giovedì 24 marzo 2016

La voce della quercia


Gli Invisibili hanno bisogno di uno spazio minimo. Ma ad alcuni parlano con voce forte e chiara e lo fanno dall'interno delle querce.
Comunque venisse udita la voce degli Invisibili, nello stormire del vento tra le foglie, nello scricchiolio dei rami, nel fruscio delle fronde o anche in assenza di sensazioni esterne verificabili, le sue parole potevano essere interpretate da sacerdotesse in possesso di un dono speciale, come avveniva per esempio a Dodona, in Epiro, nella Grecia nordoccidentale, menzionata già in Omero.
La gente si recava sul luogo per chiedere consiglio all'albero oracolare.
Poiché nell'albero era incarnata la conoscenza del destino, una persona poteva rivolgersi a esso.
Nelle pratiche relative alla quercia in uso a Dodona e altrove, sono impliciti due presupposti pertinenti per la nostra tesi.
Primo, la quercia conosce ciò che all'occhio comune è nascosto; secondo, tale conoscenza può essere rivelata ad alcune persone, di solito donne, che sanno "ascoltare" e che permettono alla quercia di parlare attraverso di loro.
Le sacerdotesse di Dodona, come pure i druidi celtici, per indurre la trance profetica masticavano letteralmente le ghiande.
La ghianda, dal punto di vista della botanica, è una Angiosperma, una pianta completa di embrione.
L'essenza della quercia è  già lì, presente nella sua totalità.
Da un punto di vista teologico, la ghianda è  paragonabile alle rationes seminales, le ragioni seminali, di Agostino.
Prima ancora,  filosofi stoici, gnostici e platonici, come Filone, sostenevano che il mondo era pervaso da spermatikoi logoi, da parole-seme o idee getminali, le quali sono presenti in esso dall'inizio come primordiale a priori che dà forma alle cose.
Tali parole spermatiche fanno sì che ciascuna cosa possa dire la propria natura (a orecchie che sappiano ascoltare).
La nostra sordità, le ostruzioni che ci rendono duri di orecchio sono il riduzionismo, il letteralismo, lo scientismo del nostro cosiddetto senso comune.
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman

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