lunedì 21 gennaio 2019

Lilith origine e significato del nome

Lilith è un nome misterioso circondato da un'aurea magica e, per alcuni aspetti, sinistra.
La sua origine si perde nella notte dei tempi.
La fonte più antica alla quale si può far risalire la sua incerta etimologia è, con ogni probabilità, il poema sumero Sha nagha imuru, che risale al terzo millennio a.C., tradotto in italiano con il titolo di Epopea di Gilgamesh.
Nell'ambito di questo leggendario poema si parla di una certa Lìllà o Lilitu, la quale si era costruita una casa nel tronco di un huluppu, un salice.
In seguito era stata costretta a lasciare la sua casa e a fuggire nel deserto inseguita dall'eroe Gilgamesh, che si apprestava a tagliare l'albero.
La natura di Lilitu traspare da due elementi fondamentali, di carattere psicologico e mitologico.
Nella lingua sumera, Lìllà significava Gran sacerdote o Sacerdotessa, mentre lilitu era un sostantivo che significava civetta, animale associato ale tempeste, ai fantasmi, alla morte, al tradimento e alle streghe.
Con ogni probabilità Lilitu alludeva alla donna vanitosa e leggera, che manca di riservatezza e si mette in mostra con lo scopo di adescare gli uomini e farsi corteggiare.
In ogni caso la civetta, animale lunare per eccellenza, simboleggia da sempre le tenebre, l'oscurità della notte, il peccato e le pericolose tendenze istintive rimosse nelle profondità dell'inconscio umano.
Il tipo di albero il cui Lilitu dimora, il salice, fin dai tempi più antichi era ritenuto sacro a tutte le dee della guerra e dell'amore, tra cui la dea sumerica Anatha (o Anth o Inanna); la dea babilonese-assira Ishtar, considerata la prostituta degli dèi; la dea biblica Neith o Lamia; la dea greca Atena nata da un uomo salice di nome Itono.
Lilitu continuò a comparire in altri miti babilonesi e assiri sotto forma di demone femminile che, nell'approssimarsi della notte, usciva dal deserto o dal mare per sedurre gli uomini con la sua bellezza, oppure per istigare le donne alla ribellione e all'odio nei loro riguardi.
Questo archetipo femminile-lunare costituiva un elemento perturbatore dell'ordine familiare e sociale... in una società costituita su modello patriarcale personificava il disordine e il caos.
Nell'iconografia mesopotamica Lilitu veniva rappresentata come una donna dai lunghi capelli, provvista di ali e artigli, in piedi su due leoni e con una civetta sul lato sinistro e un'altra su quello destro.
Il nome Lilith pare derivare dal sostantivo lajil, utilizzato dai popoli semitici per indicare la notte e configura un demone femminile che all'approssimarsi delle tenebre si mostra per far insorgere gli uomini la lussuria.
Anche gli ebrei si servivano delle parole layla, per definire l'angelo della notte e layl, per notte,.. nella lingua araba il nome lìlak, scuro, tenebroso; e ancora lailat, che significa notte e indica genericamente una donna misteriosa e perversa.
Tratto da "Luna Influssi Poteri Leggende" di Stefano Mayorca

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