martedì 22 maggio 2018

Il Sé considerato in rapporto ad un essere


Il "Sé" considerato in rapporto ad un essere... è propriamente la personalità; si potrebbe restringere l'uso di quest'ultimo termine al "Sé" come principio degli stati manifestati, nello stesso modo che la "Personalità Divina", Ishwara, è il principio della manifestazione universale; ma lo si può anche estendere analogicamente al "Sé" come principio di tutti gli stati dell'essere, manifestati o non-manifestati.
Questa personalità è una determinazione immediata, primordiale e non particolarizzata, del principio chiamato in sanscrito Atma o Paramatma e che possiamo designare, in mancanza di una parola che meglio si addica, come "Spirito Universale...
Atma penetra tutte le cose, che sono le sue modificazioni accidentali...ed è sempre "lo stesso", tanto attraverso la molteplicità indefinita dei gradi dell'Esistenza, intesa in senso universale, quanto di là dall'Esistenza stessa, vale a dire nella non-manifestazione principiale.
Il "Sé", anche per un essere qualsiasi, è identificato con l'Atma...tranne se lo si considera particolarmente e "distintamente", in rapporto ad un essere....in rapporto ad un certo stato definito di quest'essere, tale lo stato umano, ma soltanto finché lo si considera da questo punto di vista specializzato e limitato.
In tal caso il "Sé" non diventa effettivamente distinto da Atma, poiché non può essere "altro che se stesso"....
Dinnanzi al "Sé" tutti gli stati della manifestazione sono rigorosamente equivalenti e possono essere considerati similmente...
L'Universale sarà, non più solamente il non-manifestato, ma l'informale, comprendente nello stesso tempo il non-manifestato e gli stati di manifestazione sopra-individuali; quanto all'individuale, esso contiene tutti i gradi della manifestazione formale, vale a dire gli stati nei quali gli esseri sono rivestiti di forme, poiché il carattere speciale dell'individualità, che la costituisce essenzialmente come tale, è precisamente la presenza della forma fra le condizioni limitative che definiscono e determinano uno stato d'esistenza....
Lo "stato sottile" comprende, da una parte, le modalità extracorporee dell'essere umano, o di tutt'altro essere nello stesso stato di esistenza, ed anche, d'altra parte, tutti gli stati individuali altri che quello....
L'essere umano, considerato nella sua integralità, comporta un certo insieme di possibilità che costituiscono la sua modalità corporea o grossolana, nonché una moltitudine di altre possibilità che, prolungandosi in diversi sensi di là da questa, costituiscono le sue modalità sottili; ma tutte queste possibilità riunite non rappresentano tuttavia che solo ed uno stesso grado dell'Esistenza universale....
L'esistenza, vale a dire l'essere condizionato e manifestato, è contemporaneamente reale in un certo senso e illusoria in un altro...
L'Essere non è affatto il non-manifestato in sé, ma semplicemente il principio della manifestazione; e, poi, ciò che è al di là dell'Essere è molto più importante ancora, metafisicamente, dell'Essere stesso.
In altre parole, è Brahma, non Ishwara, che deve essere riconosciuto Principio Supremo; ciò è espressamente e prima di tutto dichiarato dai Brahma-sutra.
Tratto da "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" di R. Guénon

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