"Il 5 e il 6 è l'unione centrale (tchoung-ho, cioè l'unione nel loro centro) del Cielo e della Terra"
Entrambi sono formati dal 2 e dal 3, ma questi ultimi sono uniti tra loro in due modi diversi, mediante addizione per il primo (2+3=5), e mediante moltiplicazione per il secondo (2x3=6); è questo poi il motivo per cui i due numeri 5 e 6 che nascono dall'unione tra pari e dispari, sono entrambi considerati in modo molto generale, nel simbolismo delle varie tradizioni come dotati di un carattere essenzialmente "congiuntivo":
Per i pitagorici, il 5 era il "numero nuziale", in quanto somma del primo numero pari o femminile e del primo dispari o maschile; per quanto riguarda il carattere "congiuntivo" del numero 6, basterà ricordare il significato della lettera waw in ebraico e in arabo, come pure la figura del "sigillo di Salomone" che corrisponde geometricamente a questo numero.
Si può dire che in seguito all'azione del Cielo sulla Terra, il numero celeste 3 viene semplicemente ad aggiungersi al numero terrestre 2, perché tale azione, essendo propriamente "non agente", è quella che possiamo chiamare una "azione di presenza"; in seguito alla reazione della terra verso il Cielo, il numero terrestre 2 moltiplica il numero celeste 3, perché la potenzialità della sostanza è la radice stessa della molteplicità.
Da questa modalità di formazione dei due numeri risulta naturalmente lo scambio tra pari e dispari, perché la somma di un numero pari e di un numero dispari è necessariamente dispari, mentre il prodotto di un numero pari e di un numero dispari è necessariamente pari.
Entrambi sono formati dal 2 e dal 3, ma questi ultimi sono uniti tra loro in due modi diversi, mediante addizione per il primo (2+3=5), e mediante moltiplicazione per il secondo (2x3=6); è questo poi il motivo per cui i due numeri 5 e 6 che nascono dall'unione tra pari e dispari, sono entrambi considerati in modo molto generale, nel simbolismo delle varie tradizioni come dotati di un carattere essenzialmente "congiuntivo":
Per i pitagorici, il 5 era il "numero nuziale", in quanto somma del primo numero pari o femminile e del primo dispari o maschile; per quanto riguarda il carattere "congiuntivo" del numero 6, basterà ricordare il significato della lettera waw in ebraico e in arabo, come pure la figura del "sigillo di Salomone" che corrisponde geometricamente a questo numero.
Si può dire che in seguito all'azione del Cielo sulla Terra, il numero celeste 3 viene semplicemente ad aggiungersi al numero terrestre 2, perché tale azione, essendo propriamente "non agente", è quella che possiamo chiamare una "azione di presenza"; in seguito alla reazione della terra verso il Cielo, il numero terrestre 2 moltiplica il numero celeste 3, perché la potenzialità della sostanza è la radice stessa della molteplicità.
Da questa modalità di formazione dei due numeri risulta naturalmente lo scambio tra pari e dispari, perché la somma di un numero pari e di un numero dispari è necessariamente dispari, mentre il prodotto di un numero pari e di un numero dispari è necessariamente pari.
La somma di due numeri può essere pari solo se i numeri sono entrambi pari o entrambi dispari; in quanto al prodotto, perché sia dispari bisogna che i suoi due fattori siano entrambi dispari.
Si ricorda che il Cielo e la Terra in sé stessi non sono in alcun modo misurabili, perché non appartengono all'ambito della manifestazione; di misura si può parlare unicamente per le determinazioni attraverso le quali essi appaiono allo sguardo degli esseri manifestati.
Nella considerazione delle forme geometriche che simboleggiano i due principi, il cerchio per il Cielo e il quadrato per la Terra, le forme rettilinee, di cui il quadrato è il prototipo, si misurano con il 5 e i suoi multipli, e , del pari, le forme circolari si misurano con il 6 è i suoi multipli.
Parlando dei multipli dei numeri 5 e 6, facciamo principalmente riferimento ai primi tra questi multipli, e cioè al loro doppio, che nel primo caso è 10 e nel secondo 12; infatti la misura naturale delle linee rette si effettua mediante una divisione decimale, e quella delle linee circolari mediante una divisione duodecimale; e in questo possiamo vedere la ragione per la quale i due numeri 10 e 12 vengono assunti come basi dei principali sistemi di numerazione, sistemi che talora sono poi usati in concorrenza, come appunto nel caso della Cina, perché in realtà hanno applicazioni diverse, sicché la loro coesistenza in una stessa forma tradizionale non ha assolutamente nulla di arbitrario o superfluo.
Il numero 10 viene attribuito al Cielo e il numero 12 alla Terra, quasi a indicare una volta di più la loro interdipendenza rispetto alla manifestazione o all'ordine cosmico propriamente detto, sotto la duplice forma delle relazioni spaziali e temporali.
Nella tradizione cinese i giorni vengono contati a periodi decimali e i mesi a periodi duodecimali; ora dieci giorni sono «dieci soli», e dodici mesi sono «dodici lune»; i numeri 10 e 12 sono perciò rispettivamente messi in rapporto il primo con il Sole, che è yang o maschile, e corrisponde al Cielo, al fuoco al Sud, e il secondo con la Luna, che è yin o femminile e corrisponde alla Terra, all'acqua e al Nord.
Il numero 11 in quanto somma di 5 e 6 ha una sua riconosciuta importanza; questa unione ne fa il simbolo di quella «unione centrale del Cielo e della Terra» e di conseguenza «Il numero grazie al quale si costituisce nella sua perfezione (tcheng) la via del Cielo e della Terra».
L'importanza del numero 11, come dei suoi multipli, è del resto un ulteriore punto comune alla più diverse dottrine tradizionali; nelle tradizioni ermetica e cabbalistica, il numero 11 è la sintesi del «microcosmo» e del «macrocosmo», rappresentati rispettivamente dai numeri 5 e 6, che corrispondono anche, in un'altra applicazione connessa con questa, all'uomo individuale e all'«Uomo Universale» (o all'uomo terrestre e all'Uomo celeste della tradizione estremo-orientale).
I numeri 10 e 12 hanno in oltre importanza dal punto di vista cabbalistico, la loro somma 22 (doppio o multiplo di 11) come noto, è il numero delle lettere dell'alfabeto ebraico.
Tratto da "La Grande Triade" di R.Guenon
Numeri celesti e numeri terrestri
Si ricorda che il Cielo e la Terra in sé stessi non sono in alcun modo misurabili, perché non appartengono all'ambito della manifestazione; di misura si può parlare unicamente per le determinazioni attraverso le quali essi appaiono allo sguardo degli esseri manifestati.
Nella considerazione delle forme geometriche che simboleggiano i due principi, il cerchio per il Cielo e il quadrato per la Terra, le forme rettilinee, di cui il quadrato è il prototipo, si misurano con il 5 e i suoi multipli, e , del pari, le forme circolari si misurano con il 6 è i suoi multipli.
Parlando dei multipli dei numeri 5 e 6, facciamo principalmente riferimento ai primi tra questi multipli, e cioè al loro doppio, che nel primo caso è 10 e nel secondo 12; infatti la misura naturale delle linee rette si effettua mediante una divisione decimale, e quella delle linee circolari mediante una divisione duodecimale; e in questo possiamo vedere la ragione per la quale i due numeri 10 e 12 vengono assunti come basi dei principali sistemi di numerazione, sistemi che talora sono poi usati in concorrenza, come appunto nel caso della Cina, perché in realtà hanno applicazioni diverse, sicché la loro coesistenza in una stessa forma tradizionale non ha assolutamente nulla di arbitrario o superfluo.
Il numero 10 viene attribuito al Cielo e il numero 12 alla Terra, quasi a indicare una volta di più la loro interdipendenza rispetto alla manifestazione o all'ordine cosmico propriamente detto, sotto la duplice forma delle relazioni spaziali e temporali.
Nella tradizione cinese i giorni vengono contati a periodi decimali e i mesi a periodi duodecimali; ora dieci giorni sono «dieci soli», e dodici mesi sono «dodici lune»; i numeri 10 e 12 sono perciò rispettivamente messi in rapporto il primo con il Sole, che è yang o maschile, e corrisponde al Cielo, al fuoco al Sud, e il secondo con la Luna, che è yin o femminile e corrisponde alla Terra, all'acqua e al Nord.
Il numero 11 in quanto somma di 5 e 6 ha una sua riconosciuta importanza; questa unione ne fa il simbolo di quella «unione centrale del Cielo e della Terra» e di conseguenza «Il numero grazie al quale si costituisce nella sua perfezione (tcheng) la via del Cielo e della Terra».
L'importanza del numero 11, come dei suoi multipli, è del resto un ulteriore punto comune alla più diverse dottrine tradizionali; nelle tradizioni ermetica e cabbalistica, il numero 11 è la sintesi del «microcosmo» e del «macrocosmo», rappresentati rispettivamente dai numeri 5 e 6, che corrispondono anche, in un'altra applicazione connessa con questa, all'uomo individuale e all'«Uomo Universale» (o all'uomo terrestre e all'Uomo celeste della tradizione estremo-orientale).
I numeri 10 e 12 hanno in oltre importanza dal punto di vista cabbalistico, la loro somma 22 (doppio o multiplo di 11) come noto, è il numero delle lettere dell'alfabeto ebraico.
Tratto da "La Grande Triade" di R.Guenon
Numeri celesti e numeri terrestri
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