venerdì 23 ottobre 2015

La funzione inferiore come porta verso l'inconscio


La funzione inferiore è  la porta attraverso la quale tutte le figure dell'inconscio entrano nella coscienza.
Il nostro regno cosciente è come una stanza con quattro porte ed è alla quarta porta che fanno il loro ingresso l'Ombra, l'Animus o l'Anima e la personificazione del Sé.

La funzione inferiore è  così vicina all'inconscio e rimane tanto selvaggia, inferiore è sottosviluppata da rappresentare naturalmente il punto debole della coscienza, attraverso cui possono irrompere le figure dell'inconscio.
La coscienza sperimenta la funzione inferiore come una zona debole, come quella cosa spiacevole che non ci lascia mai in pace e crea continuamente dei problemi.
Ogni volta che crediamo di aver raggiunto un certo equilibrio interiore ecco che qualcosa dall'interno o dall'esterno rimette tutto in discussione.
Questa forza penetra sempre attraverso la quarta porta che non può essere sprangata.
Le altre tre porte si possono chiudere a chiave ma la serratura della quarta porta non funziona e da lì, quando uno meno se lo aspetta, entra la volontà imprevista.
La funzione inferiore è la ferita della personalità cosciente che mai si rimargina e sanguina perennemente, ma è  attraverso di essa che l'inconscio può entrare in ogni momento, apportando un ampliamento della coscienza e generando un atteggiamento nuovo.
È  La porta difronte alla quale è necessario soccombere, subire sconfitte, al fine di poter perseguire un ulteriore sviluppo.
Nei sogni si lega all'Ombra, all'Animus o all'Anima e al Sé, e conferisce loro una connotazione caratteristica. Per esempio in un tipo intuitivo sarà spesso personificata da un tipo di sensazione; in un tipo di pensiero essa apparirà come un individuo di sentimento relativamente inferiore o primitivo.
Quando il soggetto avrà acquisito una certa consapevolezza dell'Ombra, la funzione inferiore conferirà alla figura dell'Anima o dell'Animus un carattere particolare.
A volte essa si presenta sotto forma di personaggi dell'età della pietra o di animali.
In tal caso possiamo dire che la funzione inferiore non ha raggiunto nemmeno un livello primitivamente umano.
Nella maggior parte delle società normali la gente nasconde la propria funzione inferiore attraverso la Persona.
La Persona trova una delle sue più importanti ragioni di sviluppo nel desiderio di non esporre le proprie inferiorità, specialmente le inferiorità della quarta funzione (le altre tre funzioni secondarie se non sviluppate operano nello stesso modo di quella inferiore).
Il legame che la funzione inferiore stabilisce con il regno della natura animale all'interno di un individuo è  sorprendentemente profondo.
Questa funzione rappresenta realmente il collegamento con gli istinti più  profondi, con le radici interiori, ed è anche, per così dire, ciò  che ci mette in relazione con l'intero passato dell'umanità.
Assimilarla significa che tutto l'adattamento della vita conscia, per un certo periodo, poggia su quell'unica finzione. 
Il passaggio a una funzione ausiliaria avviene quando ci si accorge che l'attuale modo di vivere è  diventato poco vitale, quando si è  più o meno costantemente stufi di se stessi e delle proprie attività.
Il miglior modo di effettuare il passaggio è  quello di dirsi: 'Bene tutti ciò mi annoia a morte... Dov'è  nel mio passato un'attività che continua a sembrarmi piacevole? Che è  ancora capace di darmi la spinta?
Se un individuo si metterà genuinamente a svolgere quell'attività, si accorgerà di essere passato un'altra funzione.
La quarta funzione rappresenta sempre un grande problema esistenziale e se non la viviamo ci sentiamo frustrati, mezzi morti e tutto ci appare noioso.
Se la viviamo è a un livello tanto basso da non poterla utilizzare a meno di possedere lo pseudocoraggio di rinunciare a tutto.

La gran parte della gente non ha questo coraggio altri potrebbero averlo ma si rendono conto che non si tratta della giusta soluzione.
Affrontare la quarta funzione si può  ma conferendole una cornice di fantasia, non vivendola in modo concreto, esterno o interiore ma offrendole la possibilità di esprimersi attraverso la fantasia, scrivendo o dipingendo o danzando o in un'altra forma qualsiasi di immaginazione attiva.
Jung scoprì che l'immaginazione attiva è  in pratica l'unico modo per affrontare la quarta funzione.
Si può stabilire un contatto con la funzione interiore attraverso il regno intermedio.
Tratto da "Tipologia psicologica" di M. L. von Franz

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