venerdì 14 dicembre 2018

Il canto della danza: la vita e la saggezza


"Io sono una foresta e una notte di alberi scuri: ma chi non ha paura delle mie tenebre, troverà declivi di rose sotto i miei cipressi"
Invece io sono soltanto mutevole e selvaggia, e in tutto e per tutto femmina, e non virtuosa: sebbene per voi uomini mi chiami "la profonda" e "la fedele", "l'eterna", "la piena di mistero".
Ma voi uomini ci recate in dono sempre le vostre virtù, voi, virtuosi!"
Così rideva, l'incredibile; ma io non credo mai a lei, né al suo riso, quando parla male di se stessa.
Quando parlai a quattr'occhi con la mia saggezza selvaggia, quella mi disse incollerita: "Tu vuoi, tu desideri, tu ami, soltanto per questo lodi la vita!"
Quasi avrei voluto rispondere male e dire la verità a quella incollerita; e non è possibile rispondere peggio di quanto si "dice la verità" alla propria saggezza...
Infondo io amo soltanto la vita - e, davvero, soprattutto quando la odio!
Ma voglio bene - spesso troppo bene - alla mia saggezza, e questo perché essa mi ricorda moltissimo la vita!
Ha i suoi occhi, il suo riso e persino la sua aurea cannuccia da pesca: che posso farci se le due si assomigliano tanto?
E una volta, quando la vita mi chiese: "Ma chi è la saggezza?" Mi affrettati a rispondere: "A si! La saggezza!
Si ha sete di lei e non si diventa sazi, si guarda attraverso dei veli, si cerca di afferrarla con reti.
È bella? Che ne so! Ma anche le scarpe più vecchie e scaltrite abboccano alla sua esca.
Mutevole e impertinente essa è; spesso l'ho vista mordersi le labbra e pettinarsi i capelli contr'onda.
Forse è cattiva e falsa, e una donna in tutto e per tutto, ma proprio quando dice male di sé è seducente al massimo"
Quando dissi queste cose alla vita, si mise a ridere e chiuse gli occhi.
"Di chi parli?" Disse, "Di me, non è vero? E anche se tu avessi ragione - dirmi queste cose in faccia! Ma ora parlami anche della tua saggezza!"
Ahimè, e di nuovo apristi gli occhi, vita diletta! E di nuovo mi sembrò di sprofondare nel senza-fondo.
Tratto da "Così parlò Zarathustra" di F. Nietzsche

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