Che cos'è Necessità?
Nel pensiero mitico greco la necessità è definita ed esperita con modalità patologizzante.
Le esperienze patologizzate sono spesso connesse direttamente con Ananke (Necessità).
Le più usuali etimologie ricollegano anankē con il tedesco eng (angusto), con angina, angst e ansia, con il greco anchein, strangolare, e con il sanscrito agham, male.
Anche l'etimologia platonica raffigura anankē attraverso una metafora indicando il farsi stretto.
"L' idea è tratta dall'attraversare una volta impraticabile, accidentata e piena di rovi, che impedisce il movimento: e questa è la derivazione della parola necessario" Platone
Schereckenberg sottolinea in particolare i significati di giogo/collare/cappio, i quali mostrano al di là di ogni dubbio come, al fondo, necessità significhi un vincolo di servitù fisicamente oppressivo nei confronti di una potenza alla quale è impossibile sfuggire.
La parola latina per anankē è necessitas.
Anche qui troviamo l'idea di "legame stretto" o "vincolo stretto".
Necessitudines sono "persone alle quali si è strettamente legati, partenti, amici ecc..".
Necessaria è una donna parente o amica.
Questo sta ad indicare che i rapporti familiari e i legami che stringiamo nel nostro mondo personale rappresentano alcuni dei modi in cui noi esperiamo la forza della necessità.
I tentativi di liberarci dai vincoli personali sono tentativi di sfuggire allo stringente cerchio di anankē.
....sentirsi soffocare nella cerchia familiare...essere strangolati dal coniuge o... patologizzazioni della gola e del collo sono tutte espressioni della necessità...
Il complesso familiare è una manifestazione della necessità e la schiavitù nei confronti dei vincoli familiari un modo di ubbidire alle sue pretese.
Tratto da "La vana fuga dagli dei" di J. Hillman
Nel pensiero mitico greco la necessità è definita ed esperita con modalità patologizzante.
Le esperienze patologizzate sono spesso connesse direttamente con Ananke (Necessità).
Le più usuali etimologie ricollegano anankē con il tedesco eng (angusto), con angina, angst e ansia, con il greco anchein, strangolare, e con il sanscrito agham, male.
Anche l'etimologia platonica raffigura anankē attraverso una metafora indicando il farsi stretto.
"L' idea è tratta dall'attraversare una volta impraticabile, accidentata e piena di rovi, che impedisce il movimento: e questa è la derivazione della parola necessario" Platone
Schereckenberg sottolinea in particolare i significati di giogo/collare/cappio, i quali mostrano al di là di ogni dubbio come, al fondo, necessità significhi un vincolo di servitù fisicamente oppressivo nei confronti di una potenza alla quale è impossibile sfuggire.
La parola latina per anankē è necessitas.
Anche qui troviamo l'idea di "legame stretto" o "vincolo stretto".
Necessitudines sono "persone alle quali si è strettamente legati, partenti, amici ecc..".
Necessaria è una donna parente o amica.
Questo sta ad indicare che i rapporti familiari e i legami che stringiamo nel nostro mondo personale rappresentano alcuni dei modi in cui noi esperiamo la forza della necessità.
I tentativi di liberarci dai vincoli personali sono tentativi di sfuggire allo stringente cerchio di anankē.
....sentirsi soffocare nella cerchia familiare...essere strangolati dal coniuge o... patologizzazioni della gola e del collo sono tutte espressioni della necessità...
Il complesso familiare è una manifestazione della necessità e la schiavitù nei confronti dei vincoli familiari un modo di ubbidire alle sue pretese.
Tratto da "La vana fuga dagli dei" di J. Hillman
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