giovedì 18 gennaio 2018

Inconscio collettivo


L'inconscio collettivo non è solo un'identità psichica strutturale e innata in tutti gli esseri umani, bensì anche "un continuum onnipresente, un presente inesteso.
Se accade qualcosa in un punto a, che tocca l'inconscio o muove a compassione, questo qualcosa è accaduto ovunque".
Se consideriamo l'inconscio collettivo come un continuum onnipresente o come un presente inesteso, esso è appunto qualcosa che avviene in un luogo, che tocca l'inconscio collettivo e avviene contemporaneamente ovunque.
"Il mondo archetipico è "eterno", cioè al di fuori del tempo, ed è dappertutto, poiché (...) in condizioni archetipiche non esiste spazio".
Su ciò si basa, ad esempio, lo stupefacente parallelismo degli stili d'epoca ed europei o il contemporaneo emerge della stessa idea in due scienziati all'opera autonomamente, com'è già accaduto più volte nella storia delle scienze.
Lo spirito appare come aspetto dinamico della psiche oggettiva, ciò che muove, vivifica, ispira, ciò che spontaneamente produce e ordina immagini simboliche nel campo ottico interno.
La sua più semplice e originaria forma fenomenica nello spazio psichico è il numero.
Per contro non possiamo conoscere l'"Essere" transpsichico dello spirito.
La materia forma il polo contrario, si manifesta nella sfera della psiche accoppiata con processi istintivi, cioè fisiologici e nei fenomeni che non possiamo comprendere attraverso l'elaborazione delle percezioni sensoriali.
La distinzione di spirito e materia, come afferma Jung, consiste solo nelle etichette per due manifestazioni dell'Essere, in sé sconosciute, che noi esperiamo internamente come spirituali o eternamente come materiali.
Alla base della necessità d'una duplice etichetta stanno gli archetipi di spirito-padre e materia-madre.
L'unica vera ragion d'essere, l'unica verità immediata è psichica, è l'esperienza psichica.
Il nostro razionalismo materialistico tende al crollo, nelle mani delle industrie o di uomini o di stato ossessionati dal potere.
Questo carattere demoniaco della potenza vive in ognuno di noi.
Ovunque vi sia programmazione orientata solo alla ratio e alle concrete esigenze materiali, questo diavolo distruttivo è all'opera; quando crediamo di cambiare la natura esterna con una programmazione o di dover "migliorare" con progetti tecnici o manipolazioni sociologiche o psicologiche, lavoriamo per la distruzione dell'anima e quindi della nostra vita.
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

Nessun commento:

Posta un commento

Google+