martedì 4 settembre 2018

Vaishwanara l'Uomo Universale


Vaishwanara è l'Uomo Universale, ma considerato più particolarmente nello sviluppo completo dei suoi stati di manifestazione e nell'aspetto speciale di questo sviluppo.
L'estensione di tale parola può qui sembrare limitata ad uno di questi stati, il più esteriore, quello della manifestazione grossolana, che costituisce il mondo corporeo; ma questo stato particolare può essere un simbolo per designare l'insieme della manifestazione universale, di cui è un elemento, proprio perché esso è per l'essere umano la base ed il punto di partenza obbligato di tutta la realizzazione.
È in questo senso che lo stato di cui si tratta può riferirsi all'"Uomo Universale" e può essere descritto come costituente il suo corpo, concepito in analogia con quello dell'uomo individuale, analogia che è quella del "macrocosmo" e del "microcosmo".
Sotto questo aspetto Vaishwanara è anche identificato all'Intelligenza cosmica in quanto regge ed unifica nella sua integralità l'insieme del mondo corporeo.
Vaishwanara significa "ciò che è comune a tutti gli uomini".
Le sette membra di cui parla il testo della Mandukya Upanishad sono le sette parti principali del corpo "macrocosmico" di Vaishwanara;
1° l'insieme della sfere luminose superiori, vale a dire degli stati superiori dell'essere, ma unicamente considerati nei loro rapporti con lo stato di cui specialmente si tratta, è paragonato alla parte della testa che contiene il cervello e corrisponde organicamente alla funzione "mentale", che è un riflesso della Luce intelligibile o dei principi sopra-individuali.
2° il Sole e la Luna, o più esattamente i principi rappresentanti nel mondo sensibile da questi due astri sono i due occhi.
3° il principio igneo è la bocca e l'atto vitale principale, il calore e intimamente associato alla vita stessa.
4° le direzioni dello spazio sono gli orecchi.
5° l'atmosfera, vale a dire l'ambiente cosmico da cui procede il soffio vitale (prana) corrisponde ai polmoni.
6° la regione intermediaria che si distende fra la Terra e le sfere luminose o i Cieli, regione che è considerata come l'ambiente dove si elaborano le forme corrisponde allo stomaco (esso comprende anche l'atmosfera, considerata allora come l'ambiente di propagazione della luce e l'agente di questa propagazione non è l'Aria bensì l'Etere.
7° la Terra, vale a dire in senso simbolico, l'ultimo attuarsi di tutta la manifestazione corporea, corrisponde ai piedi, che sono l'emblema di tutta la parte inferiore del corpo.
Le relazioni di queste diverse membra tra loro e le loro funzioni nell'insieme cosmico al quale appartengono sono analoghe a quelle corrispondenti parti dell'organismo umano.
Vaishwanara ha coscienza del mondo della manifestazione sensibile per mezzo di 19 organi designati come bocche perché sono le "entrate" della conoscenza per tutto quello che si riferisce a questo dominio; l'assimilazione intellettuale che d'opera nella conoscenza è spesso simbolicamente paragonata all'assimilazione vitale che s'effettua per mezzo della nutrizione.
Questo 19 organi sono; i 5 di sensazione, i 5 d'azione, i 5 soffi vitali (vayu) il mentale o il senso interno (manas), l'intelletto (Buddhi), il pensiero (chitta) facoltà che dà forma alle idee e le associa tra loro, e la coscienza individuale (ahankara).
Lo stato di veglia nel quale si esercita l'attività degli organi e delle facoltà è considerato come la prima condizione d'Atma, quantunque la modalità grossolana o corporea, alla quale corrisponde, costituisca l' ultimo grado dell'ordine dello sviluppo del manifestato, partendo dal suo principio primordiale e non-manifestato e definisca il termine di questo sviluppo, per lo meno in rapporto allo stato d'esistenza nel quale si situa l'individualità umana.
Tratto da "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" di R. Guénon

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