lunedì 25 maggio 2015

Numeri celesti e numeri terrestri


Secondo lo Yi-king i numeri dispari corrispondono allo yang, cioè sono maschili o attivi, e i numeri pari corrispondono allo yin, cioè sono femminili o passivi.
Tale corrispondenza è conforme a quanto insegnano tutte le dottrine tradizionali; in Occidente, essa è nota soprattutto attraverso il Pitagorismo, si tratta di una verità che dev'essere parimenti riconosciuta dovunque esista la scienza tradizionale dei numeri.
I numeri dispari essendo yang possono essere considerati celesti e i numeri pari essendo yin posso essere detti terrestri; ma al di là di questa considerazione assolutamente generale, vi sono certi numeri che vengono attribuiti in modo più specifico al Cielo e alla Terra: sono soprattutto i primi numeri rispettivamente dispari e pari ad essere  considerati caratteristici del Cielo e della Terra, ovvero l'espressione della loro intima natura, in quanto tutti gli altri numeri ne sono in qualche modo  derivati e relativamente ad essi occupano nelle loro rispettive serie un posto secondario.
Sono quelli a rappresentare lo yin e lo yang al grado più alto o ad esprimere nel modo più puro la natura celeste e la natura terrestre.
L'unità essendo propriamente il principio non viene calcolata come numero; in realtà ciò che essa rappresenta è anteriore alla distinzione tra il Cielo e la Terra.
Perciò se il primo numero pari è il 2, come primo numero dispari sarà considerato il 3, e non l'uno; di conseguenza il 2 è il numero della Terra e il 3 è il numero del Cielo.
Anche altri numeri sono attribuiti al Cielo e alla Terra ma c'è una specie di inversione, infatti alla Terra viene attribuito il 5, numero dispari, e al Cielo il 6, numero pari.
Come può verificarsi questa cosa? Avviene tramite uno scambio «ierogamico» fra gli attributi dei due principi complementari:
Si può parlare propriamente di ierogamia solo quando i due complementari sono espressamente considerati come maschile e femminile l'uno rispetto all'altro, come avviene in questo caso, e in tutti i complementarismi, di qualunque tipo, hanno allo stesso modo il loro principio nella prima di tutte le dualità, come quella dell'Essenza e della Sostanza, o, secondo il linguaggio simbolico della tradizione estremo-orientale, del Cielo e della Terra e può verificarsi quando due termini complementari sono considerati nel loro reciproco rapporto e non presi in sé stessi e ciascuno indipendente dall'altro.
Ne risulta che, mentre il 2 e il 3 sono la Terra e il Cielo in sé stessi e nella loro specifica natura, il 5 e il 6 sono la Terra e il Cielo nella loro reciproca azione e reazione, dunque dal punto di vista della manifestazione che è il prodotto di tale azione e di tale reazione.
Tratto da "La Grande Triade" di R.Guenon
Il 5, il 6, il 10, il 12 e l'11

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