Paracelso usa il termine "chaos" in un senso corrispondente a un depresso al nostro "gas", ma con un'accezione più ampia che non quella di una stato di aggregazione della materia.
Si può intendere il chaos come l'essenza della materia prima il "Limbo maggiore" e il "Mysterium Magnum".
Il concetto paracelsiano del chaos ricorda lo stato di nebulosa cosmica nella concezione Kant-Laplaciana della formazione dei sistemi solari.
Le cose escono dal chaos e procedono da uno stato di "prima materia" verso uno stato di "ultima materia" per mezzo della digestione puramente naturale o per mezzo di quella alchimistica.
Qui troviamo una straordinaria analogia coi concetti dei processi reversibili ed irreversibili della energetica moderna, come rilevò Schelegel: "Tutto procede dall'invisibile e torna ad esso: il mondo materiale si trova in uno stato intermedio, connesso da ogni parte con la vita.
Le azioni e le formazioni materiali si concretano in essi".
"La prima materia è nulla: e non è nulla neppure l'ultima materia" Paracelso
L'ultima materia è morte, ossia cessazione della vita in una forma determinata, poiché la vita in sé produce le forme, ma non ne è prodotta a sua volta.
Con la morte avviene una triplice separazione: tra l'anima e il corpo, tra lo spirito ed il corpo, tra lo spirito e l'anima.
La prima materia è immersa nel limbo e vive in uno stato privo di forme ed attributi.
Il limbo è la "madre" di ogni cosa terrena, è il chaos degli antichi, in cui tutte le cose giacevano allo stato potenziale (come possibilità non realtà) sotto la specie delle tre sostanze elementari.
Dormono nel limbo - stato d'unione del macrocosmo e del microcosmo - come in un crogiolo, i "semi" di tutte le cose e passano dal limbo alla terra, ove vengono riposti in modo invisibile, per generare da essa le creature, sotto la spinta del "fiat" divino.
Usando il termine "seme" a proposito dell'uomo, Paracelso intende con esso - a differenza dello "sperma" - l'estratto di tutte le parti dell'organismo umano.
Ogni organo genera un seme e i singoli semi si riuniscono nello sperma; quest'ultimo non è che l'"excrementum", il veicolo, mentre la forza generatrice risiede nel raggruppamento dei semi provenienti dalle singole parti del corpo.
In questo modo Paracelso tenta di sviscerare il segreto tuttora profondo della generazione e dell'ereditarietà dei caratteri paterni.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso
Il concetto paracelsiano del chaos ricorda lo stato di nebulosa cosmica nella concezione Kant-Laplaciana della formazione dei sistemi solari.
Le cose escono dal chaos e procedono da uno stato di "prima materia" verso uno stato di "ultima materia" per mezzo della digestione puramente naturale o per mezzo di quella alchimistica.
Qui troviamo una straordinaria analogia coi concetti dei processi reversibili ed irreversibili della energetica moderna, come rilevò Schelegel: "Tutto procede dall'invisibile e torna ad esso: il mondo materiale si trova in uno stato intermedio, connesso da ogni parte con la vita.
Le azioni e le formazioni materiali si concretano in essi".
"La prima materia è nulla: e non è nulla neppure l'ultima materia" Paracelso
L'ultima materia è morte, ossia cessazione della vita in una forma determinata, poiché la vita in sé produce le forme, ma non ne è prodotta a sua volta.
Con la morte avviene una triplice separazione: tra l'anima e il corpo, tra lo spirito ed il corpo, tra lo spirito e l'anima.
La prima materia è immersa nel limbo e vive in uno stato privo di forme ed attributi.
Il limbo è la "madre" di ogni cosa terrena, è il chaos degli antichi, in cui tutte le cose giacevano allo stato potenziale (come possibilità non realtà) sotto la specie delle tre sostanze elementari.
Dormono nel limbo - stato d'unione del macrocosmo e del microcosmo - come in un crogiolo, i "semi" di tutte le cose e passano dal limbo alla terra, ove vengono riposti in modo invisibile, per generare da essa le creature, sotto la spinta del "fiat" divino.
Usando il termine "seme" a proposito dell'uomo, Paracelso intende con esso - a differenza dello "sperma" - l'estratto di tutte le parti dell'organismo umano.
Ogni organo genera un seme e i singoli semi si riuniscono nello sperma; quest'ultimo non è che l'"excrementum", il veicolo, mentre la forza generatrice risiede nel raggruppamento dei semi provenienti dalle singole parti del corpo.
In questo modo Paracelso tenta di sviscerare il segreto tuttora profondo della generazione e dell'ereditarietà dei caratteri paterni.
Tratto da "Il tesoro dei tesori. Scritti magici alchemici e ermetici" di Paracelso
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