Secondo Paracelso, l'edificio del cosmo costituisce un'unità.
"Dio ha fatto un 'corpus' composto di quattro elementi, l'aria, la terra, il fuoco e l'acqua.
Questo 'corpus' fu stabilito in tre sostanze, mercurio, zolfo e sale.
Tutto ciò che esiste e che è formato nei quattro elementi è costituito da queste tre sostanze.
Le tre sostanze hanno in sé ogni forza e potenza delle cose caduche...
Questo 'Corpus Iliastri' (dal greco ύλη) è il ceppo nel quale sono poste tutte le erbe, tutte le acque, tutte le gemme, tutti i minerali, tutte le pietre, tutto il chaos..."
L'iliastro è la materia prima della creazione, mentre il cagastro è la corruzione, l'ultima materia del nutrimento = 'rebis', corrisponde nel linguaggio alchimistico, ad un simbolo composto di tre = prima materia + bis, contenente una duplice qualità, di cui la parte maschile, solare, si chiama zolfo, e quella femminile, lunare, mercurio.
Questo concetto, comune a tutte le filosofie della natura, che finiscono tutte col concepire il divenire del mondo sotto l'aspetto di una tensione allacciante due volontà polari, in un dualismo generatore dei fenomeni, si allaccia al concetto cinese della bipartizione della "Weltwille"
- Tai-Ki, o, nella formulazione taoista, "Tao" - nei due principi contrastanti ed opposti, maschile e femminile dello Yin e dello Yang.
"Nella creazione del mondo, quando la prima materia del mondo era solo un chaos, cominciò la prima separazione nei quattro elementi...
La separazione è la più grande meraviglia della filosofia...
E bisogna capire che ogni cosa creata proviene da una stessa materia e non ognuna da una propria.
Questa materia di tutte le cose è il Misterio Magno...
Il quale è la madre di tutti gli elementi e quindi l'ava di tutte le stelle, di tutti gli alberi, di tutte le creature di carne.
Dal Misterio Magno sono nate tutte le creature percettibili e non percettibili"
L'uomo riunisce dunque in sé tutto ciò che compone la materia dell'universo e non può evitare di conseguenza di partecipare alla vita dell'universo, subendo tutti gli influssi e reagendo alle azioni in cui si estrinseca la vita dell'universo.
Le costellazioni sono intimamente e costantemente collegate con l'uomo.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso
"Dio ha fatto un 'corpus' composto di quattro elementi, l'aria, la terra, il fuoco e l'acqua.
Questo 'corpus' fu stabilito in tre sostanze, mercurio, zolfo e sale.
Tutto ciò che esiste e che è formato nei quattro elementi è costituito da queste tre sostanze.
Le tre sostanze hanno in sé ogni forza e potenza delle cose caduche...
Questo 'Corpus Iliastri' (dal greco ύλη) è il ceppo nel quale sono poste tutte le erbe, tutte le acque, tutte le gemme, tutti i minerali, tutte le pietre, tutto il chaos..."
L'iliastro è la materia prima della creazione, mentre il cagastro è la corruzione, l'ultima materia del nutrimento = 'rebis', corrisponde nel linguaggio alchimistico, ad un simbolo composto di tre = prima materia + bis, contenente una duplice qualità, di cui la parte maschile, solare, si chiama zolfo, e quella femminile, lunare, mercurio.
Questo concetto, comune a tutte le filosofie della natura, che finiscono tutte col concepire il divenire del mondo sotto l'aspetto di una tensione allacciante due volontà polari, in un dualismo generatore dei fenomeni, si allaccia al concetto cinese della bipartizione della "Weltwille"
- Tai-Ki, o, nella formulazione taoista, "Tao" - nei due principi contrastanti ed opposti, maschile e femminile dello Yin e dello Yang.
"Nella creazione del mondo, quando la prima materia del mondo era solo un chaos, cominciò la prima separazione nei quattro elementi...
La separazione è la più grande meraviglia della filosofia...
E bisogna capire che ogni cosa creata proviene da una stessa materia e non ognuna da una propria.
Questa materia di tutte le cose è il Misterio Magno...
Il quale è la madre di tutti gli elementi e quindi l'ava di tutte le stelle, di tutti gli alberi, di tutte le creature di carne.
Dal Misterio Magno sono nate tutte le creature percettibili e non percettibili"
L'uomo riunisce dunque in sé tutto ciò che compone la materia dell'universo e non può evitare di conseguenza di partecipare alla vita dell'universo, subendo tutti gli influssi e reagendo alle azioni in cui si estrinseca la vita dell'universo.
Le costellazioni sono intimamente e costantemente collegate con l'uomo.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso
Nessun commento:
Posta un commento