È la città distinta in sette gironi grandissimi, nominati dalli sette pianeti, e s'entra dall'uno all'altro per quattro strade e per quattro porte, alli quattro angoli del mondo spettanti; ma sta in modo che, se fosse espugnato il primo girone, bisogna più travaglio al secondo e poi più;
talchè sette fiate bisogna espugnarla per vincerla.....
Entrando dunque per la porta Tramontana, di ferro coperta, fatta che s'alza e cala con bello ingegno, si vede un piano di cinquanta passi tra la muraglia prima e l'altra.
Appresso stanno palazzi tutti uniti per giro col muro, che puoi dir che tutti siano uno; e di sopra han li rivellini sopra a colonne, come chiostri di frati, e di sotto non vi è introito, se non dalla parte concava delli palazzi.
Poi son le stanze belle con le fenestre al convesso ed al concavo, e son distinte con piccole mura tra loro.
Solo il muro convesso è grosso otto palmi, il concavo tre, li mezzani uno o poco più.....
E così s'arriva fin al supremo e sempre per piani...
Nella sommità del monte vi è un gran piano e un gran tempio in mezzo, di stupendo artifizio.
Tratto da "La città del Sole" di Tommaso Campanella
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