martedì 22 aprile 2014

Il Cuore e il Cervello... il Sole e la Luna

Il loro rapporto non si può definire di coordinazione, né di correlazione ma di subordinazione.
Questi due elementi non sono né opposti né complementari perché non possono essere messi sullo stesso piano come se fra loro ci fosse una sorta di equivalenza;
Al contrario l'uno dipende dall'altro come se trovasse in esso il suo principio: questo è esattamente il caso di ciò che rappresentano rispettivamente il cervello e il cuore.
Il cuore viene simbolicamente assimilato al sole e il cervello alla luna.
Ora il sole e la luna, o piuttosto i principi cosmici rappresentanti da questi due astri sono spesso rappresentati come complementari e da un certo punto di vista lo sono effettivamente.
Si stabilisce tra di loro una specie di parallelismo o simmetria, di cui sarebbe facile trovare esempi in tutte le tradizioni.
È così che l'ermetismo fa del sole e della luna (o degli equivalenti alchemici l'oro e l'argento) l'immagine di due principi attivo e passivo, o maschile e femminile quindi mettendo i due elementi in relazione complementare.
Nella Genesi sono descritti: "i due grandi luminari uno dei quali presiede il giorno e l'altro la notte".
In Oriente li designano con termini simmetrici  che significano "occhio del giorno" e "occhio della notte".
Però se si va oltre le apparenze, non è più possibile mantenere questa specie di  equivalenza, poiché il sole è di per sé una sorgente di luce, mentre la luna non fa che riflettere la luce che riceve dal sole.
La luce lunare in realtà è soltanto un riflesso della luce solare quindi si potrebbe dire che la luna in quanto luminare esiste soltanto grazie al sole.
Quindi se simbolicamente il sole rappresenta il cuore e la luna il cervello possiamo dire che l'uno è fonte di l'intelligenza intuitiva e l'altro è fonte di intelligenza discorsiva o razionale.
Il cervello in quanto organo e strumento dell'intelligenza svolge solo una funzione di trasmettitore e di trasformatore: non senza motivo la parola 'riflessione' è applicata al pensiero razionale, per mezzo del quale le cose sono viste come in uno specchio.
La ragione è solo una facoltà di conoscenza mediata, è la modalità propriamente umana dell'intelligenza; l'intuizione intellettuale può essere definita sopra-umana perché è una partecipazione diretta all'intelligenza universale, che, risiedendo nel cuore, cioè proprio al centro dell'essere dove è il suo punto di contatto con il Divino, penetra quest'essere nell'interno e lo illumina con il suo irradiamento.
La luce è il simbolo più comune della conoscenza; è dunque naturale rappresentare mediamente la luce solare la conoscenza diretta, cioè intuitiva, che è quella dell'intelletto puro, e mediante la luce lunare la conoscenza riflessa, cioè discorsiva, che è quella della ragione.
La ragione può funzionare validamente nell'ordine di realtà che le è proprio soltanto sotto la garanzia di principi che la illuminino e la dirigano, e che essa riceve dell'intelletto superiore.
Una conoscenza intuitiva per il fatto di essere immediata, è necessariamente infallibile.
Aristotele si esprime in questi termini:
"fra gli abiti dell'intelligenza, in virtù dei quali noi raggiungiamo la verità, ve ne sono alcuni che sono sempre veri, e altri che possono indurre in errore.
Il ragionamento appartiene a quest'ultimo caso, ma l'intelletto è sempre conforme alla verità.
D'altronde l'intelletto è più vero della scienza...
I principi non si dimostrano ma se ne percepisce direttamente la verità"
Questo avviene con la percezione sopra-razionale che è propria dell'intelligenza suprema che si trova nel cuore.
È un errore credere che si possa effettivamente comprendere quale sia il genere di conoscenza di cui si parla se ci si accontenta di esaminare soltanto filosoficamente, cioè al di fuori.
Fonte "Simboli della Scienza sacra"R.Guenon



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