È necessario fare una distinzione tra la manifestazione informale e quella formale: quando ci limitiamo all'individualità si tratta sempre della seconda.
Lo stato propriamente umano appartiene interamente dall'ordine della manifestazione formale, poiché è precisamente la presenza della forma, fra le condizioni d'un certo modo d'esistenza.
Se consideriamo un elemento informale, questo sarà perciò un elemento sopra-individuale e quanto ai rapporti con l'individualità umana, dovrà essere rilevato, non perché la costituisca o ne faccia parte ad un qualche titolo, ma perché collega l'individualità alla personalità; infatti quest'ultima è non-manifestata.
La manifestazione informale è ancora principiale, in un senso relativo, in rapporto alla manifestazione formale; essa stabilisce così un legame fra questa ed il suo principio superiore non-manifestato.
Se si distingue poi, nella manifestazione formale o individuale, lo stato sottile e quello grossolano, il primo è, più relativamente ancora, principiale in rapporto al secondo e si colloca gerarchicamente fra quest'ultimo e la manifestazione informale.
Si ha dunque um concatenamento contemporaneo logico e ontologico che va dal non-manifestato alla manifestazione grossolana, per l'intermediario della manifestazione informale, poi di quella sottile; questo è l'ordine generale che dev'essere seguito nello sviluppo delle possibilità di manifestazione, sia che si tratti del "macrocosmo" o del "microcosmo".
La manifestazione sottile è produttrice di quella grossolana, mentre questa non è produttrice di nessun altro stato.
Deve ben essere inteso che quanto è rilevato della manifestazione sottile, in tutto ciò, non è altro propriamente se non quel che concerne lo stato individuale umano, nelle sue modalità extra-corporee; e quantunque queste siano superiori alla modalità corporea, in quanto ne contengono il principio immediato, tuttavia se le si ricolloca nell'insieme dell'Esistenza universale, esse apparterranno ancora allo stesso grado di quest'Esistenza, nel quale è interamente compreso lo stato umano.
L'individualità umana non può essere situata temporalmente in rapporto agli altri stati dell'essere, poiché essi, in modo generale, sono extra-temporali, e ciò anche quando si tratta di stati che ugualmente rilevano della manifestazione formale.
Certe estensioni dell'individualità umana al di fuori della sua modalità corporea, già sfuggono al tempo, senza essere però sottratte alle altre condizioni generali dello stato al quale appartiene questa individualità, perciò esse si situano veramente in semplici prolungamenti di questo stesso stato; tali prolungamenti possono precisamente essere raggiunti col sopprimere l'uno o l'altra delle condizioni il cui insieme completo definisce il mondo corporeo.
Tratto da "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" di R. Guénon
Lo stato propriamente umano appartiene interamente dall'ordine della manifestazione formale, poiché è precisamente la presenza della forma, fra le condizioni d'un certo modo d'esistenza.
Se consideriamo un elemento informale, questo sarà perciò un elemento sopra-individuale e quanto ai rapporti con l'individualità umana, dovrà essere rilevato, non perché la costituisca o ne faccia parte ad un qualche titolo, ma perché collega l'individualità alla personalità; infatti quest'ultima è non-manifestata.
La manifestazione informale è ancora principiale, in un senso relativo, in rapporto alla manifestazione formale; essa stabilisce così un legame fra questa ed il suo principio superiore non-manifestato.
Se si distingue poi, nella manifestazione formale o individuale, lo stato sottile e quello grossolano, il primo è, più relativamente ancora, principiale in rapporto al secondo e si colloca gerarchicamente fra quest'ultimo e la manifestazione informale.
Si ha dunque um concatenamento contemporaneo logico e ontologico che va dal non-manifestato alla manifestazione grossolana, per l'intermediario della manifestazione informale, poi di quella sottile; questo è l'ordine generale che dev'essere seguito nello sviluppo delle possibilità di manifestazione, sia che si tratti del "macrocosmo" o del "microcosmo".
La manifestazione sottile è produttrice di quella grossolana, mentre questa non è produttrice di nessun altro stato.
Deve ben essere inteso che quanto è rilevato della manifestazione sottile, in tutto ciò, non è altro propriamente se non quel che concerne lo stato individuale umano, nelle sue modalità extra-corporee; e quantunque queste siano superiori alla modalità corporea, in quanto ne contengono il principio immediato, tuttavia se le si ricolloca nell'insieme dell'Esistenza universale, esse apparterranno ancora allo stesso grado di quest'Esistenza, nel quale è interamente compreso lo stato umano.
L'individualità umana non può essere situata temporalmente in rapporto agli altri stati dell'essere, poiché essi, in modo generale, sono extra-temporali, e ciò anche quando si tratta di stati che ugualmente rilevano della manifestazione formale.
Certe estensioni dell'individualità umana al di fuori della sua modalità corporea, già sfuggono al tempo, senza essere però sottratte alle altre condizioni generali dello stato al quale appartiene questa individualità, perciò esse si situano veramente in semplici prolungamenti di questo stesso stato; tali prolungamenti possono precisamente essere raggiunti col sopprimere l'uno o l'altra delle condizioni il cui insieme completo definisce il mondo corporeo.
Tratto da "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" di R. Guénon
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