lunedì 21 ottobre 2019

OM e AMEN



La tradizione indù riferisce che il suono primordiale OM era chiuso nella conca, śankha, e che la conca ha allo stesso dell'orecchio umano.
Ora, la coclea dentro l'orecchio interno è il κόχσος greco, significa "conca" o "conchiglia".
Una coscienza molto primitiva di ciò che ci fa udire Il canto del mare nel fondo di una conchiglia.
La stessa tradizione Indù chiama la creazione śruti, che letteralmente significa "ciò che viene udito".
Essa è primordialmente racchiusa nella conca śankha che contiene l'OM.
La conca, a livello dell'orecchio, è dunque la coclea che, con il labirinto, fa parte dell'orecchio interno.
È la parte più arcaica della nostra struttura.
In India come in Tibet il monosillabo OM viene ritualmente modulato essendo il suono primordiale e imperituro.
Il Nome del Verbo manifestato.
Viene vibrato a più livelli di risonanza nella scatola cranica, in modo tale che l'ultima vibrazione è nettamente nasale, mobilitando così il rinoencefalo, ossia la parte più arcaica del cervello; vedremo che in questo modo nutre Il risveglio del Verbo divino nell'uomo.
Quest'ultima vibrazione si collega quella che induce la lettera N; fa dunque che si connettano intimamente il suono OM e quello che fa vibrare la AMEN ebraico. אמן amen è una parola intraducibile, perché non può essere racchiusa in un concetto.
Come per tutte le parole ebraiche, il suo corpo stesso è vivo fino alla più sottile punta dello spirito, che pone chi lo modula in condizione di totale adeguamento con la realtà del mistero divino.
OM e AMEN sono centrati sulla maternità, אם em in ebraico, che ci obbliga a morire in una terra per risorgere in una nuova, finché raggiungiamo la dimensione di Verbo, a cui è legata la lettera N (in nun finale della parola אמן è quello del  Liwyatan, ultimo pesce delle profondità che è simbolo della nostra ultima mutazione. È anche quello della parola ben בן, il "figlio", nostra ultima realtà).
In questo senso la lettera N nella parola AMEN mette un accento ancora più preciso di OM sulle incarnazioni successive, a cui ci danno accesso le nostre maternità interiori, fino a quella che determina l'apertura del nostro nucleo tenuto nascosto nel complesso coclea-labirinto.
Come l'orecchio è analogo a un corpo intero, questo terzo piano chiamato ''orecchio interno'' corrisponde alla testa e ha per funzione l'equilibrio e la verticalizzazione.
Saggezza e intelligenza vi presiedono.
Tratto da "Il simbolismo del corpo umano" di Annick de Souzenelle

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