mercoledì 27 febbraio 2019

Cabala Mistica


"....Non si può però insegnare a cantare a una medusa nutrendola con semi da canarino"
"La Saggezza suggerisce alle nostre menti l'idea di conoscenza accumulata, delle infinite serie di immagini nella memoria; ma la Comprensione ci reca l'idea di una penetrazione nel loro significato, un potere di percepire la loro stessa essenza e interrelazione, che non è necessariamente implicita nella saggezza, presa come conoscenza intellettuale..
..Dalla Comprensione otteniamo l'idea della sintesi, della percezione dei significati che avviene quando le idee sono correlate una con l'altra e, parlando metaforicamente, sovrimposte una sull'altra, in una serie evoluzionale dalla densa alla sottile....
Comprensione, il principio sintetico della consapevolezza..."
"...bene e male non sono cose in sé, ma condizioni. Male è semplicemente forza mal riposta.
Mal riposta nel tempo, se è superata, o se è tanto avanti alla sua epoca da essere impraticabile.
Mal riposta nello spazio, se compare nel posto sbagliato come per esempio la brace ardente sul tappeto o l'acqua del bagno sul soffitto de salotto.
Mal riposta nelle proporzioni, se un eccesso di amore ci rende sciocchi e sentimentali, o una mancanza di amore ci rende crudeli e distruttori.
È in cose come queste che risiede il male, non in un demone personale che agisce come avversario"
La devozione potrebbe essere definita come amore per qualcosa superiore a noi stessi; qualcosa che evoca il nostro idealismo; che, mentre noi speriamo di divenire uguali ad essa, tuttavia, ci fa aspirare a divenire simili ad essa...
Nel vero altruismo l'anima supera i suoi confini ed entra in tutte le cose attraverso simpatia illimitata e amore perfetto; ma dell'orgoglio l'anima cerca di estendere i propri confini fino a possedere tutte le cose, ed è assai diverso possedere una cosa per essere fatta una cosa stessa con essa, in cui essa egualmente possiede noi in perfetta reciprocità.
"...Un tipo di amore di una qualità completamente diversa, assai più costante e permanente e, abbastanza curiosamente, assai più soddisfacente emozionalmente dell'amore in cui non c'è alcuna traccia di timore....
Il re sul suo carro da battaglia che va in guerra, a conquistarsi il nostro Rispetto..
....protegge il suo popolo con la spada del diritto e assicura che venga fatta Giustizia"
"La spada non deve essere maledetta come uno strumento del Demonio ma benedetta e consacrata affinché non possa essere mai sguainata in una causa ingiusta.
Non deve essere mai messa da parte in un pacifismo impraticabile, ma messa al servizio di Dio.."
"Sacrificio non significa rinunziare a qualcosa che vi è caro perché un Dio ne è geloso...ed è lusingato dal vostro dolore.
Esso significa la scelta deliberata e ad occhi aperti di un bene maggiore a preferenza di un bene minore, come l'atleta preferisce la fatica dell'esercizio alla comodità della pigrizia che lo mette fuori forma...
Il sacrificio è in realtà la trasmutazione della forza; l'energia latente nel carbone offerta sull'altare sacrificale della fornace è tramutata nell'energia dinamica del vapore per mezzo del macchinario adatto"
"Nella vita degli individui, nello sviluppo di qualsiasi affare, nel carattere di qualsiasi disciplinata o altamente organizzata mente-gruppo, vediamo l'alternarsi costante delle influenze.... in una ritmica oscillazione da un lato all'altro.
Chiunque è responsabile della disciplina di un gruppo organizzato conosce il bisogno costante di tirare e allentare le redini; di stimolare e di consolidare.
Esiste un senso nel bisogno di cedere allorché il gruppo rifluisce in avanti con un impulso di interesse e curiosità, seguito dal bisogno di agire sugli indolenti quando l'impulso si consuma."
"Ora l'iniziato, sapendo che una fase segue l'altra con il ritmo alterno, non prende troppo sul serio nessuna fase, né pensa che essa sia la fine del mondo o del millennio.
Egli sa che sa farà il suo corso, essendo da principio un correttivo valido e necessario, e arrivando alla fine agli estremi; ma, sempre che ci sia sufficiente visione tra gli illuminati di una razza, il popolo non perirà, proprio perché il fatto di essere arrivati agli estremi indica la fine dell'oscillazione, e normalmente il pendolo invertirà il suo moto e comincerà a tornare indietro verso il centro di stabilità....
...il principio del ritmo è insito in ogni esistenza che si manifesta e si stabilisce non appena una qualsiasi sorta di organizzazione comincia a sorgere dalle rovine."
"Esiste un certo tipo di coraggio che non teme la disgregazione, perché esso sa che tutti i principi spirituali sono indistruttibili, e finché permangono gli archetipi, ogni cosa può essere ricostruita..."
"La repressione sessuale è il risultato di una causa che è molto più profonda del sesso e ha le sue radici in una falsa spiritualità, in un falso raffinamento e idealismo, che ha portato alla privazione delle simpatie, del riconoscimento, della gratitudine di una creatura vinvente da parte del Datore di Vita, l'aspetto superiore della Natura.
Questo è causato da una vanità spirituale che considera gli aspetti più primitivi della natura come al di sotto della sua dignità"
"La bellezza consiste nella debita e giusta proporzione, qualunque possa essere la cosa bella, sia morale che materiale"
"Il sacrificio è la trasformazione della forza da una forma all'altra.
Non esiste una cosa come la totale distruzione della forza; per quanto scompare alla vista essa si conserva in qualche altra forma in base alla grande legge naturale della conservazione dell'energia..
Quando noi facciamo un sacrificio di qualsivoglia sorta, prendiamo una forma statica di energia, e infrangendo la forma che la imprigiona, la mettiamo in libera circolazione nel cosmo.
Ciò che sacrifichiamo in una forma riappare a tempi debito in un'altra forma"
"Nel regno della mente, l'etica è la Verità; sul piano astrale, che è la sfera delle emozioni e degli istinti, l'etica è la Bellezza .
Dobbiamo imparare a comprendere la rettitudine della bellezza, così come la Bellezza della rettitudine se vogliamo far si che tutte le province del regno interiore obbediscano al potere centrale della consapevolezza unificata"
La vita fluirà soltanto in circuito; isolatela, ed essa diviene inerte.
...la personalità umana.... deve essere connessa in alto con il generatore, che è Dio, la Sorgente di tutta la Vita, altrimenti non ci sarà potere motore; ma ugualmente essa deve essere "messa a terra" altrimenti il potere non scorrerà.
Ogni essere umano deve essere "messo a terra", sia letteralmente che metaforicamente.
L'idealista cerca di provocare un isolamento di tutti i contatti-terra affinché il potere che fruisce non possa essere sprecato; egli non riesce a rendersi conto che la terra è un unico grande magnete.
...È soltanto tramite il nostro potere di entrate immaginativamente nella vita dei tipi di esistenza diversi dai nostri che possiamo afferrare i nostri contatti con le forze della natura.
....uno non può destare all'attività ciò che non è già latente. La vita è la vera iniziatrice; le esperienze di vita stimolano alla funzione le capacità del nostro temperamento nella misura in cui noi le possediamo.
La gloria di Dio può solamente brillare nella manifestazione quando ci sono forme che la manifestano.
...Non è la forma a limitare la vita, ma la vita a determinare la forma.
Se cerchiamo di sottrarci alla disciplina della materia prima di essere padroni dell'insegnamento della materia, noi avanziamo verso il cielo, ma siamo colpiti da arresto dello sviluppo (animico)...
...trova(re) nell'idealismo dozzinale un'evasione alle rigorose richieste della vita...non è una via di progresso ma una vita di regresso.
Presto o tardi essi dovranno affrontare l'ostacolo e superarlo.
La vita ce li riporta ripetutamente e attualmente comincia a servirsi della frusta e dello sperone della malattia psicologica; in quanto coloro che non affronteranno la vita si dissoceranno; e la dissociazione è la causa prima della maggior parte dei mali di cui la mente è erede.
"Non sapete che siete il tempio del Dio vivente?"...
Se conosciamo l'uso dell'arredamento simbolico di questo tempio vivente, abbiamo nelle nostre mani le chiavi del Paradiso.
Dio muove in maniera misteriosa le sue meraviglie di attuazione quando la legge naturale è per noi un libro sigillato; ma quando comprendiamo i modi di funzionamento della natura, ci accorgiamo che Dio si muove in una maniera perfettamente naturale tramite i canali regolarmente stabiliti..
Il mondo materiale è l'illuminatore delle Luci...
Il cielo appare azzurro e luminoso soltanto per effetto del riflesso della luce sulle innumerevoli particelle di polvere in sospensione nell'atmosfera; l'aria completamente priva di polvere non è illuminata, e il nostro cielo avrebbe l'oscurità dello spazio interstellare se non fosse per queste particelle di polvere...vediamo gli oggetti unicamente mediante i raggi di luce che essi riflettono dalla loro superficie.
Dobbiamo essere in circuito con l'anima-Terra così come con il Dio del cielo; Esiste un'ispirazione che sorge dall'inconscio così come esiste un'ispirazione che fluisce giù dal superconscio.
Tutti gli affari mondani si alzano e si abbassano come le onde del mare, la cresta segue il ventre dell'onda e il ventre segue la cresta in progresso ritmico; di conseguenza, quando qualsiasi condizione mondana è allo zenit o al suo nadir sappiamo che dobbiamo attenderci nel prossimo futuro un mutamento di flusso.
..."L'ora più oscura è quella che precede l'alba"...
"Cabala Mistica" di Dion Fortune

mercoledì 20 febbraio 2019

Artemide


Probabilmente alla stregua di Afrodite, Artemide aveva origini asiatiche, in ogni caso il suo nome non è di origine greca. Incarnazione della natura incontaminata, delle valli solitarie e delle alture remote, era la regina incontrastata di una miriade di vite che germogliavano, crescevano, si agitavano, si cercavano, si distruggevano e si generavano.
L'essenza divina di Artemide, avvolta nel mistero, non agiva sulla coscienza dell'uomo ma piuttosto si manifestava nella purezza della natura incontaminata.
Ella simboleggiava la natura estiva vibrante di luce, non per nulla si diceva che assieme a suo fratello Apollo, con l'avvento dell'autunno, emigrasse nel paese degli Iperborei, i mitici popoli che vivevano in perfetta armonia e letizia nell'estremo nord della Terra abitabile, per far ritorno l'estate successiva.
Similmente ad Apollo, la dea lunare era sinonimo di lontananza e di purezza con alcune differenze dovute al sesso della delle due divinità; infatti mentre in Apollo il distacco e la purezza si originavano tramite un atto virile veicolato dalla volontà cosciente, per Artemide il raggiungimento degli ideali avveniva in virtù della sua natura femminile.
Vergine, lunare rimase sempre casta come si legge in un inno omerico dedicato ad Afrodite: "Artemide pure, la rumorosa dea del fuso d'oro, mai cedette all'amore di Afrodite, fal dolce sorriso".
Artemide era ritrosa, come la natura, tanto che Atteone, quando decise di spiarla mentre si bagnava nelle acque fu sbranato dai propri cani.
La selva sconfinata era il suo regno.
Qui la dea cacciava in compagnia delle Ninfe con le quali intrecciava danze sui prati fioriti.
Essendo dea della natura, Artemide era particolarmente vicino agli animali, sia come colei che li cura, sia anche come colei che li caccia.
È quanto emerge dalle parole di Omero: "Aspra agitatrice di belve".
Ecco perché spesso veniva raffigurata con i leoni, ma anche con l'orso e il cervo che erano sacri ad Artemide.
Nella sua qualità di cacciatrice il simbolo a lei attribuito era l'arco, che utilizzava per prendere le sue prede anche di notte sul monte.
Su molte raffigurazioni la dea reggeva in mano una fiaccola a volte due.
Inoltre Artemide racchiudeva valenze crudeli così come la natura presenta un lato feroce oscuro, basti pensare ai sacrifici umani che anticamente erano officiati in suo nome.
Artemide gemella di Apollo, il Sole, era soprannominata pure "colei che brilla di notte", alludendo alla sua natura lunare contrapposta a quella solare del fratello.
L'iconografia che la riguardava la ritraeva in abito da cacciatrice, con il capo ornato dalla falce della Luna, accompagnata da un levriero e da un cervo.
Tra i romani venne identificata con la dea Italica Diana, dea protettrice dei boschi e della selvaggina.
Artemide, la lucente, era conosciuta anche come Flitia o Locheia.
Tratto da "Luna Influssi Poteri Leggende" di Stefano Mayorca

mercoledì 13 febbraio 2019

Le tre facce della Luna


La natura femminile della Luna a causa dei suoi mutamenti ha dato vita ad alcune divinità legate al Pantheon greco-romano nel quale compaiono con i nomi e aspetti diversi, ognuno riconducibili alle varie fasi e alle multiformi trasformazioni operate dalla Luna.
Tra queste troviamo Cibele, Artemide, Ecate, Lucina,Trivia e Diana.
Ma quella che in qualche maniera è entrata a far parte dell'immaginario collettivo è Selene dea lunare madre di Pandia, la "tutta lucente", probabile personificazione del chiarore visibile nelle notte di plenilunio.
Selene era sorella di Elio (il Sole) e racchiudeva in sé differenti facce.
La Luna piena, la Luna nuova, e la Luna crescente; metafora che includeva rispettivamente la vita, la morte e la rinascita.
Fin dalla notte dei tempi, queste tre figure lunari hanno rappresentato il ciclo della vita, della fecondità, della femminilità, del divenire e dell'immortalità.
Nella sua scintillante pienezza apportatrice di vita il primo volto della luna era quello di Selene, nome che proviene da sélas, che significa splendore.
Selene nacque da Theia e Iperione divinità legate alla luminosità del cielo che con la loro unione generarono anche Elio, dio del Sole, ed Eos, dea dell'aurora.
Il secondo nome di Selene era Méne, di derivazione Frigia, la cui radice etimologica mé, significava misura computo.
Non è una coincidenza quindi che il termine latino mensis (mese) derivi dalla stessa radice...in origine il mese non era altro che l'unità di misura che rappresentava l'intervallo tra una luna nuova e l'altra.
Il secondo aspetto della dea corrispondente alla Luna nuova che in quella fase si trova in congiunzione con il Sole era configurato da Ecate, l'unica divinità cui era concesso di condividere con Zeus il privilegio di poter estendere il suo dominio sul Cielo, Terra e Mare.
Ecate, considerata come l'immagine della Luna nera, simbolo di morte e di rinascita lo stesso tempo, veniva spesso posta in relazione con il regno del soprannaturale degli spiriti e degli incantesimi.
Per tale ragione le erano sacri i crocevia, luoghi magici che la tradizione popolare riteneva teatro di pratiche stregonesche e sortilegi.
Ecate aveva diversi punti di contatto con la dea Proserpina, regina degli Inferi, per questo già nell'antichità si avanzava l'ipotesi che Ecate, Artemide e Proserpina formassero una triade se non addirittura le 3 persone di una medesima divinità.
Per tale ragione Ecate veniva appellata anche "Artemide triforme" giàcche le si attribuivano tre teste o tre corpi; di leone, di cavallo e di cane.
La natura triforme le conferiva il potere di indovinare il passato, il presente e il futuro.
Veniva anche chiamata Cagna o Lupa. Nonostante le apparenze Ecate era benigna e assisteva chi era simpatico.
La terza e ultima manifestazione legata a Selene, era la falce di Luna che riappare dopo il novilunio, simbolo di rinascita interiore di resurrezione.
Selene assume così il nome di Artemide sorella del dio solare Apollo.
La mitologia vuole che Artemide nata per prima aiutasse la madre Latona a partorire suo fratello.
Per questo le donne incinte e le partorienti la invocano al fine di ricevere protezione chiamandola Kourotròphos, nutrice, colei che custodiva i bambini e i cuccioli degli animali.
Tratto da "Luna Influssi Poteri Leggende" di Stefano Mayorca

mercoledì 6 febbraio 2019

Lilith e personaggi analoghi nei miti


Esempi di personaggi simili sono presenti in numerosi miti, che nella loro essenza non sono altro che le proiezioni inconsce di contenuti psichici umani e di archetipi universali e primordiali.
Si tratta di divinità che non fanno coppia con alcuna divinità maschile e conducono un'esistenza libera e indipendente.
Artemide, dea greca della vegetazione e della fecondità, era una vergine casta, cacciatrice e guerriera raffigurata a livello iconografico con molte mammelle, ma più spesso con arco e frecce.
Il fatto che fosse una dea dei boschi, a livello simbolico, ci suggerisce che viveva in una condizione psichica fuori dalla norma.
Infatti Artemide (Diana per i romani) appare come ritratto di una donna ribelle (non dimentichiamo che si tratta di una divinità lunare),ombrosa, vendicatrice e crudele che rifiuta la sua femminilità e di conseguenza il maschio e l'amore.
Questa dea della vegetazione arriverà perfino al punto di uccidere il giovane cacciatore Atteone e il gigante Orione, solo perché avevano osato posare il loro sguardo su di lei.
Proprio ispirandosi al nome romano di questa divinità a Freud (1856-1939) padre della psicoanalisi, denominò il "complesso di Diana" la tendenza inconscia che spinge alcune donne a comportarsi in modo virile e ostile verso il sesso opposto.
Per queste sue caratteristiche negative Diana, talvolta, viene identificata con la dea Ecate la strega infera che crea gli incantesimi e provoca l'apparizione di spettri notturni e di mostri terrificanti.
Altre divinità femminili legate alla nascita e alla morte, alla Terra, alla natura, alla guerra, alla fecondità e all'amore sono a Anatha e la dea frigia Cibele.
A proposito di quest'ultima è interessante notare che il culto di Cibele introdotto a Roma intorno al 204 a.C. racchiudeva inquietanti usi rituali.
Sul Palatino, dove era stato edificato un tempio in suo onore, i sacerdoti a lei consacrati nel corso dei diti dei festeggiamenti offerti a Cibele e nel momento di maggior esaltazione si infliggevano profonde ferite e in alcuni casi si auto eviravano.
Ciò conferma il carattere dominante e castrante della dea.
Anche Atena (la Minerva dei romani) dea greca, vergine, fiera e sdegnosa rivestiva analogo significato ed era raffigurata armata di lancia, scudo ed elmo.
Atena inoltre era una guerriera difficile da battere, tanto che ferisce in combattimento perfino Marte il dio della guerra.
Alla stregua delle altre delle altre divinità della notte, Atena assume carattere notturno come testimonia la civetta, animale simbolico a lei attribuito.
Con il tempo la dea subirà una trasformazione perdendo le sue caratteristiche di crudeltà e oscurità e divenendo divinità della vegetazione e della fecondità, nonché dea della sapienza.
La nuova personalità della dea viene creata attraverso la sua seconda esistenza che si origina dalla testa di Giove mediante partenogenesi.
Ma nonostante questa rinascita, nella dea restano alcuni elementi dissonanti; per esempio il fatto che ella sia nata solamente dal padre Giove senza la presenza e il concorso di una madre.
Tutto ciò in termini simbolici esprime una mancata accettazione della propria femminilità.
Tratto da (Luna Influssi Poteri Leggende) di Stefano Mayorca
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