giovedì 29 marzo 2018

Religione e paranoia


Se si dovesse caratterizzare la vita religiosa nel senso più ampio e generale, si potrebbe dire che essa consiste nel credere che esiste un ordine invisibile e che il nostro bene supremo è l'adattamento armonico ad esso.
In questa convinzione e in questo adattamento consiste l'atteggiamento religioso dell'anima
William James
Tutte le religioni riguardano in un modo o nell'altro il manifestarsi della divinità.
E questo consiste nella rimozione di ciò che la nasconde.
Non può darsi accesso diretto alla divinità....la divinità è nascosta... nel senso più ampio tutte le religioni dipendono dalla rivelazione... fa parte della natura della divinità rendersi manifesta
Kittel
I casi di rivelazione sbagliata, falsa o delirante rientrano nella psicologia anormale e in particolare in una categoria di questa, la paranoia...
È nella paranoia... che noi troviamo sinceri tentativi di adattamento all'ordine invisibile, vite vissute nell'intento di armonizzarsi con la verità rivelata, alle quali... va accordata la definizione di vite vissute religiosamente.
Eppure la paranoia è una forma di pazzia molto profonda, centrale, sovente tragica e cronica...
Indagando sul metodo sbagliato, il delirio, si può scoprire qualcosa di nuovo sul metodo giusto, la rivelazione...
Paranoia: squilibrio mentale, follia, délire, pazzia.
Para + Noia: pensiero a lato, attività mentale alienata, difettosa, de-viata.
Secondo Eschilo (I sette a Tebe, v. 756), fu la paranoia a far accoppiare Giocasta ed Edipo.
Secondo Euripide (Oreste, v. 822), l'assassinio di Clitennestra fu paranoia.
Nel Teeteto di Platone (195 a), il dialogo che riguarda il retto pensare, si usa il termine paranoia in riferimento a chi ogni occasione vede, sente e pensa in modo erroneo, sbaglia a classificare le cose.
Per Plotino (VI, VIII, 13), l'aggettivo paranoēteon indica l'allontanarsi o il distrarsi dal ragionamento rigoroso...
Se si potesse arrivare con certezza alla definizione fondamentale della paranoia, allora davvero saremmo in grado di definire la vera follia e di prestare soccorso alla mente malata.
Laddove la psicosi maniaco-depressiva, le schizofrenie e persino le personalità psicopatiche si immagina che abbiamo una base organica nella bioenergetica o nella biochimica, la paranoia, indipendentemente dalla scuola che la definisce, rimane puramente mentale, una sindrome noetica, un disturbo del nous...
La caratteristica determinante della paranoia è la presenza di idee deliranti...
A prescindere dalla bizzarria del delirio, dalla sua durata...non dobbiamo dimenticare una caratteristica su cui tutti i manuali insistono, il fatto che "di norma il comportamento, le emozioni e l'intelletto dei pazienti affetti da questo disturbo rimangono integri, talchè, se le loro premesse fossero fondate, il loro atteggiamento generale e la loro conversazione passerebbero per normali o quasi...
Il sentimento, la ragione e i dati di fatto collaborano alla costruzione di un sistema di difese volte a spiegare l'esperienza primaria, un'esperienza primaria che è uno stato di conoscenza, una realtà noetica dentro la quale il paziente è fissato e che conferisce significato a tutti gli altri eventi....
Tutta l'attività di pensiero è pensiero attorno ai significati... si ha una conoscenza diretta e intrusiva del significato e questa appunto, in se stessa, è l'esperienza delirante.
La paranoia è un disturbo del significato...
Non potrebbe, la fonte dell'errore, trovarsi anche nella natura stessa della rivelazione?...
Recuperare la salute significa recuperare il divino da dentro la malattia, vedere come il contenuto di essa sia autenticamente religioso.
Questi tipi di delirio potranno forse essere, a posteriori, psicologi; ma fenomenologicamente essi sono teogeni, hanno origine in Dio.
Non sono deliri soltanto mentali, sono deliri noetici.
Li possiamo attribuire non soltanto alle invisibili psicodinamiche della mente umana (l'inconscio), ma anche alle dinamiche dell'ordine invisibile....
I criteri di definizione dei sintomi paranoici sono il più delle volte di tipo sociale; all'interno di una setta certi comportamenti ed esperienze risultano meno vistosamente bizzarri e più conformi alle norme interne che non se vengono esibiti individualmente o nella normale vita secolare.
...molte idee deliranti... dalle quali sono oppressi i malati di mente consistono nello scambiare una forma di discorso figurata o poetica per un discorso letterale...lo spirito parla poeticamente, ma l'uomo capisce letteralmente.
Perceval
Tratto da "La vana fuga dagli dei" di J. Hillman

martedì 27 marzo 2018

Paracelso, frasi e aforismi


Nel 1531 si diede alla predicazione religiosa, distribuendo delle bibbie, criticando aspramente le lotte delle varie sette e predicando l'amore reciproco e la bontà.
Egli dice: "Un uomo vale l'altro; i nobili e i ricchi come i più meschini.
Non vi deve essere prostituzione, non nobiltà, non mendicità, non possedimenti e tributi, ma ognuno deve procacciarsi il necessario mediante il proprio lavoro, perché la volontà di Dio sia fatta sulla terra come in cielo.
Gli insegnamenti e gli ordini di Dio ci furono dati perché intendessimo ciò che egli vuole da noi: non altro cioè, che eguaglianza, pace e concordia.
Nessuno deve cercare le ricchezze sulla terra, ma aspettarsele in cielo.
Beato e più che beato è l'uomo cui Dio diede la grazia della povertà.
Chi ama la ricchezza sta su un ramo pericoloso...
Fatti povero e mendico.
Il Papa ti lascia tranquillo, l'Imperatore pure, e ti tengono per pazzo.
Ora sei quieto e la tua pazzia è una grande saggezza davanti al Signore.
Ma chi ama la ricchezza è sospeso su un ramo pericoloso..."

Nelle creature appaiono due spiriti, l'"evestrum " e il "trarames".
L'"evestrum" è uno spirito oscuro, diverso dallo spirito astrale e nemico dell'idea divina nell'uomo; come tale è spirito di malattia.
Le concupiscenze e le empie rappresentazioni affluiscono all'evestro, per mezzo del quale gli uomini stanno in contatto col macrocosmo.
È dunque una forza del male, che corrisponde all'incirca alla "cattiva stella".
Paracelso chiama "evestrum" lo spirito profetico e la visione interna sorgente nei sonnambuli in stato di "trance".
Il "trarames" è inteso invece come essere d'ombra, invisibile, esistente nella sensibilità animale e nella ragione e causante dei suoni, delle voci, delle musiche interne, che sorgono dal cuore quando esso ha conosciuto la libertà interna.


-La buona opera deve maturare
Se tu sei destinato a scrivere un libro, non sarà male aspettare sia pure sessanta o settanta anni e più.
Se il pensiero si agitasse in te e se tu credessi di poterlo esprimere, non voler montare subito in sella.
Tanto, il pensiero non rimarrà nascosto, ma dovrà uscire come esce il bimbo dal seno della madre.
E ciò che esce in quel modo sarà fruttifero e buono e non si dovrà trascurarlo.
Segui l'insegnamento di quel pensiero, chiedi e batti, invece di dare importanza ad ogni inezia.
Ogni frutto ha la sua stagione.

-Molti sono chiamati, ma pochi sono eletti
Ognuno dovrà studiare fino alla sua più alta espressione quel che è suo dovete d'imparare...
Se in te v'è qualcosa che deve uscire, uscirà senz'altro, se Dio lo vorrà, pur senza che tu ne sappia nulla e senza che tu lo abbia voluto o desiderato.
Infatti....molti saprebbero regnare, ma uno solo è re.

-Felicità e infelicità
Cos'è la felicità, se no lo stare in armonia con la saggezza della natura?
Cos'è l'infelicità, se non la violazione della natura, contrariamente all'ordine prestabilito?....
Chi procede nella luce, non sarà infelice e non lo sarà neppure chi cammina nelle tenebre: hanno ragione tutti e due.
Chi non cade, possiede l'ordine, e chi cade lo ha spezzato.
Perciò la felicità e l'infelicità non sono come la neve e il vento, ma bisogna conoscerle e disciplinarle, procedendo dal fondamento della natura; perciò l'infelicità è ignoranza e la felicità è pure un'ignoranza.

-Ama il tuo prossimo
Ricordatevi di non disprezzare il prossimo: noi non sappiamo cosa siamo: Iddio è l'unico giudice e conoscitore delle cose.

-Il mondo e l'uomo sono una sola cosa
La medicina cresce dalla terra solo in favore dell'uomo destinato ad essere medico; la medicina conosce costui e gli obbedisce.
Noi conosciamo e sperimentiamo le tre sostanze....mediante l'esperienza naturale e mediante la spiegazione di questa proprietà dell'esperienza.
Si studia l' uomo sul macrocosmo e non sull'uomo.
Questa è la concordanza che conferisce la completezza ad ogni vero medico: se egli conoscerà il mondo, osserverà confrontando ad esso l'uomo che i due sono una sola cosa...

L'uomo e la donna debbono stare insieme.
Quando s'incontrano due di loro che hanno da stare insieme e che sono fatto l'uno per l'altro, non avverrà mai alcun adulterio, poiché la loro anatomia e concordanza è unita e non si spezza.
Ma se questo non si trova in loro, non vi sarà dell'amore costante, ma esso sarà incostante come una canna al vento.
L'uomo infedele non ha la sua vera donna secondo il contenuto dell'anatomia, è altrettanto vale per la donna infedele.
Dio ha disposto per ognuno il suo piacere, affinché nessuno diventi adultero.

Dio ha disposto gli uomini in modo che l'uno riesca a dare all'altro dell'intelligenza e del sapere e l'uso di queste doti per mezzo dei propri lumi....
Dio ha disposto che un uomo insegni all'altro e che lo educhi nella ragione e nel sapere, affinché la sua intelligenza ne resti rafforzata.
...se gli strumenti della vita interna di un uomo fossero puri e perfetti, nessuno avrebbe bisogno di maestri, poiché ognuno avrebbe abbastanza intelligenza per speculare, sapere e conoscere quel che viene solitamente insegnato...

-Anima, ragione e spirito
...V'è l'anima che porta eternamente i dolori e le gioie degli uomini.
Poi gli viene data l'intelligenza, la preveggenza e la saggezza, e queste tre sono preordinate a reggere e guidare il corpo, affinché non pesi troppo il giogo sul collo dell'anima.
Infine si aggiunge ad esse lo spirito,...onde è diretta l'intelligenza, la  saggezza e la preveggenza.
Queste virtù contengono l'ordinamento della vita e tutto procede dalla luce dello spirito, al pari della natura, ossia della luce della natura.

-Spirito e anima
Lo spirito non è l'anima, anzi, se fosse possibile, lo spirito sarebbe l'anima delle anime, come l'anima è lo spirito del corpo.
Lo spirito dell'uomo non si identifica al corpo né all'anima...
L'anima sta nel luogo ove si paga tutto, fino all'ultimo soldo...
Lo spirito va dove lo manda Iddio. Rimane con lui o con l'anima o col corpo o nelle dimore umane....
L'uomo concepisce delle immagini, ma l'immaginazione non è né il corpo, né l'anima, ma lo stesso spirito, che non lascia l'uomo, poiché in esso sono riposti i giudizi umani, sia dell'anima sia del corpo, sia di qualunque altra cosa.

-La morte
La morte di tutte le cose naturali non è che una inversione e trasformazione delle forze e delle virtù, un trionfo sul bene e sul male, uno sradicamento ed un soggiogamento della prima natura e la generazione di un'altra e nuova natura.

-La morte dell'uomo
La morte dell'uomo non è che la fine di una giornata di lavoro, una mancanza dell'aria, uno sparire del balsamo, un oscuramento della luce naturale, una grande separazione delle tre sostanze corpo, anima e spirito, una restituzione al corpo della madre.
Dato che l'uomo terreno e naturale proviene dalla terra, la terra è la madre in cui egli deve tornare, per perdervi la carne terrestremente naturale e per rinascere al giorno del giudizio in una nuova carne celeste e chiarificata, come disse Cristo a Nicodemo che venne da lui di notte.
Alla fine si vedrà in modo indubbio che l'eternità di tutte le cose sarà riunita.
Molte cose ignote saranno palesate alla fine ed esse risplenderanno in più d'una maniera....

-Spiritualizzazione della natura
La natura insegna ogni cosa e quel che essa non sa, l'acquista dallo Spirito Santo, che glielo insegna: lo Spirito Santo e la natura sono tutt'uno e cioè, la natura è giorno per giorno un lume che procede dallo Spirito Santo e che impara da esso la sua scienza e giunge così agli uomini, che sono come addormentati.

....Ma tu guarda di curare il tuo giardino interiore.

...Sappiate che il mondo e tutto ciò che noi vediamo e affermiamo nel suo ambito, non è che metà del mondo: e quel  che non vediamo è uguale ed altrettanto quanto a peso, essenza e caratteristica.
Ciò vuol dire che esiste pure un'altra metà d'uomo in cui agisce ed opera il mondo invisibile.
I due mondi ci fanno intendere che in un corpo solo dimorano due uomini.

La natura ha in sé una forza visibile ed una invisibile, un corpo visibile e uno invisibile.
Ciò che si vede con gli occhi non è infatti che la cornice...la prima materia degli elementi è invisibile ed inafferrabile, eppure si trova ovunque.
Infatti, la prima materia degli elementi non è diversa dalla vita che è riposta in tutti gli esseri viventi...
Un elemento non è diverso dall'anima; con ciò non voglio dire che la sua essenza sia simile all'anima, ma che ha la stessa forma dell'anima.

Quando il fuoco vive, la vita brucia, ma quando essa si trova nell'anima, nel suo elemento, vi sta senza ardere.

Il corpo e lo spirito sidereo testimoniano della forza della costellazione, come si può osservare nei sonnambuli, in cui lo spirito corporeo sidereo e il magnete sono risvegliati dall'influenza della luna nuova.

...Neppure il mondo interiore è dunque troppo grande per l'immaginazione, poiché con l'immaginazione si possono attraversare mille miglia; si può spingere l'immaginazione fino al cielo ed imprimere il suo segno su di esso...

Cercate, cercate, dice il massimo alchimista, e troverete; battete, e vi sarà aperto...
Seguire le retta arte e giungerete per mezzo di essa alla conoscenza perfetta.

La natura è tanto acuta e sottile nelle sue cose, che non di deve usarla se non con molta arte.
Essa non dà nulla che sia perfetto, ed è l'uomo che deve renderla perfetta.
Questo compimento si chiama alchimia.

Quando si trova la giusta misura, la materia si nobilita e si avvicina alla perfezione. La retta via è facile infatti, ma pochi sono quelli che la trovano.

..Un uomo d'arte saprà ben portare ragionevolezza alla perfezione la trasmutazione dei metalli...
Se tu possiedi la capacità e la scienza riguardo a tutto il resto, da ed opera se ne hai voglia.
Ma se in te o nella tua intelligenza o nella tua opera vi è difetto, verranno meno pure i pianeti, le costellazioni e i segni.

Noi chiamiamo destino, secondo la filosofia, la costellazione che agisce in noi.
Perché si riconosca meglio il destino, dirò che ogni uomo possiede uno spirito che abita fuori di lui e che risiede nella sua stella superiore.
Esso realizza la volontà del suo Maestro: predice gli eventi futuri e rinarra quelli passati.

La saggezza di ogni uomo comanda al cielo. Come la mano dell'uomo piega la terra alla sua volontà, così il microcosmo intero obbliga il cielo ad obbedire a guisa d'un cagnolino che accorre o scappa secondo la volontà del padrone...
Questa saggezza è la base del carattere.
Il carattere è come un'arma che ognuno usa secondo la capacità e scienza che tiene in mano.

Iddio non creò i pianeti e le altre stelle del cielo perché comandassero agli uomini e perché fossero loro padroni, ma perché servissero ad essi a somiglianza di tutte le altre creature.
Le stelle superiori danno la loro inclinazione e contrassegnano gli uomini di tutti i corpi terrestri con segni naturali, seguendo la loro generazione.
Non si tratta di un dominio o di una potenza superiore, ma di un ordine ed ufficio predestinato, perché nulla resti nascosto e perché la forza e la virtù interna si diano invece a riconoscere per mezzo dei segni esterni.

L'uomo ha una natura duplice, mortale in parte e in parte eterna.
Ognuna di queste due parti accoglie il proprio lume da Dio e non v'è nulla che non derivi da Dio.
Io posseggo il dono di quello stesso spirito irraggia dal Padre nella luce naturale e che solitamente procede dal Padre che dimora nel Foglio, espandendosi da Lui nella luce eterna.

Voglio dichiarare col soccorso della natura, che vi sono molti uomini in fama di dei o santi, che dovrebbero essere reputati invece assai più miseri di un cadavere.
Il diavolo usa infatti la sua virtù satanica per innalzare l'uomo.
Bisogna dunque conoscere la vera luce per allontanare da noi le virtù sataniche.

Le cose soprannaturali, destinate all'eternità, ritornano al Signore dopo la separazione della massa e dello spirito: essa dimora infatti nell'uomo come un maestro, per illuminarlo nelle cose eterne.

La differenza tra un santo e un mago è questa, che il santo agisce per mezzo di Dio e il mago opera invece per mezzo della natura.

La causa ed origine della divinazione consiste nel fatto che l'uomo possiede un corpo sidereo unito alla costellazione esterna, e i due conversano in modo che il corpo sidereo non si cura di quello elementare; nulla viene dato infatti al corpo elementare, ma tutto va al corpo sidereo, cui affluiscono tutti i doni.
Nel sonno, quando il corpo elementare riposa, il corpo sidereo compie le sue operazioni....durante il riposo del corpo elementare giungono i sogni e le loro spiegazioni.
I sogni giungono secondo la maggiore o minore abilità delle costellazioni.

L'uomo possiede tre specie di sapienza: la sapienza carnale, ossia animale, la sapienza siderea, cioè l'arte e l'intelligenza temporale dell'uomo, ed infine la sapienza dello Spirito, che è un dono di Dio.
Le prime due specie di sapienza sono mortali... la terza proviene da Dio e porta in sé una virtù divina, mentre lo spirito carnale porta seco una virtù carnale e lo spirito sidereo una virtù siderea.
Siccome Dio vuole che l'uomo venga nel suo regno, gli conferì un'intelligenza che gli fa comprendere quel che bisogna fare per giungere nel regno di Dio.

..L'uomo è destinato a rimanere per breve tempo su questa terra e quel che ottiene in quel breve lasso di tempo, gli resterà per sempre e lo seguirà in eterno...
Egli dovrà badare a ravvisare con certezza i doni che Dio gli ha destinato e per compiere la volontà divina per di essi.
Tutto ciò che riguarda il Cielo deve infatti essere compiuto per mezzo della rinascita e non per mezzo della vita terrestre.

Chi vuole possedere la retta fede, non l'attinga dalle cerimonie, dalle parvenze esterne, dalle immagini ecc.. ma direttamente da Cristo, senza nessun intermediario.
Tu non potrai nelle parvenze esterne nelle immagini, nelle cerimonie la parola che insegna; tu la troverai solo nello Spirito uno, che lo Spirito Santo.
Quando ti viene annunziata la fede, bisogna che tu te la conservi nel cuore e che tu creda in essa....
Se avrai attinto la tua fede alle parvenze esterne essa tornerà alle parvenze esterne.
Tutte le cose tornano infatti alla loro origine e le origini che abbiamo menzionato sono mortali e passeggere. Pure la tua fede sarà dunque mortale, passeggera e fragile.

Tutta la saggezza della terra deve dirci una sola cosa: di vivere rispetto al prossimo come gli angeli del cielo, poiché noi siamo degli angeli....
Noi siamo quel che siamo e la sola differenza tra noi e gli angeli è il corpo umano e il giudizio umano che ci sovrasta...
Le arti di Dio stanno negli angeli anche sulla terra. Essi sono puri e mondi e perciò sono svegli e senza sonno.

L'uomo è dotato d'un corpo e dorme; bisognerà perciò svegliarlo affinché giunga alla saggezza degli angeli, ossia alla saggezza e alle arti divine.

giovedì 22 marzo 2018

Lucifero, Adamo e Cristo


La caduta di Lucifero non consistette nel fatto che fu scacciato dal suo regno e mandato in un altro regno della sfera, ma in questo invece:
Che rimase al suo posto ma esso fu trasformato nel luogo più impuro e più ripugnante alla sua natura, e cioè, in quel luogo passeggero.
Ed egli, che è un angelo, deve dimorare in due luoghi; né vi è contrarietà peggiore che racchiudere nello stesso luogo quel che è eterno e quel che è passeggero.
E quanto ad Adamo, egli non fu scacciato dal paradiso, come se fosse stato cacciato da un paese nell'altro, ma la sua punizione di questa:
Che il paradiso gli fu tolto e trasformato sotto i suoi occhi nel mondo passeggero, e lui fu posto in un corpo mortale, afflitto da malattie e contrarietà.
Egli rimase nello stesso posto e fu il posto ad essere cambiato.
Inferno non sta fuori del centro, bensì il suo contro sta ovunque abitino gli uomini...
Quando Dio ebbe creato tutte le cose, gli dispiacque di aver creato l'uomo.
All'inizio della sua opera egli si compiacque dell'uomo e di tutte le creature ma dopo la caduta dell'uomo Egli se ne pentí.
E dopo che Iddio si fu pentito, l'uomo cadde nel peccato, nei dolori e nella miseria.
Poiché Dio allontanò da lui la sua mano, il diavolo diventò potente sulla terra.
Ma dopo un certo tempo...si mosse a pietà e pensò di rifare l'uomo e di crearlo di nuovo....(Cristo)
Questa luce venne nel mondo, ma il mondo non la riconobbe, salvo pochi beati che la ricevettero e credettero in essa.
Per questo Iddio diede loro il potere di evitare l'Adamo e di uscire dall'oscurità adamitica, per procedere verso l'eternità e per diventare figli di Dio...
Noi nasciamo da lui e non dagli uomini e dalle donne e perché noi abbiamo il potere di renderci figli di Dio....
Perché siamo carne proviene da Dio e non da Adamo.
Dimorando in questa carne scorgeremo nelle tenebre la nostra luce, e cioè Colui che ci renderà beati e che darà la vita nella rinascita a noi, figli concreati in Dio, nati da carne celeste, ossia dal secondo Adamo.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso

martedì 20 marzo 2018

Spirito e Anima


Lo spirito naturale guida in noi l'intelligenza naturale, mentre lo spirito divino guida in noi la conoscenza divina; ambedue sono degli spiriti e ambedue abbandonano l'uomo quando egli muore; ma il primo di questi spiriti muore, mentre il secondo rimane in vita...
L'anima è il centro dell' uomo, ed in essa si recano a dimorare tutti gli altri spiriti, sia quelli buoni sia quelli cattivi.
Per parlare in immagini, il corpo è la casa dell'anima e l'anima è la casa degli spiriti dati all'uomo; o per usare un'altra similitudine: siede un re in consiglio ed ha nel suo consiglio dei consiglieri in parte buoni e in parte cattivi e i consigli entrano in lui a modo degli spiriti ed il re li accoglie in se.
Ora dipende da lui la scelta di compiere...il re possiede dunque la libera elezione di seguire il consiglio che crede.
Abita dunque nell'uomo l'anima d'un re e nel consiglio è riposta quella legge naturale che l'uomo è obbligato a seguire...
L'anima nasce dalla parola di Dio e la natura la riveste di carne mortale creata nella fede di una carne viva che seguirà alla rinascita dei corpi..
L'anima dimora nel cuore, nel centro dell'uomo e consuma in esso gli spiriti concreati che conoscono il bene e il male.
L'anima siede nell'uomo al posto ove abita la vita che lotta contro la morte e cioè nel cuore e l'anima è il cuore dell'uomo....
Bisogna che tutte le forze contrarie a Dio abbandonino l'anima e che tutto ciò che non è divino se ne allontani affinché l'anima resti completamente pura ed immacolata, monda di ogni altra cosa, nitida e limpida....
Arrivata a questo, l'anima resterà interamente sola, il corpo sarà rinnovato in Dio, come un re il cui cuore è nella mano di Dio.
Un cuore siffatto sarà veramente quale un re....
Invece in cuore macchiato non è regale...
L'anima siede nel cuore del mondo che non si può tagliarne le membra ma bisogna togliere tutta la vita, e allora l'anima tornerà a chi la diede...
Sappiate... che ogni cosa è uno spirito...lo spirito nasce da Dio con tutte le forze spirituali, come la carne che il mondo colma di tutte quelle forze che appartengono all'uomo.
E quando tutte le forze, sia quelle naturali, sia quelle celesti, saranno impiegate a dovere, secondo la volontà di Dio, tutto rimarrà in un'anima sola; e rimarrà eternamente in un'anima sola.
Ambedue le parti attingono dunque la propria saggezza ed intelligenza dall'ente onde provengono: la parte divina l'accoglie da Dio e quella naturale l'accoglie dalla natura.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso

giovedì 15 marzo 2018

Magia e negromanzia

I sogni soprannaturali sono sempre veraci e mai ingannevoli.
Bileam era molto esperto di visioni ed apparizioni notturne.
Dice infatti la Scrittura che egli poteva avere una simile visione ogni notte e quante volte volesse; e non è certamente da imputarsi a questo se la Scrittura gli ha dato un nome rozzo, chiamandolo mago.
La Scrittura non fa differenza e chiama maghi tutti quelli che erano versati nelle cose soprannaturali, senza essere stati nel contempo dei santi.
Infatti ciò si spiega con delle ragioni ben profonde.
Iddio vuole che noi viviamo in semplicità come vissero gli apostoli e non vuole che ci diamo alla ricerca delle cose alte e segrete, che avvengono in modo soprannaturale, affinché non ci venga la tentazione di abusarne per danneggiare il prossimo e per dannarci così il corpo e l'anima.
Non tutti quelli che la Scrittura chiama maghi sono propriamente dei maghi, perché se così fosse, allora i tre re dell'Oriente sarebbero stati degli arcimaghi, versati com'erano nelle cose soprannaturali, più di chiunque altro ai loro tempi e prima di loro.
Poiché la Scrittura li chiama maghi e non negromanti, che cosa dobbiamo dedurre noi? Solo questo, che essi non hanno abusato della loro arte e della grande loro sapienza nascosta.
La magia è infatti un'arte che trae dalla fede la sua maggiore potenza e forza, ma quando viene usata a fin di male, diventa negromanzia....
Le visioni della negromanzia sono apparizioni ingannevoli e false e quantunque gli spiriti che vi compaiono parlino e spesso rispondano giurando le mille volte con le dita alzate, non c'è da disfarsene né si deve credere che ciò avvenga per ordine e volontà di Dio.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso

martedì 13 marzo 2018

I sogni naturali e quelli soprannaturali


Vi sono due specie di sogni, naturali e soprannaturali.
I sogni naturali...avvengono giornalmente, a mano a mano come si sviluppano dalla tristezza, dalla depressione o dalla impurità del sangue o dal lavorio dell'umore, che ognuno porta seco durante il giorno, avendone pieno il cuore e lo spirito....
È opera del loro spirito notturno, che gioca con loro in quel modo è che li eccita con ciò che fa loro piacere, accendendo nel loro sangue un fuoco che poi sarà ben difficile spegnere...
Vi furono molti artisti, accesi nello spirito con desideri infocati, che ebbero molti insegnamenti dell'arte nel sonno e in sogno.
L'immaginazione ha compiuto un miracolo dopo l'altro, attirando l'"evestro" del filosofo nel sonno, sì che esso gli insegnò poi la sua arte.
Ciò avviene frequentemente, ma il più ne viene nuovamente dimenticato...
Quando avverrà a qualcuno una cosa del genere, non dovrà lasciare la sua camera dopo essersi alzato, non parlerà con nessuno, ma dovrà restarsene solo e a digiuno, finché non si ricorderà nuovamente di tutto...
...tutti i sogni che rallegrano o rattristano il nostro spirito nel sonno si riproducono poi nell'opera, come un riflesso.
..Non bisogna riporre troppa fiducia in questi sogni.
Ma gli altri sogni, quelli soprannaturali, sono dei messaggi e delle comunicazioni che ci manda Iddio stesso; e sono propriamente degli angeli e degli spiriti serventi che ci appaiono nei momenti di grande necessità come apparvero a tre re magi che cercavano il Bambino neonato....
Vi furono delle persone che nel sonno furono rapite spiritualmente fino a Dio, sì che videro la santità di Dio, la gioia dei beati, la pena e le sofferenze dei dannati, né poterono più dimenticarsene, ma lo conservano nel loro cuore fino alla morte.
...non v'è cosa che non si possa scorgere nel sonno....
Potremmo scorgere tutti i misteri di Dio, come li videro Elia e Giovanni...
Il vero detto profetare, che si concorda in tutte le profezie, proviene dalle visioni di cui abbiamo parlato...
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso

giovedì 8 marzo 2018

La Matrice del mondo e dell'uomo


....Il mondo non era altro che acqua e quando lo spirito del Signore stava sulle acque, l'acqua diventò mondo cioè matrice del mondo, trasformandosi nelle altre creature.
Tutto fu una matrice per l'uomo e lo spirito ebbe dimora nella carne...
Più tardi l'uomo si separò da questa matrice e fu fatta per lui una matrice propria e cioè le donne, che da allora sono una matrice come lo fu prima tutto il mondo: e lo spirito divino dimora in quella matrice, si crea in essa e pone in essa il frutto....
Guardino dunque le donne di non farsi alla fornicazione...
Iddio ha dato all'uomo la fantasia della voluttà e delle brame, perché essa si concentrasse in materia: questa materia è il seme...
Quando la fantasia voluttuosa e bramosa è sorta nell'uomo e si è posta nella sua speculazione, animata dalla volontà di agire, il seme è cresciuto ma non si è sparso né ha agito secondo proprio compito.
La fantasia del piacere sorge dalla speculazione, perché è la speculazione che fa, termina e forma la fantasia.
Questa speculazione sorge dall'oggetto...
Iddio ha preordinato la nascita in modo che la fantasia sia riposta in due persone, adattandosi nell'una alla fantasia dell'altra, nell'uomo a quella della donna e viceversa.
Perché l'uomo ha soltanto mezza fantasia, ma insieme alla donna ne ha una intera.
È dunque la fantasia la madre del seme e non la natura umana: da ciò si comprende facilmente che il seme non dipende affatto dalla libera volontà dell'uomo...
Nella matrice di risposta una forza attrattiva che è come il magnete e questa attira il seme...
La matrice genera il seme dell'umore sia negli uomini sia nelle donne, distillandolo dal cuore, dal fegato, dalla milza, dalle ossa, da midollo, dalle vene...da tutto ciò che esiste nel corpo..
La matrice genera nelle due persone il retto seme, mescolato allo sperma... in questo modo giunge il seme alla matrice; e dove manca la forma attrattiva della matrice, non avviene alcuna nascita..
Fanno male dunque i medici ignoranti ad attribuire allo sperma la forza generativa...
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso

martedì 6 marzo 2018

L'Artefice divino

L'ultima materia prima come ogni cosa consista nelle tre sostanze (zolfo, mercurio e sale), le quali costituiscono l'oggetto della ricerca del medico; ma il corpo che ne è il mezzo, non somiglia alle sostanze, data l'energia con la quale esse vengono preparate e lavorate.
Questa trasformazione somiglia al lavoro del pittore che dipinge un quadro sul muro o lo intaglia nel legno: nessuno scorge più il muro o il legno, ma vede solo un bel quadro; però uno straccio bagnato guasta di nuovo quel che ha fatto il pittore.
La vista somiglia a questo.
Noi fummo formati da Dio e posti nelle tre sostanze; poi fummo dipinti dalla vita, che conferì l'aspetto, l'andatura, la mobilità, ecc..; basta però uno straccio per cancellare di nuovo tutto quanto.
Ricordiamoci di questo, per non lasciarci traviare dalla vita...
La vita è un pittore magistrale...che sembra effigiare in un uomo il sole, nell'altro la luna, nel terzo Venere, e così via.
...uno ha un aspetto l'altro ne ha uno diverso: la maestria del pittore consiste nell'ornare siffattamente le figure che ha scolpito.
Ma non lasciarti fuorviare dall'immagine consistente nei colori...
A dire il vero esistono nell'uno diversi colori che sarà bene ricordare: ma questi colori procedono dalla morte.
Anche la morte ha i suoi propri colori e quando essa si avvicina e si ferma dinnanzi a qualcuno, la vita se ne ritrae e traspaiono...
Stabilito una volta che nelle cose coesistono dei colori, non pronunciare alcun giudizio per impossessarti di essi, poiché in ciò non ti assisterà né il cielo né la terra, trattandosi di cose trascendentali.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso

giovedì 1 marzo 2018

Nutrimento, Medicina e Fede


Tutto ciò che forma il nostro nutrimento corrisponde a quel che siamo noi stessi: noi mangiamo dunque noi stessi.
Ciò vale anche per la medicina, con questa do la differenza, che essa si adatta al contenuto della malattia.
Non meravigliarti di ciò e pensa che l'albero che sta in mezzo ad un prato non sarebbe albero se non avesse il suo nutrimento.
Cos'è il nutrimento?
Non è un ingrassare e riempire, ma una costruzione delle forme.
Cos'è la fame?
L'impedimento del sopraggiungere della morte in conseguenza di una perdita degli organi.
La forma è infatti intagliata nel seno della madre ad opere di Dio stesso.
Quest'opera rimane nella forma dell'immagine, ma se non vi si aggiunge della forma esterna, essa si dissolve e muore.
Sappiate che l'influsso della volontà costituisce un capitolo importante della medicina.
Può avvenire infatti che l'uomo che non si concede nulla di buono e che odia sé stesso, finisca con l'ammalarsi in seguito all'odio che ha per sé stesso.
L'odio per sé stessi proviene da un oscuramento dello spirito.
E può darsi che le immagini siano maledette nelle malattia, portando seco febbri, epilessia, apoplessia e simili.
E voi, o medici, non ridete di ciò: voi non immaginate neppur lontanamente quanta parte abbia nella malattia la forza della volontà, poiché la volontà è una genitrice di spiriti do cui l'uomo razionale non sospetta neppure.
La fede è capace di creare da sé ogni specie di erba medica, seppure lo faccia in modo invisibile...E così la forza della fede è pure in grado di produrre tutto ciò che cresce nella natura terrestre; come, viceversa, è in grado di produrre tutte le malattie.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso
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