mercoledì 19 febbraio 2014

Il simbolismo del Cranio

La cupola in alcuni casi è anche la rappresentazione del cranio umano, vi sono a questo proposito dei tumuli preistorici la cui forma sembra aver spesso imitato intenzionalmente quella del cranio; del resto il 'tumulo' è  un'immagine artificiale della montagna, lo stesso significato dev'essersi esteso anche a quest'ultima.
Il nome Golgotha significa precisamente cranio, così come la parola Calvarium con cui è stato tradotto in latino; secondo una leggenda che ebbe corso nel Medioevo, ma la cui origine può risalire molto prima, questa designazione si preferirebbe al cranio di Adamo, che sarebbe stato sotterrato in questo luogo (o che nel senso più esoterico si identificherebbe con la montagna stessa), il conduce ancora una volta alla considerazione dell'Uomo Universale.
            Golgotha  

Il cranio è spesso raffigurato ai piedi della croce e si sa che quest'ultima è una delle rappresentazioni dell'Asse del Mondo .
In ambito macrocosmico il centro della cupola o della ruota ecc.. viene identificata come 'porta stretta' quella fessura che porta dall'altra parte al di là  del Sole.
Tale apertura può essere chiamato anche Occhio del Mondo e attraverso di essa si effettua l'uscita dal 'cosmo' passando al Brahma-loka che è un ambito essenzialmente extracosmico.
Nel simbolismo evangelico è la 'porta stretta' che dà accesso al Regno di Dio':
La corrispondenza microcosmica di questa porta solare è il cranio umano proprio per la sua associazione alla cupola.
La cima della cupola è la 'corona' della testa cioè il punto in cui va a terminare l'arteria coronale sottile o sushumna che si trova sul prolungamento diretto del 'raggio solare' chiamato anche esso sushumna che è anche in realtà almeno virtualmente, la porzione assiale 'intra-umana' diciamo.
Tale punto è l'orifizio chiamato Brahma-randhra, attraverso il quale esce lo spirito dell'essere in via di liberazione, quando i legami che lo univano al composto corporeo e psichico umano sono stati rotti (a questo si riferisce il rito di forare il cranio prima della sepoltura): va sa se che questa via è riservata esclusivamente al caso dell'essere "conoscente", per il quale l'asse si è effettivamente identificato col "settimo raggio"  e che è quindi pronto ad uscire dal 'cosmo' passando 'al di là del Sole'.
Fonte "Simboli della Scienza sacra" 

Ricordiamo anche che nel cranio, analogamente a quanto detto fin ora, per la cultura orientale vi è il settimo chakra, quello della Corona, il chakra dell'illuminazione che ci conduce alla nostra natura divina, il loto dai mille petali, quando questo chakra è equilibrato si entra in connessione verso le dimensioni superiori.
Fonte: "Simboli della Scienza sacra" di R. Guenon.

2 commenti:

  1. Nel cranio si attua uno dei sigilli fondamentali del mistero della morte e redenzione il cui nesso è legato al sale. I gruppi alchemici rosacrociani lo simboleggiavano con un cerchio tagliato a metà da una linea orizzontale Θ. Esso deriva dalla theta maiuscola di Thanatos, che in greco significa «morte». Frequentemente in alchimia il sale rappresenta il processo mentale, che è un processo di morte. Il sale, come residuo dell'attività spirituale che avviene nella nostra mente è la scoria che resta quando la vita è volata via, è il cranio, il caput mortuum, la polvere bianca residua dopo l’estrazione dell’oro. È la cenere del pensiero.
    Il caput motuum è il cosiddetto Terzo Sale, fondamentale per l'opera alchemica conclusiva per costituire uno dei componenti dell'uovo filosofale. Quando la testa – o la sua attività spirituale che chiamiamo mente – raggiunge il punto in cui non è più in grado di capire, in cui l’ordine dell’universo sembra frantumarsi, allora produce lacrime salate.
    Nel vangelo di Matteo, infatti, «sale della terra» sono gli eletti, ossia gli iniziati e non, come si tende oggi a pensare, quanti sono poco più che semplici contadini. Nei secoli lontani gli eletti sedevano al posto d’onore, «più in alto del sale», perché avevano conquistato il sale che avevano dentro di sé. Nell'Apocalisse di Giovanni 7,4 si parla dei centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele e sono quelli che dopo la loro tribolazione «Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi" » (Ap 7,16-17). Ed ecco spiegato il mistero delle "lacrime salate", le lacrime amare.

    Gaetano Barbella

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    1. Grazie del suo prezioso commento, contributo di grande valore a questo post
      Antonella Miconi

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