martedì 22 agosto 2017

La virtù della propria natura


Aristotele disse che ciascun sapiente ha una propria virtù infusagli dagli spiriti alti e proprio tramite queste potenze si aprono le serrature del senso e dell'intelletto e si manifestano le varie scienze.
E questa virtù si congiunge a quella del pianeta dominante nella scienza della natività; virtù che così intrinsecamente si dà e rafforza l'intelletto....
Aristotele ha affermato inoltre che l'immagine è detta così per il fatto che le forze dei suoi spiriti sono congiunte e che quindi l'immaginazione è inclusa là dove virtù consiste in uno spirito recluso.
Le fortezze degli spiriti sono quattro, ossia il senso, che nel mondo è ben ordinato, lo spirito della cosa dalla quale lo spirito stesso è attratto, lo spirito completo di riflessione, sano e illeso e lo spirito della cosa lavorata a mano.
Questi tre spiriti che esistono nella materia, nella volontà e nell'opera, sono riuniti in relazione al senso della riflessione completa, che....attrae i raggi (dei pianeti), riversandoli poi sulle cose che intende comporre, proprio come avviene in uno specchio....
E i tre spiriti sopra menzionati operano in modo che quando lo spirito superiore del tatto, del movimento e della quiete si congiunge al senso del mondo, le forze dello spirito stesso sono attratte e si fondono l'una nell'altra; è questa la radice dell'immagine o talismano...
Socrate disse che la natura completa è il solo cimento del sapiente e la sua intima radice.
Ermete disse "la natura completa è lo spirito del filosofo e del saggio, legato insieme al pianeta che lo governa.

È lui che apre le serrature della scienza da cui si comprendono tutti quei misteri altrimenti pressoché incomprensibili e da dove inoltre sgorgano le opinioni sulla natura, direttamente, sia nel corso del sogno che della veglia"....
Così opera propriamente la natura predetta, tramite la sua virtù ed influenza, disponendo l'intelletto del filosofo secondo una naturale inclinazione.
....è impossibile che alcuni pervenga a questa scienza se non vi è naturalmente portato per indole, tanto per propria virtù quanto per la buona disposizione del pianeta dominante al momento della sua venuta al mondo.
Tratto da "Picatrix"

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