giovedì 7 marzo 2019

La Luna e il destino delle anime


La Luna, secondo Plutarco, ha due aperture: l'una certa Campi Elisi, di fronte al Sole, ed è per essa che le anime beate, dopo la seconda morte (la prima consiste nella morte del corpo materiale, la seconda della psiche) si lanciano nell'etere radioso.
L'altra guarda la Terra e si chiama il Campo di Proserpina.
È da questa apertura che le anime destinate alla reincarnazione ricadono sulla terra..
La Luna è il Luogo del Giudizio essa deve procedere al peso delle anime; in quanto collaboratrice del Sole, libera le anime giuste dalla loro Psiche (sentimenti)e invia il loro Nous (spirito) - o principio superiore - al mondo solare, mentre rinvia sulla Terra le anime imperfette che devono subire nuovamente la prova dell'esistenza fisica.
Infine, come collaboratrice dell'eterno Periplo delle anime, fornisce a quelle discendenti una Psiche sensitiva, e la riprende a quelle delle anime che risalgono per la loro ascensione finale.
Il suo ruolo è essenziale nella formazione e nella dissociazione della triade umana....
La Terra non dà niente.
Essa non fa che restituire, dopo la morte, quello che aveva ricevuto per operare una creazione.
Il Sole, da parte sua, non riceve nulla: egli si limita a riprendere il Nous che da lui proviene.
La Luna invece riceve e dona.
Essa collabora alla composizione come alla dissoluzione.
Nel primo caso si chiama Ilizia nel secondo Artemide.
Essa è dunque l'intermediaria obbligata di ogni incarnazione e di ogni disincarnazione.
Di qui si comprende la considerevole importanza che le è attribuita in tutti i culti e in tutte le dottrine esoteriche.
È in lei che si dissolvono le Psiche umane così come i cadaveri umani si dissolvono nel seno della Terra.
È in lei che si effettua la Seconda morte: il Nous si separa dalla Psiche nella Luna come l'anima si separa dal corpo sulla Terra.
Tratto da "Plutarco i segreti esoterici" di Jean Mallinger

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