venerdì 4 gennaio 2019

Zarathustra: frasi scelte per Nell'AniMo Antico (parte 1)

"La sua saggezza si chiama: stare svegli, per dormire bene. E in verità, se la vita non avesse senso e io dovessi scegliere un'assurdità, questa sarebbe anche per me la più preferibile delle assurdità"

"Il creatore non voleva guardare se stesso e allora creò il mondo....questo mondo, eternamente imperfetto, di un'eterna contraddizione l'immagine riflessa, e un'imperfetta immagine - un ebbro piacere per il suo creatore imperfetto - così un tempo mi sembrò il mondo"

"Tra coloro che poetano e sono smaniosi di dio, vi è sempre stata molta gente malata; essi odiano furiosamente l' uomo della conoscenza e la virtù novissima, che si chiama: onestà.
Essi guardano sempre all'indietro verso epoche di tenebra: allora certo che l'illusione e la fede erano tutt'altra cosa; il delirio della ragione era somiglianza con Dio, e il dubbio era peccato"

"Voi mi dite: "la vita è pesante da portare".
Ma perché mai avreste la mattina il vostro orgoglio e la sera la vostra rassegnazione?
La vita è pesante da portare: ma, per favore, non fare troppo i delicati! Noi siamo tutti quanti graziosi e robusti asini e asine"

"Noi animano la vita non perché siamo abituati alla vita, bensì all'amore.
Nell'amore è sempre un po' di demenza. Ma anche nella demenza è sempre un po' di ragione"

"Quando ho visto il mio demonio, l'ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità - grazie a lui tutte le cose cadono.
Non con la collera, col riso si uccide.
Orsù uccidiamo lo spirito di gravità"

"Ho imparato a volare... adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso è un dio a danzare, se io danzo"

"Se volessi scuotere questo albero con le mie mani non ci riuscirei.
Ma il vento, da noi non veduto, lo squassa e lo piega dove vuole.
Sono mani invisibili quelle che più orribilmente ci squassano e piegano...
Quanto più egli vuole elevarsi in alto e verso la luce, con tanto più forza le sue radici tendono verso terra, in basso, verso le tenebre, l'abisso - verso il male"

"Il futuro e ciò che sta in remota lontananza sia la causa del tuo oggi"

"Ma anche l'amore vostro più nobile non è altro che un simbolo estatico, un doloroso ardore.
È una fiaccola che deve illuminarvi verso sentieri più alti.
Al di sopra di voi stessi dovrete amare, un giorno! Perciò imparate prima di tutto ad amare!"

"Colui che adempie la sua vita, morrà la sua morte da vittorioso, circondato dalla speranza e dalle promesse di altri.
Così si dovrebbe imparare a morire.."

"Chiunque vuole avere la gloria, deve prender per tempi congedo dagli onori e applicare l'arte difficile di - andar via al momento giusto"

"In alcuni è il cuore che invecchia per primo, in altri la mente.
E certi sono vecchi già da giovani: una tarda giovinezza è una lunga giovinezza. Per molti la vita è un fallimento; un verme velenoso li rode nel cuore"

"E questo è la cosa più difficile, chiudere per amore la mano che si è già aperta e, nel donare, conservare il pudore"

"Precipiti pure il mio torrente d'amore in sentieri impervi! Come non dovrebbe alla fine un torrente trovare la via verso il mare!... dentro di me c'è un lago, solitario, che basta a se stesso; ma il mio torrente d'amore lo trascina giù in basso con sé - verso il mare!"

"Creare - questa è la grande redenzione fa lo sofferenza, e il divenir lieve della vita.
Ma perché vi sia colui che crea è necessaria molta sofferenza e molta trasformazione"

"La voce della bellezza parla tenue: essa si insinua solo nelle anime risvegliate.
Tenue tremò e sorrise, oggi il mio scudo; questo è il sorriso e il tremito sacro della bellezza.
Di voi, o virtuosi, oggi la mia bellezza ha sorriso"

"Come la stella che si estingue è ogni opera della vostra virtù: la sua luce è sempre in cammino e va peregrinando - e quando finirà di essere in cammino?
Così la luce della vostra virtù è in cammino, ancora dopo che l'azione è stata compiuta. Anche se dimenticata e morta: il suo raggio di luce vive ancora ed è in cammino.
Sia la vostra virtù il vostro Sé e non qualcosa di estraneo"



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