mercoledì 27 marzo 2019

L'uomo: una triade -Nous/Psiche/Sôma-


L'anima esiste dai tempi più remoti ed è dunque anteriore al suo corpo fisico (Platone Timeo).
Tutte le anime sono d'altronde simili ma, incarnandosi in corpi diversi, reagiscono differentemente alle vicissitudini del mondo e conosceranno da allora destini divergenti (Timeo).
Il loro numero è invariabile ed esse viaggiano continuamente tra Cielo e Terra.
Il loro destino è simile a quello delle gocce di pioggia che si trovano nell'alto del cielo, ma cadono sulla terra e vi conoscono sorti diverse: le une entrano nella terra, si purificano, escono nell'acqua fredda e limpida delle sorgenti, raggiungono l'oceano e una volta giunte sulla cresta delle onde sono aspirate dal sole e risalgono al cielo, loro patria originale.
Altre sono catturate dagli uomini e poste in recipienti che le imprigionano per un certo tempo, oppure sono rapidamente liberate con l'ebollizione.
Ma tutte terminano tosto o tardi Il loro viaggio terrestre ritornano alla loro dimora celeste per ricominciare di nuovo il loro doloroso periplo.
Sono dunque sempre le stesse gocce d'acqua che vanno e vengono visto che nulla si crea è nulla si distrugge in natura.
Nel nostro mondo sublunare è il sole, immagine vivente della divinità, che ha il ruolo essenziale di grande seminatore delle anime.
Egli le invia sulla terra dove esse si incarnano durante le generazioni...
Questa discesa si effettua nel canale nel canale dei raggi solari che si proiettano sulla luna: essa li rinvia sulla terra.
Questo passaggio per la luna è indispensabile perché il Nous, o corpo mentale, deve ricevere un involucro astrale, la Psiche, specie di doppio etereo, dotato di sensibilità e di mobilità; involucro che formerà il Nous e con il corpo di carne, o Sôma l'intera personalità dell'uomo.
Il Sole ci dà il Nous che assicura all'uomo la sua intelligenza e la ragione.
La Luna ci dà la Psiche sede della sensibilità.
La Terra fornisce soltanto il suo supporto materiale il Sôma.
Tale e l'uomo una Triade: uno spirito, servito da una sensibilità mobile, imprigionata nel corpo; un'anima, dotata di giudizio servito da una percettibilità sempre sveglia, chiusa nella tomba del corpo.
Solo il Nous è immortale...
Il Nous sopravviverà alla prima morte che è quella del corpo e alla seconda morte che è quella della Psiche (alla morte l'intelletto agente, che è immortale, libero da passioni, sopravvive al corpo che perisce quando l'intelletto passivo è mortale come il corpo. Aristotele "De Anima")
Col fuoco del nostro spirito siamo legati permanentemente al Fuoco celeste e all'immortale armonia delle sfere...
Tratto da "Plutarco i segreti esoterici" di Jean Mallinger

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