Il punto di partenza è il cosiddetto principio di sincronicità di Jung.
Osservando gli strati più profondi della psiche inconscia nell'individuo, Jung sottolineò che - come è frequentemente osservabile - nella costellazione di un contenuto archetipico (excited state) si verificano eventi analoghi a quelli del mondo esterno; le cosiddette coincidenze, che sono più di un "puro caso", per il fatto che mostrano una omogeneità di senso con il contenuto interno-inconscio attivato.
Jung ha designato questa classe di eventi come fenomeni di sincronicità, poiché il loro legame reciproco sembra non essere causale, bensì contraddistinto da un suo senso e da una relativa contemporaneità.
Inoltre ha agito come una sincronicità il fatto che Jung, proprio quando cominciò a osservare questi fenomeni, conobbe Richard Wilhelm, dal quale fu introdotto nei segreti di I Ching, interamente basati sul principio di sincronicità.
Questa scoperta di Jung ha avvalorato l'ipotesi che quella realtà che tentiamo di descrivere introspettivamente come inconscio collettivo possa essere la stessa realtà sconosciuta e inconoscibile che la fisica atomica tenta di descrivere dall'esterno come realtà materiale.
È interessante osservare che la ricerca biologica abbia rilevato che l'immagazzinamento e la trasmissione di "informazione" nelle cellule del nostro corpo e, in particolare, nella base materiale dei nostri processi cognitivi vengono attuati dall'RNA (acido ribonucleico) e dai messaggeri dell'RNA.
Questi acidi, che come il DNA (desossiribonucleico ) si trovano alla base di ogni sostanza ereditaria, soggiacciono a un codice matematico, la cui struttura numerica di base corrisponde esattamente a quella in esagrammi di I Ching.
Come è noto, sono sessantaquattro.
Analogamente esistono 64 combinazioni possibili di segnali di codice per l'elaborazione dei venti amminoacidi nel codice RNA e nel codice DNA.
Osservando gli strati più profondi della psiche inconscia nell'individuo, Jung sottolineò che - come è frequentemente osservabile - nella costellazione di un contenuto archetipico (excited state) si verificano eventi analoghi a quelli del mondo esterno; le cosiddette coincidenze, che sono più di un "puro caso", per il fatto che mostrano una omogeneità di senso con il contenuto interno-inconscio attivato.
Jung ha designato questa classe di eventi come fenomeni di sincronicità, poiché il loro legame reciproco sembra non essere causale, bensì contraddistinto da un suo senso e da una relativa contemporaneità.
Inoltre ha agito come una sincronicità il fatto che Jung, proprio quando cominciò a osservare questi fenomeni, conobbe Richard Wilhelm, dal quale fu introdotto nei segreti di I Ching, interamente basati sul principio di sincronicità.
Questa scoperta di Jung ha avvalorato l'ipotesi che quella realtà che tentiamo di descrivere introspettivamente come inconscio collettivo possa essere la stessa realtà sconosciuta e inconoscibile che la fisica atomica tenta di descrivere dall'esterno come realtà materiale.
È interessante osservare che la ricerca biologica abbia rilevato che l'immagazzinamento e la trasmissione di "informazione" nelle cellule del nostro corpo e, in particolare, nella base materiale dei nostri processi cognitivi vengono attuati dall'RNA (acido ribonucleico) e dai messaggeri dell'RNA.
Questi acidi, che come il DNA (desossiribonucleico ) si trovano alla base di ogni sostanza ereditaria, soggiacciono a un codice matematico, la cui struttura numerica di base corrisponde esattamente a quella in esagrammi di I Ching.
Come è noto, sono sessantaquattro.
Analogamente esistono 64 combinazioni possibili di segnali di codice per l'elaborazione dei venti amminoacidi nel codice RNA e nel codice DNA.
La trasmissione dell'informazione avviene in un codice-tripletta, simile ai segni di I Ching, che constano di due triplette.
Anche la tecnica divinatoria della geomanzia si basa sulle stesse combinazioni di numeri, in ordine inverso.
Attraverso il principio della sincronicità Jung ha creato una base dalla quale si potessero concepire in modo unitario le aree sin qui complementari di psiche e materia.
Nell'evento sincronistico si manifesta lo stesso senso nella psiche e nella disposizione d'un simultaneo evento esterno, per cui spesso esiste contemporaneamente un "sapere a priori intorno a un fatto non conoscibile nel tempo", che Jung definì un "sapere assoluto".
I fenomeni di sincronicità rinviano a un aspetto unitario cosciente trascendente dell'Essere, che Jung ha definito come unus mundus.
Anche la tecnica divinatoria della geomanzia si basa sulle stesse combinazioni di numeri, in ordine inverso.
Attraverso il principio della sincronicità Jung ha creato una base dalla quale si potessero concepire in modo unitario le aree sin qui complementari di psiche e materia.
Nell'evento sincronistico si manifesta lo stesso senso nella psiche e nella disposizione d'un simultaneo evento esterno, per cui spesso esiste contemporaneamente un "sapere a priori intorno a un fatto non conoscibile nel tempo", che Jung definì un "sapere assoluto".
I fenomeni di sincronicità rinviano a un aspetto unitario cosciente trascendente dell'Essere, che Jung ha definito come unus mundus.
Vedi anche: Leonardo da Vinci e la struttura del DNA
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz
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