giovedì 5 aprile 2018

La voluttà dell'anima dei deliri di Schreber


I deliri di Schreber sono permeati di una sessualità erotica che egli chiama voluttà.
"Una volta, mentre ero ancora a letto, di mattina...ebbi una sensazione che mi fece un effetto assai singolare...era la rappresentazione che dovesse essere davvero bello essere una donna che soggiace alla copula.
Questa rappresentazione era talmente estranea a tutto quanto il mio modo di sentire e io l'avrei respinta...se fossi stato in piena coscienza, con... indignazione..".
..Fu il processo, dapprima straziante poi via via sempre più fonte di piacere,... di evirazione, intesa non in senso fisico, ma come rimozione della categoria di uomo.
Schreber avvertiva nel suo corpo la ritrazione del membro maschile, la formazione di rudimentali genitali femminili, il primo fremito dell'embrione.
L'evirazione non mirava all'amore per gli uomini, all'omoerotismo nel senso letterale di omosessualità.
Mirava non tanto alla femminilizzazione quanto all'anima, e procedeva mediante la voluttà, una sempre crescente voluptas; e Voluttà è il nome della creatura che, nella favola di Apuleio, Psiche porta in seno.
La voluttà è "corrispondente alla condizioni di esistenza delle anime conforme all'Ordine del Mondo...
Questa beatitudine è soprattutto un godimento di carattere voluttuoso al quale occorre la fantasia di essere o di voler diventare un essere femminile...
Il virile disprezzo della morte, quale si attende dagli uomini... per esempio in guerra dal soldato e in particolare dall'ufficiale, non è... dato alle anime per la loro stessa natura...
Ogni giorno si verificarono a più riprese periodi nei quali...nuoto nella voluttà... un benessere indescrivibile, corrispondente alla sensazione femminile della voluttà... per questo è assolutamente necessario che io lasci libero gioco alla mia fantasia in direzione sessuale; anche in altre occasioni, per esempio quando leggo un passo d'opera poetica che mi commuove particolarmente, suono al pianoforte un brano musicale che mi procura una particolare gioia estetica, oppure mi trovo sotto l'impressione di un particolare godimento della natura....il benessere che si fonda sulla voluttà dell'anima genera...un presentimento della beatitudine"
Tratto da "La vana fuga dagli dei" di J. Hillman

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