Il principe degli angeli è chiamato il "dio maledetto", ed essi stessi vengono designati in parte come angeli della luce, in parte come "arconti" (secondo le affermazioni di Celso).
Il Deus maledictus si riferisce al demiurgo della tradizione ebraico-cristiana, come fa opportunamente notare Origene.
Yahwèh appare qui chiaramente come il principe e il padre dei sette arconti.
Il primo ha la "forma leonina" e si chiama Michaèl; il secondo e un toro e si chiama Suriél, ossia colui che ha forma di toro; il terzo, dalla forma di drago, è Rafaèl; il quarto è Gabrièl in forma di aquila; il quinto, Thauthabaòth, ha la faccia di orso; il sesto, Erathaòth, ha il volto canino; il settimo, infine, "dal volto asinino", viene chiamato Onoèl o Taphabaòth ovvero Thauthabaòth.
I sette arconti corrispondono ai sette pianeti e significano anche altrettante sfere munite di porte che l'adepto deve oltrepassare nella sua ascesa.
Qui si trova l'origine dell'Ogdoade la quale dev'essere composta dai sette e dal loro padre Yahwèh.
Il "primo e settimo" si chiama Ialdabaòth, come già detto questo arconte ha la testa leonina o presenta sembianze di leone esso corrispondetebbe a Michaèl del diagramma ofitico, che nell'elenco degli angeli compare al primo posto.
Ialdabaòth significa "figlio del caos" e, di conseguenza, è il primogenito di un nuovo ordine che sostituisce lo stato primigenio di caos. In quanto primo figlio, Ialdabaòth ha in comune con Adamo il fatto di essere anche l'ultimo della serie.
La più esterna delle sfere planetarie o degli arconti è quella di Saturno (vedi anche: )
Quest'ultima sarebbe racchiusa, all'esterno, della sfera delle stelle fisse che, nel diagramma, corrisponde al Leviathàn come decimo cerchio.
In tale sistema l'ottava sfera è l'Achamòth (=Sophia, sapientia), dunque di natura femminile.
Per introdurre il diagramma, Celso descrive l'immagine di una scala a sette porte sormontata da un'ottava.
La prima porta è quella di Saturno ed è correlata al piombo. La settima è l'oro e rappresenta il sole.
La scala rappresenta il "passaggio dell'anima" (animae transitus). L'ottava porta corrisponde alla sfera delle stelle fisse.
L'archetipo del Sette ricompare sia nella suddivisione della settimana e nella denominazione dei suoi giorni, che nell'ottava musicale, in cui l'ultima nota significa sempre l'inizio di un nuovo ciclo.
Ciò potrebbe spiegare perché l'ottavo elemento appaia di genere femminile: esso è la madre di una nuova serie.
Nella successione dei profeti ricordati nelle Omelie clementine l'ottavo è Cristo.
In quanto primo e secondo Adamo, egli dapprima apre e chiude la serie dei sette, mentre in seguito comprende in sé le sette virtù dello Spirito Santo.
Questi elementi mostrano la natura particolare dell'otto e la tendenza a considerare come femminile tale numero anche nella gnosi cristina.
In Boehme quest'idea si manifesta nell'affermazione secondo cui Cristo sarebbe una "vergine nell'animo".
Il Lapis e l'androginia di Cristo
Tratto da "Mysterium Coniunctionis" di C.G.Jung
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