacri sono scritti in versi, in linguaggio cioè ritmato, e la poesia è ancora chiamata lingua degli Dei (Dei deriva da Deva= angeli, il sanscrito Deva e il latino Deus sono la stessa parola) cioè la lingua degli stati superiori.
In latino i versi venivano chiamati carmina, designazione che si riferiva alla loro celebrazione dei riti, dal momento che la parola carmen è identica al sanscrito Karma, che deve essere preso qui nel suo senso speciale di "azione rituale" (la parola poesia deriva dal verbo greco poiein che ha lo stesso significato della radice sanscrita Kri da cui deriva la parola Karma e che si trova nel verbo latino creare, inteso nella sua accezione primitiva; la poesia non era solo un'opera artistica in antichità); il poeta che era interprete della 'lingua sacra' attraverso la quale traspare il Verbo divino, veniva chiamato vates che significa 'dotato di un'ispirazione in qualche modo profetica'.
Più tardi il vates divenne non di più che un volgare indovino anche se la parola indovino è deviata dal suo vero senso poichè etimologicamente non è altro che divinus col significato di 'interprete degli Dei'.
Gli auspici (da aves spicere, "osservare gli uccelli"), presagi tratti al volo e dal canto degli uccelli, sono in special modo da accostare alla 'lingua degli uccelli', intesa allora nel senso più materiale, ma identificabile ancora col la 'lingua degli Dei' poiché si riteneva che quest'ultimi si manifestassero trami questi presagi, con gli uccelli che svolgevano la funzione di messaggeri.
Fonte "Simboli della scienza sacra" di Renè Guènon

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lunedì 25 novembre 2013

Il Sacro Cuore e la Leggenda del Santo Graal

La leggenda del Sacro Graal, scritta nel secolo XII, è molto anteriore rispetto alle presunte origini, essa è in realtà un adattamento cristiano di antichissime tradizioni celtiche.
E' da dire che nei geroglifici dell'antico Egitto, la scrittura sacra ove spesso l'immagine della cosa rappresenta la parola che la designa, il cuore fu raffigurato con un solo emblema; il vaso
Il cuore dell'uomo non è infatti il vaso in cui la sua vita si elabora continuamente con il suo sangue?
Il vaso preso come simbolo del cuore e che si sostituisce ad esso nell'ideografia egiziana, ci fa pensare immediatamente al Santo Graal, tanto più che in esso vediamo una relazione ancora più diretta con il Cuore di Cristo.
Effettivamente il Sacro Graal è la coppa che contiene il prezioso sangue di Cristo, e lo contiene addirittura due volte, poiché essa servì dapprima alla Cena, e in seguito Giuseppe d'Arimatea vi raccolse il sangue e l'acqua che sgorgavano dalla ferita aperta dalla lancia del centurione nel fianco del Redentore.
Questa coppa si sostituisce dunque al in qualche modo al Cuore di Cristo come ricettacolo del suo sangue, ne prende per così dire il posto e ne diviene come equivalente simbolico.
La coppa svolge un ruolo importante in molte tradizioni antiche e senza dubbio era così in particolare presso i Celti, giacché da essi è derivata la leggenda del Sacro Graal.
Nella leggenda la coppa sarebbe stata intagliata dagli angeli i uno smeraldo staccatosi dalla fronte di Lucifero al momento della sua caduta.
Tale smeraldo richiama in modo sorprendente l'urna, la perla frontale che nell'iconografia indù, occupa spesso il posto del terzo occhio di Shiva, rappresentando ciò che si può chiamare il senso dell'eternità.
E' detto anche che il Graal fu affidato ad Adamo nel Paradiso terrestre, ma che alla sua caduta, lo perse, dal momento che non potè portarlo con sè dall'Eden  quando fu cacciato; l'uomo cacciato dal suo centro originale, dalla propria colpa, si trova ormai rinchiuso nella sfera temporale, non poteva più raggiungere il punto unico da cui tutte le cose sono contemplate sotto l'aspetto dell'eternità.
Il Paradiso terrestre era il Centro del Mondo, dovunque associato e assimilato al Cuore divino; e non si può affermare che Adamo, finché fu nell'Eden, viveva realmente nel Cuore di Dio?
Quanto segue è più enigmatico: Seth ottenne di rientrare ne Paradiso terrestre e poté così recuperare il prezioso vaso; ora, Seth è una delle figure del Redentore, tanto più che il suo stesso nome esprime le idee di fondamento, di stabilità e annuncia in qualche modo la restaurazione dell'ordine primordiale distrutto dalla caduta dell'uomo.
Seth e quelli dopo di lui possedettero il Sacro Graal e potevano istituire da qualche parte sulla terra un centro spirituale che era come un'immagine del Paradiso perduto.
La leggenda non dice dov'è ne da chi il Graal fu conservato fino all'epoca di Cristo.
Questo mostra a sufficienza che il Graal, o ciò che viene così rappresentato, aveva già, anteriormente al cristianesimo, anzi in ogni tempo, un legame fra i più stretti con il Cuore divino e con l'Emmanuel, vogliamo dire con la manifestazione virtuale o reale a seconda delle epoche, ma sempre presente, del Verbo eterno nel seno dell'umanità terrestre.
Dopo la morte di Cristo , il Santo Graal fu, secondo la legenda, trasportato in Gran Bretagna da Giuseppe d'Arimatea  e da Nicodemo; comincia allora a svolgersi la storia dei Cavalieri della Tavola rotonda e delle loro imprese.
La Tavola rotonda era destinata a ricevere il Graal qualora uno dei Cavalieri fosse riuscito a conquistarlo e portarlo in Gran Bretagna.
La forma circolare della tavola è legata al ciclo zodiacale per la presenza attorno a essa di dodici personaggi principali, i dodici è la particolarità che si trova in tutti i centri spirituali che hanno in simbolo il Graal o Cuore divino (i 12 Apostoli ad esempio).
Aggiungiamo alla leggenda del Graal altri oggetti che sono la lancia ( nell'adattamento cristiano è la lancia del centurione) che è un simbolo equivalente della coppa nelle tradizioni antiche; presso i Greci si riteneva che la lancia di Achille guarisse le ferite che causava e la leggenda medievale attribuisce la stessa virtù alla lancia della Passione.
Nel mito di Adone (che significa il Signore) l'eroe viene colpito mortalmente dal grifo di un cinghiale (in sostituzione simbolica della lancia), il suo sangue spargendosi a terra fa nascere un fiore;
Esiste un ferro da ostie  del XII secolo, dove si vede il sangue delle piaghe del Crocifisso cadere in goccioline che si trasformano in rose, e la vetrata del XIII secolo della cattedrale d'Angers i cui il sangue divino che cola in ruscelli, sboccia anche qui sotto forma di rose.
In Oriente la coppa sacrificale contenente il Soma vedico (o lo Haoma mazdeo), questa sostanza è la bevanda dell'immortalità, l'Amrtà degli Indù, l'Ambrosia dei Greci, che conferiscono a coloro che l'accolgono con le disposizioni richieste, quel senso dell'eternità.
Anche il triangolo con la punta verso il basso è una specie di rappresentazione schematica della coppa sacrificale, e lo si trova in centri yantra o simboli geometrici dell'India.
La medesima figura è anche il simbolo del cuore o come si usa in tradizioni orientali la figura del 'triangolo del cuore', anche questo simbolo è legittimo e sia se si tratti del cuore umano che di quello divino.
Un altro simbolo frequente della coppa è quello floreale: il fiore evoca con la sua forma l'idea di un ricettacolo, e ricordiamo l'espressione 'calice di un fiore'.
Il loto in Oriente è un fiore simbolico per per eccellenza, mente in Occidente abbiamo l'equivalente ruolo rappresentato dalla rosa.
La rosa sembra raccogliere il sangue dalla lancia nelle rappresentazioni sacre piuttosto che provenire dalla trasformazioni delle gocce, ma potremmo unire i due significati in tal modo; le gocce che vengono raccolte nella rosa la vivificano e la fanno sbocciare.
E' la rugiada celeste, simbolo di Redenzione o rigenerazione e resurrezione.
Il simbolo ermetico della Rosa-Croce fu dapprima un'emblema specificatamente cristiano e infatti la rosa occupa il centro della Croce cioè il  Sacro Cuore di Gesù.
Al di fuori della rappresentazione delle cinque piaghe del Crocefisso rappresentate con altrettante rose, ma la rosa centrale quando è sola può benissimo essere il simbolo del Cuore, quindi con il vaso che contiene il sangue, quindi con il centro che contiene la vita ma anche il centro dell'essere intero.
La falce lunare è un'altro simbolo della coppa.
Dappertutto il cuore è considerato come il centro dell'essere, dappertutto la coppa sacrificale rappresenta il Centro o il Cuore del Mondo la dimora dell'immortalità:
Il Centro del Mondo si identifica effettivamente con il Cuore di Cristo, con Cristo si intende il Verbo manifesto nel punto centrale dell'universo, il Verbo eterno e la sua manifestazione storica, terrestre ed umana sarebbero realmente e sostanzialmente un solo e medesimo Cristo sotto due aspetti diversi.
Tocchiamo qui  i rapporti dell'intemporale con il temporale, cose che solo il simbolismo consente di esprimere nella misura in cui sono esprimibili.
Fonte "Simboli della scienza sacra" di Renè Guènon

Vorrei aggiungere una mia considerazione:
Tutti i simboli incontrati in questa lettura sono anche tutte simbologie di genere femminile, la coppa rappresenta anche l'utero della donna che contiene il sangue del rinnovo della vita ( la vita e la morte insieme), mi viene da pensare che l'interpretazione giusta del Cuore Sacro è da collegarsi all'Anima del Mondo, questo testo (sarò blasfema ma non posso rinnegare altri concetti) mi fa pensare che la chiave di lettura sia prettamente maschile e celi un segreto irrivelato che avrebbe sconvolto tutte le credenze del tempo, e cioè che nel Dio monoteista e maschile occidentale vi sia il fulcro segreto di un'Anima che avrebbe di conseguenza anche una parte femminile, come nelle religioni orientali in cui la monade sta alla base.
La parte femminile della nostra credenza (la parte Yin della Monade) è stata esternalizzata , rendendola umana e madre terrena.
Ecco che ritroviamo la rosa (associata al vaso, quindi al calice) che associamo alla Vergine Maria che dal suo Ventre (utero) crea la vita sacra del Figlio di Dio.






sabato 23 novembre 2013

Il Verbo e il Simbolo

Il simbolismo ci appare adatto in modo speciale alle esigenze della natura umana, che non è una natura puramente intellettuale, ma ha bisogno di una base sensibile per elevarsi verso le sfere superiori.
Occorre prendere il composto umano qual esso è uno e molteplice al tempo stesso nella sua complessità reale.
Nell'uomo non si può scindere il corpo dall'anima in modo netto, l'essere umano è un essere complesso nella sua interezza.
Ogni espressione o formulazione non è che un simbolo del pensiero tradotto verso l'esterno, il linguaggio non è nient'altro che un simbolismo.
Il simbolo e la parola sono due comunicazioni complementari.
Il simbolismo è un linguaggio sintetico ed intuitivo il che lo rende idoneo all'intuizione intellettuale che è al di sopra della ragione, mentre il linguaggio verbale è analitico e discorsivo come la ragione umana ed è uno strumento che segue il suo percorso con la massima esattezza senza bisogno di interpretazioni come succede con i simboli.
Al simbolismo sintetico si aprono possibilità illimitate di decodifiche, mentre il linguaggio è pressoché univoco.
Da ciò si deduce che il simbolismo è una forma di comunicazione che a seconda dell'intelletto e le conoscenze della persona può condurre a verità sempre più elevate.
In questo modo le verità più alte che non sarebbero in nessun modo comunicabili o trasmissibili con qualsiasi altro mezzo, lo divengono solo se sono incorporate nei simboli i quali le dissimuleranno a molti, ma le manifesteranno in tutto il loro splendore a agli occhi di coloro che sanno vedere.
Il simbolismo trova il suo fondamento nella natura stessa degli esseri umani e delle cose, riflettendo sul fatto che in fondo le leggi della natura non sono altro che l'esteriorizzazione della Volontà divina, anche il simbolo prende una valenza ultraterrena.
In altre parole il suo principio potrebbe risalire più lontano e più alto dell'umanità.
Nelle prime parole del Vangelo di Giovanni "In principio era il Verbo" , il Verbo, il Logos è la tempo stesso pensiero e Parola,  il divino si esprime con noi esseri umani attraverso la Creazione che è opera del Verbo e quindi il mondo stesso è come un linguaggio divino per coloro che sanno comprenderlo.
"Il mondo è il linguaggio che lo spirito infinito parla agli spiriti finiti" Berkeley
Non c'è niente di arbitrario neppure nel linguaggio umano, dovendo ogni significazione avere all'origine il suo fondamento in qualche convenienza o armonia naturale fra il segno e la cosa significata.
Tutte le tradizioni antiche insegnano che il vero nome di un essere è una sola cosa con la sua natura o addirittura la sua stessa essenza.
Se il Verbo è Pensiero all'interno e Parola all'esterno, e se il mondo è l'effetto della Parola divina proferita all'origine dei tempi, la natura stessa può esse presa come simbolo della realtà soprannaturale.
Tutto ciò che nasce dall'Intelletto divino, traduce e rappresenta  questo principio secondo la sua maniera, e secondo il suo ordine di esistenza, così da un' ordine all'altro tutte le cose si concatenano e si corrispondono per concorrere all'armonia universale e totale che è come un riflesso dell'Unità divina stessa.
Tale corrispondenza è il vero fondamento del simbolismo ed è perciò  che le leggi di un ambito inferiore possono esser prese per simboleggiare la realtà di un ordine superiore dove esse hanno la loro ragione e significato profondo che è allo stesso tempo il loro principio e la loro fine.
Anche l'uomo è egli stesso un simbolo per il fatto che è stato creato ad "immagine e somiglianza di Dio", aggiungiamo che la natura acquista tutto il suo significato solo quando si considera che essa fornisca un mezzo per elevarsi alla conoscenza delle verità divine: lo stesso compito che diamo al simbolismo.
La Rivelazione primordiale, opera del Verbo come la Creazione, s'incorpora anch'essa nei simboli che si sono trasmessi di epoca in epoca a partire dalle origini dell'umanità.
Fonte "Simboli della Scienza sacra" Renè Guènon

(Numerologia, potrebbe essere utile visualizzare anche questo Roma la provenienza del nome)

martedì 19 novembre 2013

I Capelli: Psicosomatica e Significato Simbolico


Insieme ai piedi e alle unghie i capelli fanno parte delle fanere.
Queste tre escrezioni cutanee sono costituite da una proteina dura ma flessibile, la cheratina.
Come i peli e le unghie i capelli svolgono principalmente un ruolo protettivo, preservano la scatola cranica dagli shock sia termici che fisici.
In tutte le culture del mondo sono anche un ornamento e strumento di seduzione sopratutto dalle donne.
Essendo un componente secondario del nostro corpo, ha bisogno che i reni suo organo collegato, funzioni bene, e al loro volta i reni hanno bisogno dei polmoni per svolgere accuratamente il loro ruolo.
Una buona ossigenazione è essenziale per far esplodere le tossine nel corpo così da ridurne le dimensioni e facilitare l'espulsione mediante i reni.
L'igiene morale, psicologica, è altrettanto essenziale per la salute del capello, che dipende molto dal sistema ormonale.
Alla base della calvizie vi è un'eccessiva presenza di ormoni maschili, tanto che se prima l'alopecia toccava quasi solo gli uomini, oggi vediamo che con l'emancipazione femminile questo problema affligge sempre più donne.
Questa conquista è stata accompagnata da stress e tensioni tipicamente maschili, quindi anche da un certo numero di patologie e squilibri tipicamente  maschili.
Quando un capello cade la sua morte risale a tre mesi prima della caduta: dobbiamo quindi ricercarne la causa in quel periodo.
Il capello ha con il suo proprietario un forte rapporto simbolico: ne rappresenta le radici, perché racchiude in sé i ricordi ed è al tempo stesso un'antenna che lo collega a Cielo.
Costituisce il "filo dell'anima" dell'essere umano, è una proiezione delle idee, dei pensieri e della personalità dell'uomo.
Esiste infine uno stretto rapporto tra capelli e paura, rapporto comprensibile per la sua appartenenza al Principio dell'Acqua che gestisce il sentimento paura. L'energia di questo Principio controlla lo stress, le emozioni forti e le ghiandole surrenali che secernono nel nostro organismo gli ormoni dell'istinto di sopravvivenza, ossia adrenalina e noradrenalina.
Le situazioni di stress danneggiano i capelli perché tale situazione va a creare una reazione immediata o addirittura anticipata sulle ghiandole surrenali le quali sono "collegate" anche ad essi, che rischiano di essere danneggiati se non soffocati.
Ad esempio dopo uno shock come un incidente, si può avere la caduta immediata di capelli, anche i capelli bianchi dalla paura non sono solo una leggenda.
La perdita dei capelli è legata alla paura di perdere qualcosa di importante, vita, persone care, lavoro, di un valore;  la perdita può essere reale o simbolica, vissuta o immaginata.
I trauma va a toccare le strutture profonde dell'individuo.
Il Principio dell'Acqua diventa più fragile e se lo shock è molto intenso la perdita dei capelli può avvenire anche prima dei tre mesi, cioè del tempo che impiega il capello a morire.
Nelle situazioni di perdita di qualcosa o qualcuno ecc.. il lavoro che si può fare è quello psicologicamente di accettare, elaborare e perdonare la situazione o noi stessi, fondamentale anche agire sul Meridiano della Vescica che gestisce le antiche memorie.
I capelli racchiudono le nostre memorie, le nostre credenze...
Se i capelli si spezzano facilmente vuol dire che le nostre strutture interiori sono fragili, poco solide, ne va che il capello secco indica un'analoga secchezza dentro di noi: abbiamo paura dei nostri sentimenti, abbiamo paura che la parte sentimentale prenda il sopravvento sulla nostra razionalità.
Dobbiamo acquisire sicurezza nelle nostre credenze e avere un po' più di elasticità verso le credenze altrui anche se sono diverse dalle nostre.
Per quanto riguarda i capelli grassi avviene il contrario, all'insicurezza sulle nostre credenze reagiamo non irrigidendoci ma ammorbidendoci, rivestendoci di sebo così ché niente possa aderire a noi, ci scivola tutto via.
Posizione eccessiva tanto quanto quella dei capelli secchi che si spezzano.
E' come un proteggersi o allontanare qualcosa prima ancora che possa raggiungerci.
Fonte "Dimmi dove ti fa male - Glossario Psicoenergetico" Michel Odoul

La mia considerazione personale dopo aver fatto molte ricerche sui capelli:
Capelli sottili indicano la sensibilità della persona, l'animo di chi ha i capelli sottili è anch'esso delicato e "sottile".
Capelli molto grossi indicano una personalità materiale, pratica e meno sensibile al mondo esterno.
Non è detto che il capello sottile si spezzi e che quello grosso invece no; anzi ho riscontrato il contrario.
L'esigenza di portare una capigliatura anziché un'altra non è solo un fattore superficiale di gusto personale ma può celare un'esigenza inconscia oppure una caratteristica della personalità che si rispecchia con l'esterno.
Anzi tutto ricordiamo che i capelli sono la nostra estensione con il Cielo, per convenzione la maggior parte degli uomini porta i capelli corti, ma se pensiamo al popolo dei nativi americani L'incontro con i Pueblo Taos e la loro spiritualità, uomini e donne portano i capelli lunghi ( pensiamo all'india ecc..), dopo la colonizzazione sono stati eseguiti degli studi sul fenomeno capelli perché i colonizzatori, per una questione di igiene, costrinsero i nativi a tagliare le lunghe chiome e si accorsero che anche parte della loro personalità aveva dei sottili ma percepibili cambiamenti...
Dalle ricerche effettuate su questo fenomeno si scopre che per loro i capelli sono un simbolo sacro, in quanto estensione dell'anima e che il taglio di essi aveva come procurato "la perdita di una parte di loro".
Mentre ad esempio il rituale che si fa in molte dottrine e iniziazioni del rasare i capelli è un gesto che simbolizza il  ricominciare da tabula rasa, il ritorno alla nascita, alla purezza e l'abbandono del vissuto personale.
Vediamo anche un simbolo importantissimo dei capelli della Maddalena che lavano i piedi di Gesù: questo gesto rappresenta ben altro che la sottomissione femminile al maschile o una semplice lavanda plantare noi qui abbiamo il simbolo dei piedi che è la parte più estremamente bassa e materiale dell'essere umano e collegata con la Terra, quindi la parte Yin, ctona, oscura e sessuale, e poi il simbolo dei capelli che sono la parte più  estremamente alta del corpo e collegata con il Cielo, quindi Yang, l'estensione dell'anima, la spiritualità, ma allo stesso tempo bellezza esteriore (che rispecchia l'interiore), questo incontro rappresenta l'Animus e l'Anima che si incontrano, che si sfiorano, una Monade nella Monade.
Ricordiamo la mitologia di Sansone che aveva la sua deità nei capelli, la sua forza portentosa gli viene concessa dagli Dei a patto che non tagliasse la sua chioma, ricordiamo che tutte le leggende nascono da simboli archetipi e hanno in esse un fondo di verità sottile.
I capelli sono una parte importantissima del corpo in quanto rappresentano anche la "cornice" del viso che è il simbolo dell'identità della persona.
Il gesto di una donna che taglia corti i capelli può essere interpretato come un gesto di ribellione, di emancipazione, ma anche come il "metterci la faccia" nella vita, ad esempio chi ama portare i capelli legati indietro che lasciano scoperto il viso, le persone estremamente timide tendono a coprire il viso con i capelli come quelle estremamente insicure.
Ovviamente mode, gusti personali, praticità ecc... vanno ad influenzare molto spesso le scelte delle persone, quindi ciò che potrebbe essere esatto per una persona potrebbe non esserlo per un'altra... ricordo che la psicosomatica è una scienza in continua evoluzione perchè prende in considerazione molti fattori soprattutto interiori ed inconsci quindi non si ha mai la certezza assoluta di un'affermazione...
Nell'AniMo Antico








giovedì 14 novembre 2013

I Numeri del Destino


Il numero del Destino è un numero importantissimo nel percorso della nostra vita, possiamo cambiare nome ma questo fattore rimane il medesimo perché dato dalla data di nascita.
Alcuni numerologi ritengono che i numeri della Personalità e del Destino vengano scelti prima della nascita, in modo che in questa vita possiamo imparare  delle lezioni ben precise.
Mentre il numero della Personalità si esprime in modo chiaro, ed è riconoscibile nelle nostre pulsioni e interessi.
Ciò non accade con il numero del Destino perché l'ambiente della nostra infanzia può influire sull'espressione del nostro Cammino, quindi questo numero rappresenta la meta del viaggio della nostra esistenza e non è detto che ciò si compia dal principio della nostra vita ma imparando a seguire il sentiero del nostro Cammino personale.
Il numero del destino si ottiene sommando tutti i numeri della data di nascita fino a raggiungere un numero singolo da Uno a Nove eccezion fatta per Undici e Ventidue.
Il mese di Novembre che è l'undicesimo mese dell'anno contiene già in sé un significato particolare infatti le persone nate a novembre hanno insito in loro capacità mediatiche.

UNO: L'Uno è la spinta a primeggiare e a comandare in ogni occasione. È il numero dell'ego allo stato grezzo, tipico del bambino.
Il destino Uno fa sì che i desideri vengano soddisfatti e garantisce la sopravvivenza. I nostri progenitori seguirono il destino Uno quando si dedicarono alla caccia e lottarono per il miglior partner per l'accoppiamento. In questa battaglia la sola opzione era la vittoria, poiché perdere significava morte certa.
Storicamente, gli Uno si identificano con le orde di unni e goti che seguivano la legge della forza e distruggevano tutto e tutti sul loro cammino.
L'Uno è chiamato ad assumere il controllo della propria vita e a diventare forte e indipendente, a stare in piedi sulle proprie gambe. Il destino Uno è una palestra per lo sviluppo individuale.
Nella prima infanzia il suo Cammino viene spesso trascorso all'ombra  di eventi che investono la sua famiglia e fanno sì che il bambino sia spesso ignorato.
Otterrà l'attenzione diventano servizievole  e mettendo da parte se stesso.
Con l'età adulta, il destino Uno pone la persona davanti a situazioni che la costringono a uscire allo scoperto e prendere il proprio posto in prima fila.
Una volta compiuto questo passo, il destino Uno garantisce che le lezioni di responsabilità personale, autoaffermazione e fiducia portino con sé il successo e la leadership nel campo che la persona ha scelto.

DUE: Il Due incarna il desiderio di mediare e rasserenare; rappresenta la fase dell'infanzia in cui la stretta unione con la madre costituisce l'intero mondo del bambino.
I nostri progetti si sono evoluti lungo un Cammino esistenziale Due quando hanno cominciato a piantare il grano e a nutrire le piante fino al raccolto. La collaborazione sociale portò a maggiori risultati e la qualità della vita crebbe. I Due possono essere paragonati ai minoici, che veneravano la dea della maternità e della creatività.
Il destino Due porta a importanti esperienze nel campo della relazione.
Questo Cammino potrebbe indicare che il rapportarsi agli altri sia un dono innato, ma, per i Due si tratta del sottile confine fra unione e negazione di sé.
Equilibrio è la parola chiave del Cammino Due.
Il rapporto con la madre nella prima infanzia è molto potente e per il bambino è molto difficile spezzare questo legame che da origine al desiderio distorto del destino del Due di trovare l'anima gemella che lo ami come sua madre, ma la vita impedisce che ciò accade e anzi il Due si ritrova a fare da madre a tutti evitando così la relazione adulta. 
Verso l'età adulta il Due impara a non aspettarsi che il partner soddisfi tutti i suoi bisogni riconoscendo che deve rapportarsi da pari e assumersi le responsabilità delle sue azioni.
La vita insegna ai Due ad apprezzare la gioia della vita di coppia, ma anche ad avere la forza  di essere individui completi.

TRE: Il numero Tre fa si che la vita sia sempre interessante e il domani sia sempre un giorno migliore. È il Cammino dell'esplorazione e dell'apertura a nuove esperienze. È la fase della vita in cui il bambino impara a interagire con gli altri e a comunicare con i fratelli.
Il momento della storia dell'evoluzione della civiltà occidentale che incarna al meglio questo numero è la Grecia classica, con il suo amore per i dibattiti e la filosofia e lo straordinario sviluppo della filosofia.
La vibrazione del Tre apre il cuore, il corpo e l'anima alle esperienze positive e alle attività sociali impegnate almeno in teoria. In realtà chi si trova su questo Cammino stenta a credere che la vita possa essere bella. A chi ha il Tre nel proprio destino è assegnata una lezione lunga tutta una vita sulla fiducia nelle proprie opinioni.
Nella prima infanzia, si sentono inibiti a esplorare le loro capacità mentali. Hanno spesso genitori sprezzanti verso lo studio o limitati nelle conoscenze e nel percorso educativo, che arrivano per questo a scoraggiare qualunque tentativo dei figli verso il miglioramento. Per anni molti giovani ottengono risultati molto al di sotto delle loro potenzialità.
Spesso però la vita dà loro la possibilità di sviluppare la propria mente a prezzo dell'alienazione dalle persone care.
Più avanti dopo la scuola i Tre si gettano con fiducia e voracità nel mondo per imparare sul campo e fare esperienza di tutto ciò che la vita ha da offrire: viaggi, lettura, comunicazione.

QUATTRO: Il Cammino esistenziale Quattro costituisce una prova di valore in un contesto poco propizio. È il numero della terra e del legame con la materia. È il momento dell'infanzia in cui il bambino impara che la staccionata intorno a casa lo rinchiude e lo tiene lontano dagli altri, e nel quale viene insegnata la disciplina.
L'Impero Romano, con la sua lunga storia di colonizzazione e di impiego della forza per sottomettere il mondo intero, incarna questo Cammino esistenziale.
Densa e lenta è la vibrazione del destino Quattro tiene ben salde a terra le persone sotto la sua influenza. Costoro imparano presto che se vogliono qualcosa devono lavorare sodo per ottenerla. È anche così, potrebbero aspettare anni prima di ricevere una ricompensa per i propri sforzi.
Nell'infanzia la famiglia dei Quattro potrebbe trovarsi in difficoltà economiche e, mentre altri fratelli non risentono di questa situazione, i destini Quattro si sentiranno penalizzati.
La scarsità di ricchezza materiale si traduce in una sorta di povertà interiore. Questo Cammino esistenziale dà origine a un forte e costante desiderio di denaro (o materialità in generale) e sono convinti che accumulare ricchezza possa sistemare tutto e che i beni materiali siano la misura del valore di chi li possiede.
Nell'età adulta, il Quattro apprezzerà persone e cose in quanto tali, a prescindere dal loro valore materiale. Queste esperienze sviluppano una fiducia e un'autostima basate sulla realtà, e la persona scopre finalmente di poter essere felice con meno ricchezze materiali e maggiori contatti emotivi.

CINQUE: Il destino Cinque è la brama di libertà connaturata alla conoscenza. La fase dello sviluppo associata al Cinque è quella in cui il bambino comincia la scuola, e impara idee e concetti che non rispecchiano necessariamente quelli appresi in famiglia, da cui schemi si affranca attraverso l'istruzione.
La persona allarga la propria cerchia sociale al di là del ruolo nella società. 
Ogni momento storico caratterizzato dalla liberazione dalla schiavitù dei regimi oppressivi  risuona con il Cinque.
Chi percorre questo cammino Cinque è incoraggiato  a esplorare l'ignoto e lasciarsi alle spalle la sicurezza. Il Cinque sfida a espandere la comprensione e l'atteggiamento verso la vita attraverso l'uso dei cinque sensi.
Nei primi anni, i bambini con destino Cinque vengono spesso privati della libertà, e di solito hanno un genitore dispotico che dice loro cosa fare, pensare o dire. Quando si avventurano nel mondo, evitano le responsabilità e cercano situazioni che li tengano intrappolati.
Sono soliti biasimare le circostanze anziché ammettere la loro paura dell'ignoto. La vita tuttavia interviene per offrire loro l'opportunità di liberarsi.
Man mano che esplorano la propria libertà, i Cinque comprendono che essa potrebbe essere a disposizione di chiunque.
Imparano che si può essere liberi in molti modi e che quello di libertà è un concetto complesso. Dal momento che il loro compito è trasmettere ciò che apprendono, sviluppare buone capacità comunicative è utile a loro e a gli altri. Il dono del destino Cinque è la capacità di insegnare e diffondere le proprie idee.

SEI: Il destino Sei è quello che conduce all'espressione creativa dell'amore. E' associato alla fase dell'adolescenza in cui l'individuo comincia a concepire forti legami emotivi e cerca di esprimerli attraverso la musica e la poesia. Venera delle icone remote e vuole salvare il mondo. L'era dello sviluppo della civiltà associata al Sei è il Rinascimento, con i suoi artisti, i suoi cerimoniali di corte, i sonetti amorosi e le nozioni sulla libertà religiosa incentrata sull'amore per l'umanità invece chesu regole arcaiche.
La vibrazione del Sei va oltre l'attenzione per se stessi e si rivolge all'arena sociale. Il servizio è la chiave di questo Cammino esistenziale, e molti Sei si realizzano nella cura degli altri. Il Sei è anche i numero dell'arte e della creatività, così anche il servizio può diventare un'azione stupenda.
Anche a livello locale, i Sei sono spesso impegnati nel volontariato.
I bambini con destino Sei si prendono spesso cura di un parente malato o dei fratelli più piccoli. Sono tenuti in considerazione dalla famiglia per il ruolo di sostegno più che per il loro potenziale creativo.
I giovani Sei hanno talento artistico e sono fanatici della bellezza.
Da adulti capita che neghino le loro risorse interiori impegnandosi in incombenze domestiche e quotidiane e trascurando il proprio talento.
Il destino Sei richiede il raggiungimento di un equilibrio fra bello e funzionale. Da adulti, i Sei sono molto attraenti, e la vita chiede loro di capire se sono amati per la loro bellezza esteriore o per le loro qualità interiori.
 
SETTE: Il Cammino esistenziale Sette contesta l'assunto che la realtà materiale sia la sola esistente.
Gli ambiti più nascosti della vita sono disponibili al destino Sette, che ha bisogno di esprimere ciò che sa con parole che il resto del mondo possa trovare accettabili. Questa energia ha la qualità della vita intrauterina, quando il feto vive in una condizione  semi-paradisiaca priva dello stress e delle tensioni del mondo esterno. A questa vibrazione corrisponde la vita innocente di Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden.
Il Cammino esistenziale Sette è un percorso nel paese delle meraviglie: il trucco sta tenere i piedi ben saldi a terra. I Sette hanno bisogno di credere in qualcosa a cui dedicare se stessi e il proprio tempo. Questo porta molti destini Sette a viaggiare in lungo e in largo, percorrendo il mondo pe turismo o studio, meglio seda soli. I destini Sette  hanno un intuito spiccato, nel quale devono imparare a credere.
I giovani Sette sono quelli che a scuola guardano fuori dalla finestra. Sentirsi ripetere che i sogni non li porteranno a nulla li ferisce e annienta il loro naturale  stupore davanti alla vita.
Spesso sentono l'esigenza di esprimersi con la poesia, il misticismo e la musica, sfaccettature di un anelito interiore.
Quando si affacciano all'adolescenza, i destini Sette cercano una causa da sposare, che sia una figura religiosa, un rapporto personale o una squadra sportiva.
L'energia dei Sette cerca di diffondere continuamente l'idea che non esiste un solo creato o filosofia che sia "vero". La persona influenzata dal destino Sette sa che ci sono molte verità e vari modi di esprimere la devozione.

OTTO: Il Cammino esistenziale Otto è fonte di profonde lotte, dietro alle quali sta la sensazione che le circostanze della vita debbano cambiare per sempre. La fase dello sviluppo personale che rispecchia questo Cammino è l'ingresso nell'età adulta e l'esperienza della crisi di identità che accompagnano questo passaggio. Le macchinazioni politiche che caratterizzano la Corte dei Medici nella Firenze del XV e XVI secolo riflettono molte qualità delle persone con destino Otto, in particolare tutte le manipolazioni e le lotte di potere che avvenivano dietro le quinte.
La vibrazione del destino è densa e lenta. Porta lezioni ed esperienze che esercitano una profonda influenza sulle vite delle persone. Gli Otto sono costretti continuamente a difendere se stessi e ciò in cui credono. I piccoli Otto hanno spesso genitori o insegnanti autoritari, o devono imparare molto presto a cavarsela da soli, perché potrebbero trovarsi ad affrontare   la dura realtà della vita prima degli altri bambini. Ciò che fa di loro degli adulti capaci di gestire i momenti di crisi e degli ottimi leader.
E' probabile che da adolescenti siano affascinati dal sesso, dalla morte e dalla psicologia del profondo, e cerchino risposte alle domande più complesse.
Chi percorre un Camino esistenziale Otto lavora sodo per superare quella che percepisce come una debolezza di fondo. La lezione che impara nel corso della vita è che non si può controllare tutto e ce a volte nella vita accadono cos inaspettate.

NOVE: La vibrazione del Nove contiene la forte sensazione che, in questa vita, si ripropongono degli aspetti delle vite precedenti, che vanno risolti e conclusi. Questo numero del destino comporta la necessità di una grande quantità di energia per raggiungere questo obbiettivo. Per fortuna, le persone col destino Nove sono dotate di entusiasmo e ardore sufficienti per darsi da fare per se stessi e per gli altri - per alleggerire i loro fardelli in attesa del nuovo inizio che inseguirà qualunque sviluppo il futuro vorrà portare con sé.
I destini Nove sono portati ad incoraggiare gli altri a fare dl loro meglio.
Questo Cammino esistenziale garantisce quasi sempre una qualche forma di celebrità. Per esempio molte persone dello show business sono destini Nove. Costoro fanno sempre rotta verso situazioni che li porteranno al centro della scena.
Da bambini, i piccoli Nove sono sempre quelli che si accorgono di un errore dell'insegnante, e lo fanno notare.
Le loro marachelle non passeranno inosservate e procureranno ripetute punizioni. Questo può creare insicurezza e la convinzione di non essere bravi come i loro compagni.
Tuttavia la loro ingenuità e il loro eterno ottimismo  raramente vengono offuscati del tutto, e i Nove si gettano con entusiasmo nella vita, pronti a cambiare il mondo.
Da adulti, credono che la vita sia un'evoluzione continua, che può essere trasformata dalle azioni.
Il loro Cammino esistenziale richiede coraggio e non ammette che si perdano di vista i propri valori.

UNDICI e VENTIDUE: Questi due destini vibrano di un'energia molto diversa dai precedenti. Sono rari specie i Ventidue, e capita che ci si allontana dai loro sentieri, dal momento che è facile ridurli, erroneamente a Due e a Quattro. Molte persone influenzate da questi destini poco frequentati preferiscono starsene in disparte e far finta di niente, mentre questi numeri richiedono proprio che ci si prenda la responsabilità del proprio destino.
Le loro vite rispecchiano la ricompensa per queste fatiche, sul piano finanziario o sociale.
Il destino Undici accende il desiderio di diffondere un messaggio spesso umanitario, volto a dissipare le tenebre dell'ignoranza.
Questo destino mette in luce le zone nascoste della vita come l'occulto e il misticismo.
Il destino Ventidue porta il desiderio di creare una solida struttura  o istituzione che realizzi un sogno.
Il desiderio, spesso materiale influenzato dal Quattro sfida il Ventidue a mettere il mondo materiale al suo posto, usando le proprie risorse per finanziare i sogni.
Fonte "I segreti della Numerologia" Dawne Kovan

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mercoledì 13 novembre 2013

Numerologia


La numerologia trova posto nei testi sacri di tutto il mondo, il che dimostra il grande significato che aveva per gli antichi.
Ogni cultura ha usato diversi sistemi numerici. Quello europeo risale all'antico Egitto, a Babilonia, alla Grecia e a Roma, mentre molti concetti matematici furono elaborati e introdotti nell'Europa medievale dagli arabi.
Le antiche culture che hanno dato l'origine allo studio della matematica credevano anche alla divinazione.
Ciò significa che gli antichi vedevano una connessione fra Dio (l'ambito spirituale) e l'umanità.
Il pensiero moderno riduce la matematica al campo intellettuale e non ne apprezza i legami col Divino.
La numerologia cerca di ripristinare questo aspetto.
- Alcuni dei mistici che hanno dato un contributo allo studio della numerologia:
Georges Ivanovic Gurdjief maestro mistico russo, trascorse alcuni anni in Tibet in un monastero buddista.
Scoprì l'antica stella a nove punte, l'enneagramma, e la portò in occidente dove la utilizzò come strumento numerologico per insegnare profonde verità interiori.
La mistica inglese Alice Bailey, influenzata anch'essa dai maestri tibetani, insegnava la filosofia dei Sette Raggi, ella credeva che il Sole a la Luna e cinque pianeti emanassero raggi e ognuno di noi reagisse a uno di essi.
Questa teoria dei Sette Raggi fu sviluppata da Roberto Assagioli il fondatore della psicosintesi, egli creò un sistema di classificazione delle persone in base al Raggio che la loro personalità esprimeva in un certo momento e a quello che portavano nella vita, riprendendo i due principi di base della numerologia secondo cui il numero della personalità e quello del destino danno forma alle nostre vite.
- Il "padre" della definizione di Archetipo e Numeri Universali:
Carl Gustav Jung descriveva l'archetipo come pura espressione di un concetto comune a tutte le culture.
 In questo senso, i numeri universali sono gli archetipi o le idee che tutti al di là delle credenze o della religione, riconoscono come verità fondamentali.
Le qualità di ogni numero si mostrano con chiarezza a prescindere da quanto le esperienze della vita ne abbiano cambiato l'espressione, è l'essenza a rimanere costante.
Ciascuno di noi ha una combinazione di questi principi universali, espressi , per esempio, attraverso i numeri del destino o dell'anima.
Fin dall'infanzia impariamo a rafforzare una parte di noi stessi e a negarne altri. I Numeri del Destino

Numeri Universali:

UNO: Guerriero - Vincitore - Re
Principio: Maschile. Il principio attivo e positivo. La causa prima, la sorgente di ciò che esiste. Seme. Nascita. Iniziazione. L'alfa.
Il numero Uno può essere diviso o moltiplicato per se stesso senza perdere la sua individualità. Per le religioni è Dio, il Signore, l'Uno supremo, la Monade la divinità.
Tratti dell'ego: individualità, indipendenza, motivazione, forza, originalità, scelta e decisione.
Qualità: Individuazione, coscienza di sé, autoaffermazione.
Modalità: Azione - Elemento: Fuoco - Pianeta: Sole

DUE: Coppia cosmica - Equilibrio
Principio: Femminile, dualità, fluttuazione. Il Due è ricettività, passività, attrazione e unione degli opposti, matrimonio mistico, Yin e Yang, anelito all'unione attraverso la conoscenza della separazione, del contrasto e della riconciliazione. L'energia materna che dà la vita.
Immaginazione, riflessione e intuizione.
Tratti dell'ego: Collaborazione, relazione, equilibrio, discernimento, sete di giustizia.
Qualità: Saggezza amorevole, amore incondizionato, fecondità.
Modalità: Reazione all'ambiente -  Elemento: Acqua -  Pianeta: Luna

TRE: Comunicatore - Anelito creativo - Trinità - Spiritualità
Principio: Il divino bambino. La creazione che deriva dall'unione tra l'Uno e il Due, madre e padre. La Trinità. Espansione della vita. Respiro, ottimismo, entusiasmo. Gioia. Intelligenza attiva. Utopico, idealista, speranzoso, positivo e sanguigno. Abbondanza, creatività.
Tratti dell'ego: spinta a comunicare ed esprimere se stessi attraverso i processi mentali.
Qualità: Comunicazione, trasformismo, mobilità.
Modalità: Dialogo - Elemento: Aria - Pianeta: Giove

QUATTRO: Costruttore - Materia - Stabilità
Principio: Il Mondo materiale. Realtà. Il solido. Il quadrato e il cubo. Struttura. Dare forma alle idee. Realizzazione artistica. Saggezza politica. Pragmatismo. Stoicismo. Organizzazione. Affidabilità e attendibilità. Pensiero logico. Scienze. Le quattro funzioni umane - fisica, emozionale, mentale, spirituale.
I quattro punti cardinali - nord, sud, ovest, est.
Tratti dell'ego: Riservatezza e separazione dagli altri. Riconoscimento dell'unicità.
Qualità: Costruzione, scienza, fondazione, valore della tradizione
Modalità: Inerzia - Elemento: Terra -  Pianeta: La Terra

CINQUE: Spirito libero - Avventuriero - Idealista
Principio: attivo, inventivo, creativo, estroverso, curioso. Insegnante, studente. Versatilità, curiosità, vitalità, flessibilità, socievolezza, adattabilità, cambiamento.
Amore per la libertà e a tutti i livelli dell'essere - fisico, emotivo, intellettuale e spirituale.
Potere dell'informazione.
Tratti dell'ego: La brama di vivere la vita in tutta la sua pienezza. Il bisogno di difendere il diritto alla libertà per tutti.
Qualità: Idealismo, poesia, avventura, amore per la conoscenza.
Modalità: Immaginazione - Elemento: Etere, il più elusivo e straordinario degli elementi -  Pianeta: Mercurio

SEI: L'artista - Bellezza e Armonia - Altruismo
Principio: Il numero dei giorni della Creazione. La stella a sei punte che simboleggia l'unione dell'umanità con Dio. Creatività. Arte. Ritmi della vita. Servitori dei più alti ideali della giustizia.
Usano il talento artistico per esprimere la percezione della realtà.
Tratti dell'ego: Lo sviluppo dell'altruismo
Qualità: Guaritore, arte, diplomazia, angelo custode
Modalità: Sensuale ed erotico, diplomatico - Elemento: Terra - Pianeta: Venere, pianeta della bellezza, amore, arte, pace e del servizio.

SETTE: Saggio - Il Sognatore - L'osservatore del Firmamento
Principio: I sette pianeti visibili. I giorni della settimana. Il settimo giorno in cui Dio si riposò dopo la creazione. I sette colori dell'arcobaleno. I sette chakra o punti energetici principali del corpo umano. L'unione dello Spirito(3) e della Materia(4). Guarda al di là della visione comune, obbiettivi situati oltre il mondo fisico. Ricerca del significato profondo della vita.
Tratti dell'ego: Mediazione tra l'ego individuale e il divino. Interpretazione della realtà per trovare il senso della vita.
Qualità: Filosofo, scienziato, olistico.
Modalità: Attivo e astratto - Elemento: Aria - Pianeta: Nettuno

OTTO: Potere - Realizzazione - Armonia con i livelli superiori - Giudizio
Principio: E' il numero del Cubo. Il mondo materiale tridimensionale con la quarta dimensione del tempo. Il simbolo dell'eternità, la doppia elica simbolo di potere e di guarigione, forma della struttura del DNA. Simbolo del sovrano.
Tratti dell'ego: Capacità di organizzare volontà e potere. Potere di far accadere le cose.
Qualità: Finanziere, giudice, potere, volontà.
Modalità: Stoicismo e dominio - Elemento: Acqua - Pianeta: Saturno, pianeta del tempo e del Karma

NOVE: Paladini della Libertà - Idealisti - Psicologi - Pacificatori
Principio: E' il numero che contiene tutti gli altri. Quando viene sommato a numeri diversi da se, si perde in essi. E' il numero del completamento e delle conclusioni. Il giro finale della Ruota della Fortuna prima che inizi il nuovo ciclo. I nove mesi della gravidanza. Le nove Muse. Il più alto dei numeri a una cifra, quindi il più raffinato e sviluppato.
Tratti dell'ego: Cancellazione di sé, negazione di sé, altruismo.
Qualità: Rivoluzionario, pacificatore, liberatore, guerriero pronto a dare la vita per i suoi ideali, entusiasti per il cambiamento, ideatori.
Modalità: Azione - Elemento: Fuoco - Pianeta: Marte il guerriero

UNDICI: Sensitività - Astrologia - Maestri di saggezza - Genio
Principio: E' il primo numero composto della numerologia. Numero Maestro usato solo in circostanze eccezionali. Intuizioni. Preveggenza. Profezia. Capacità mediatiche. Verità. Bellezza. Equilibrio di positivo e negativo. Giustizia universale. E' il numero di chi porta la luce e illumina le tenebre, così che gli altri vedano la strada.
Tratti dell'ego: Consapevolezza degli stati più elevato della coscienza, genialità
Qualità: Illuminazione
Modalità: Riflessivo sul significato della vita - Elemento: mescolanza di Acqua e Aria - Pianeta: Urano l'illuminatore

VENTIDUE: Creatore - Enorme forza nel bene e nel male - Piramide, Paradiso sulla Terra
Principio: E' il secondo dei numeri maestro. E' il doppio Undici. Non deve essere mai ridotto a Quatto quando appare in una lettura. Tradizionalmente nato come il "Capomaestro". Le 22 lettere dell'alfabeto ebraico.
Tratti dell'ego: Pensiero astratto portato alla mente con altruismo. Sé superiore focalizzato attraverso la mente concreta.
Qualità: Creazione
Modalità: deliberazione e considerazione - Elemento: Fuoco e Terra - Pianeta: Plutone, il trasformatore

Come calcolare i vostri numeri:
Faccio un esempio pratico con il nome Mario Rossi, associo ad ogni lettera il numero corrispondente nella griglia qui sotto mettendo le vocali divise dalle consonanti:

123456789
ABCDEFGHI
JKLMNOPQR
STUVWXYZ

    1   96    6     9
MARIO ROSSI    Data di nascita 11/03/1950
4      9     9    11

Somma delle vocali = numero dell'ANIMA 1+9+6+6+9=31  3+1=4

Somma delle consonanti = numero del PROFONDO SE' o VOLONTA' 4+9+9+1+1=24  2+4=6

Somma delle vocali e delle consonanti = numero della PERSONALITA 4+6=10=1

Somma dei singoli numeri della data di nascita = numero del DESTINO 1+1+3+1+9+5=20=2

Fonte "I segreti della Numerologia" Dawnw Kovan

Il giardino degli illuminati per avere più informazioniStyle.it Numerologia per calcolare in fretta i vostri numeri

 Questa tabella è un quadro riassuntivo della relazione tra Numeri e Archetipi
ArchetipoNumeroColoreVirtùVizioMito
Guerriero1RossoCoraggioOrgoglioApollo, Diana
Fanciullo2ArancioSensibilitàCinismoAdamo ed Eva
Comunicatore3GialloCreativitàVanitàErmes
Costruttore4VerdeForzaOstinazioneGea, Atlante
Cercatore5TurcheseLibertàIncostanzaDioniso, Ulisse
Angelo custode6BluAmoreRigidità
Eros, Venere
Saggio7ViolaSapienzaDubbioErmete Trismegisto
Sovrano8Fucsia, BeigePotereSuperbiaZeus, Odino
Liberatore9TuttiGenerositàApatiaOrfeo, S.Francesco
Genio11ArgentoVisioneFanatismoEfesto, Prometeo
Creatore22OroCreazione consapevoleDistruzioneCrono, Imhotep
Fonte: Numerologia e Archetipi

Style.it Numerologia per calcolare in fretta i vostri numeri
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