mercoledì 24 luglio 2019

Capovolgimento delle luci


Tra la coscienza e la sovra-coscienza si situa ciò che la tradizione ebraica chiama il "capovolgimento delle luci".
Si tratta di un rovesciamento misterioso secondo il quale l'uomo, che fin qui era specchio di Dio, attraversa lo specchio.
Il suo braccio destro di viene il braccio sinistro di Dio, quello sinistro il braccio destro di Dio.
L'uomo che entra del Divino è "capovolto" e l'interiore diviene esteriore; "Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia" (1Corinzi 13,12).
Questo capovolgimento si legge anche al livello del corpo umano : l'emisfero cerebrale destro comanda il lato sinistro del corpo, l'emisfero sinistro lato destro.
L'immagine più "mediata" di questo capovolgimento archetipale ci è data tramite i simboli; se la tradizione ebraica ci trasmette il "capovolgimento delle luci", la tradizione cristiana lo usa anche nella liturgia pontificale, durante la quale il vescovo va verso il popolo regale, il laós, (parola greca da cui deriva il termine laico), incrociando i candelabri.
Questo capovolgimento si effettua all'altezza delle "porte regali" (balausta presso i cattolici romani), le quali nella planimetria tradizionale del tempio cristiano, stanno, in rispondenza con lo schema dell'albero, all'altezza e "la porta degli déi".
Nella tradizione egiziana, il mista tiene la croce ansata nella mano destra.
Sugli affreschi che possiamo vedere al museo del Louvre, per esempio, e che rappresentano le scene che si svolgono dopo la morte nel soggiorno degli eletti, costoro tengono questa stessa croce ansata di vita nella mano sinistra.
Una sorta di operazione-specchio si è compiuta, ma colui che ha varcato la "porta degli dèi" è realmente all'altra parte dello specchio.
Questa nozione di capovolgimento, inafferrabile intellettualmente, non può essere accostata che attraverso l'immagine di un guanto che viene rovesciato; il guanto destro allora può coprire solo la mano sinistra.
Ma l'interno è divenuto esterno...
Questo rovesciamento si accompagna con la traversata delle gerarchie angeliche, mondi invisibili, di cui a livello corporeo, sono simbolo le vertebre cervicali.
Esse conducono al mistero ultimo.
Tratto da "Il simbolismo del corpo umano" di Annick de Souzenelle

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