Tra una reincarnazione e l'altra, le anime degli uomini, così si pensava, dimorano nella Via Lattea.
Questa concezione è stata tramandata come tradizione orfica e pitagorica inserita nel disegno più vasto della trasmigrazione delle anime.
Macrobio, che ci ha fornito il resoconto più ampio sull'argomento, afferma che le anime ascendono per il Capricorno e poi, per rinascere, ridiscendono per la "Porta del Cancro".
Egli parla dei segni zodiacali: costellazioni che sorgevano ai solstizi ai tempi suoi (e ancora ai nostri) erano i Gemelli e il Sagittario: "Porta del Cancro" significa i Gemelli, anzi, Macrobio afferma esplicitamente che questa "Porta" è il punto "in cui s'intersecano lo zodiaco e la Via Lattea".
Molto lontano, gli antichi abitanti di Mangaia (Isole Australi, Polinesia), che non erano passati ai "segni" e mantenevano in funzione l'orologio precessionale, sostenevano che gli spiriti potevano entrare in cielo solo alla sera dei giorni solstiziali -gli abitanti del nord dell'isola a un solstizio, quelli del sud all'altro.
I polinesiani consideravano la Via Lattea "la strada delle anime quando passano al mondo degli spiriti".
Anche nel mito polinesiano non è consentito ai trapassati di rimanervi, a meno che non abbiano raggiunto uno stadio di perfezione purissima, cosa che non si verifica molto spesso.
Fra gli Indios Sumo della Honduras e del Nicaragua "si ritiene che Madre Scorpione ....dimori in fondo alla Via Lattea, dove riceve le anime dei morti; essa è raffigurata come una madre con molte mammelle da cui poppano i bambini, e da lei provengono le anime dei neonati.
Le anime viaggiano quindi verso sud: alla fine del sentiero celeste sono accolte dalla Stella degli Spiriti e là dimorano.
Secondo Hagar, la "Stella degli Spiriti" è Antares (α Scorpii).... è in ogni caso una stella del Sagittario o Scorpione.
Il che va bene per la "Madre Scorpione" del Nicaragua, per la "Vecchia dea dalla coda di scorpione" dei Maya, e anche per la dea-Scorpione Selkis/Śrk.t dell'antico Egitto e per l'Išhara tamtim dei Babilonesi.
l'Išhara del mare, dea della costellazione Scorpione, era anche detta "Signora dei fiumi"....
Gli abitanti di Mangaia pensavano di poter salire al cielo solo nei due giorni del solstizio....perché per 'cambiar treno' comodamente, le costellazioni che fungono da "porte" della Via Lattea devono "poggiare" sulla "terra", vale a dire sorgere eliacamente agli equinozi oppure ai solstizi.
La Galassia è una strada assai ampia e tuttavia dovettero esservi millenni amari in cui nessuna delle due porte era disponibile....
Il Sagittario e i Gemelli segnano ancora i solstizi in questi ultimi anni.
La prossima età sarà quella dell'Acquario.
Gli antichi avrebbero indubbiamente considerato i guai dei nostri tempi, la sovrappopolazione, l'"operare iniquità in segreto", come preludi inevitabili a una nuova inclinazione, a una nuova età del mondo.
Eppure l'Età dei Pesci venne a lungo vagheggiata e annunciata come un'era benedetta.
Essa fu introdotta dalla tre successive Grandi Congiunzioni di Saturno e di Giove nei Pesci avvenute nel 6 a.C.: la Stella di Betlemme.
Tratto da "Il mulino di Amleto" di de Santillana e von Dechend
Questa concezione è stata tramandata come tradizione orfica e pitagorica inserita nel disegno più vasto della trasmigrazione delle anime.
Macrobio, che ci ha fornito il resoconto più ampio sull'argomento, afferma che le anime ascendono per il Capricorno e poi, per rinascere, ridiscendono per la "Porta del Cancro".
Egli parla dei segni zodiacali: costellazioni che sorgevano ai solstizi ai tempi suoi (e ancora ai nostri) erano i Gemelli e il Sagittario: "Porta del Cancro" significa i Gemelli, anzi, Macrobio afferma esplicitamente che questa "Porta" è il punto "in cui s'intersecano lo zodiaco e la Via Lattea".
Molto lontano, gli antichi abitanti di Mangaia (Isole Australi, Polinesia), che non erano passati ai "segni" e mantenevano in funzione l'orologio precessionale, sostenevano che gli spiriti potevano entrare in cielo solo alla sera dei giorni solstiziali -gli abitanti del nord dell'isola a un solstizio, quelli del sud all'altro.
I polinesiani consideravano la Via Lattea "la strada delle anime quando passano al mondo degli spiriti".
Anche nel mito polinesiano non è consentito ai trapassati di rimanervi, a meno che non abbiano raggiunto uno stadio di perfezione purissima, cosa che non si verifica molto spesso.
Fra gli Indios Sumo della Honduras e del Nicaragua "si ritiene che Madre Scorpione ....dimori in fondo alla Via Lattea, dove riceve le anime dei morti; essa è raffigurata come una madre con molte mammelle da cui poppano i bambini, e da lei provengono le anime dei neonati.
Le anime viaggiano quindi verso sud: alla fine del sentiero celeste sono accolte dalla Stella degli Spiriti e là dimorano.
Secondo Hagar, la "Stella degli Spiriti" è Antares (α Scorpii).... è in ogni caso una stella del Sagittario o Scorpione.
Il che va bene per la "Madre Scorpione" del Nicaragua, per la "Vecchia dea dalla coda di scorpione" dei Maya, e anche per la dea-Scorpione Selkis/Śrk.t dell'antico Egitto e per l'Išhara tamtim dei Babilonesi.
l'Išhara del mare, dea della costellazione Scorpione, era anche detta "Signora dei fiumi"....
Gli abitanti di Mangaia pensavano di poter salire al cielo solo nei due giorni del solstizio....perché per 'cambiar treno' comodamente, le costellazioni che fungono da "porte" della Via Lattea devono "poggiare" sulla "terra", vale a dire sorgere eliacamente agli equinozi oppure ai solstizi.
La Galassia è una strada assai ampia e tuttavia dovettero esservi millenni amari in cui nessuna delle due porte era disponibile....
Il Sagittario e i Gemelli segnano ancora i solstizi in questi ultimi anni.
La prossima età sarà quella dell'Acquario.
Gli antichi avrebbero indubbiamente considerato i guai dei nostri tempi, la sovrappopolazione, l'"operare iniquità in segreto", come preludi inevitabili a una nuova inclinazione, a una nuova età del mondo.
Eppure l'Età dei Pesci venne a lungo vagheggiata e annunciata come un'era benedetta.
Essa fu introdotta dalla tre successive Grandi Congiunzioni di Saturno e di Giove nei Pesci avvenute nel 6 a.C.: la Stella di Betlemme.
Tratto da "Il mulino di Amleto" di de Santillana e von Dechend
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