Bach liquidò duemila anni di scienza come "completamente sbagliati" poiché "consideravano la malattia un fattore materiale, eliminabile con mezzi materiali".
Per quanto riguardava i medici, avrebbero dovuto imparare a conoscersi e ad ascoltare la voce dell'anima prima di cercare di aiutare i pazienti e soprattutto prima di tentare di correggere le mancanze spirituali.
Bach dichiarò che l'obbiettivo principale dello studio era la comprensione della natura umana e della dimensione divina dell'uomo.
Bach era probabilmente consapevole di parlare di un sogno lontano, di una prospettiva aurea che forse un giorno si sarebbe realizzata.
Il suo principale interesse era rivolto alla figura del medico vero;
"Il modo per prepararsi a svolgere questo lavoro è perseguire una gentilezza sublime.... il massimo che possiamo fare, quando possediamo un po' più di conoscenza e di esperienza rispetto a un fratello minore è guidarlo con grande delicatezza.
Se ascolterà tutto andrà bene; in caso contrario, dobbiamo attendere con pazienza finché non acquisisca la maggiore esperienza che gli consenta di vedere il suo errore; a quel punto potrebbe tornare da noi".
Due erano gli obbiettivi di Bach:
Da un lato aveva scoperto una serie di rimedi e desiderava che la gente li usasse.
Questi sarebbero diventati i ben noti fiori di Bach.
Dall'altro fu profeta di un nuovo mondo, una voce che gridava nel materialismo è nell'ignoranza generali della medicina.
In un passo egli scrisse:
"TUTTA LA VERA CONOSCENZA PROVIENE SOLO DA NOI STESSI, in comunicazione silenziosa con la nostra Anima"
In un altro accenna alla crociata, alla missione di portare speranza all'umanità.
Egli abbraccia una prospettiva più ampia menzionando la "Scintilla Divina" presente nell'uomo;
L'idea della Scintilla Divina potrebbe derivare da Plotino (c. 205-270) e dai neoplatonici.
Secondo Plotino il creato è illuminato dalla luce divina, proviene dall'Unità o dall'Uno, dal buio lontano ai confini più estremi dell'esistenza materiale.
Tale scintilla divina è presente in tutti noi e consente potenzialmente al singolo di unirsi con i livelli superiori dell'esistenza, all'anima di raggiungere l'Unità.
Nel 1936 Bach aveva dunque sviluppato due visioni diverse della teoria: una per iniziati o quanto meno per chi fosse in grado di recepire il suo approccio visionario, l'altra, più semplice, arte a toccare l'animo delle persone comuni.
Queste ultime, pur desiderose di aiutare il prossimo, non possedevano alcuna conoscenza medica e sarebbero diventate le eredi di Bach.
Bach ritenne di distribuirle al pubblico sotto forma di semplice autoterapia, di metodo di autoguarigione.
Egli non cambiò nessun aspetto del suo sistema di credenze, ma lo celò agli occhi critici altrui.
"Se incontraste difficoltà nel scegliere il vostro rimedio, chiedetevi quali virtù ammiriate maggiormente negli altri
Siamo tutti guaritori e con l'amore e la compassione nel cuore siamo anche capaci di aiutare chiunque desideri veramente la salute"
"Sto cercando di rendere la prescrizione tanto semplice che (i rimedi) possano essere usati dal profano".
La custodia dei rimedi fu affidata alla popolazione del mondo intero.
Senza brevetti, segreti commerciali né marchi registrati.
I rimedi di Bach sono per tutti noi, per chiunque li voglia prendere e voglia imparare.
È stato lieto di dare questi rimedi alla gente perché sono tanto semplici che le persone possono trovare e preparare le loro medicine, guarire se stesse e gli altri dai loro mali.
"Dobbiamo determinarci come i cavalieri del passato a sconfiggere il drago della paura, sapendo di non dover mai pronunciare alcuna parola di scoraggiamento....possiamo portare SPERANZA, sì, e soprattutto, CERTEZZA a quanti soffrono.
....Non siamo altro che Messaggeri della Grande Forza.
Quando le persone si rimettono in salute.... Dobbiamo ricondurle a credere all'AMORE, alla PIETÀ, alla COMPASSIONE affettuosa e alla FORZA ONNIPOTENTE DEL PIÙ ALTO."
E.Bach
Tratto da "Fiori di Bach. Forma e funzione" di J Barnard
Per quanto riguardava i medici, avrebbero dovuto imparare a conoscersi e ad ascoltare la voce dell'anima prima di cercare di aiutare i pazienti e soprattutto prima di tentare di correggere le mancanze spirituali.
Bach dichiarò che l'obbiettivo principale dello studio era la comprensione della natura umana e della dimensione divina dell'uomo.
Bach era probabilmente consapevole di parlare di un sogno lontano, di una prospettiva aurea che forse un giorno si sarebbe realizzata.
Il suo principale interesse era rivolto alla figura del medico vero;
"Il modo per prepararsi a svolgere questo lavoro è perseguire una gentilezza sublime.... il massimo che possiamo fare, quando possediamo un po' più di conoscenza e di esperienza rispetto a un fratello minore è guidarlo con grande delicatezza.
Se ascolterà tutto andrà bene; in caso contrario, dobbiamo attendere con pazienza finché non acquisisca la maggiore esperienza che gli consenta di vedere il suo errore; a quel punto potrebbe tornare da noi".
Due erano gli obbiettivi di Bach:
Da un lato aveva scoperto una serie di rimedi e desiderava che la gente li usasse.
Questi sarebbero diventati i ben noti fiori di Bach.
Dall'altro fu profeta di un nuovo mondo, una voce che gridava nel materialismo è nell'ignoranza generali della medicina.
In un passo egli scrisse:
"TUTTA LA VERA CONOSCENZA PROVIENE SOLO DA NOI STESSI, in comunicazione silenziosa con la nostra Anima"
In un altro accenna alla crociata, alla missione di portare speranza all'umanità.
Egli abbraccia una prospettiva più ampia menzionando la "Scintilla Divina" presente nell'uomo;
L'idea della Scintilla Divina potrebbe derivare da Plotino (c. 205-270) e dai neoplatonici.
Secondo Plotino il creato è illuminato dalla luce divina, proviene dall'Unità o dall'Uno, dal buio lontano ai confini più estremi dell'esistenza materiale.
Tale scintilla divina è presente in tutti noi e consente potenzialmente al singolo di unirsi con i livelli superiori dell'esistenza, all'anima di raggiungere l'Unità.
Nel 1936 Bach aveva dunque sviluppato due visioni diverse della teoria: una per iniziati o quanto meno per chi fosse in grado di recepire il suo approccio visionario, l'altra, più semplice, arte a toccare l'animo delle persone comuni.
Queste ultime, pur desiderose di aiutare il prossimo, non possedevano alcuna conoscenza medica e sarebbero diventate le eredi di Bach.
Bach ritenne di distribuirle al pubblico sotto forma di semplice autoterapia, di metodo di autoguarigione.
Egli non cambiò nessun aspetto del suo sistema di credenze, ma lo celò agli occhi critici altrui.
"Se incontraste difficoltà nel scegliere il vostro rimedio, chiedetevi quali virtù ammiriate maggiormente negli altri
Siamo tutti guaritori e con l'amore e la compassione nel cuore siamo anche capaci di aiutare chiunque desideri veramente la salute"
"Sto cercando di rendere la prescrizione tanto semplice che (i rimedi) possano essere usati dal profano".
La custodia dei rimedi fu affidata alla popolazione del mondo intero.
Senza brevetti, segreti commerciali né marchi registrati.
I rimedi di Bach sono per tutti noi, per chiunque li voglia prendere e voglia imparare.
È stato lieto di dare questi rimedi alla gente perché sono tanto semplici che le persone possono trovare e preparare le loro medicine, guarire se stesse e gli altri dai loro mali.
"Dobbiamo determinarci come i cavalieri del passato a sconfiggere il drago della paura, sapendo di non dover mai pronunciare alcuna parola di scoraggiamento....possiamo portare SPERANZA, sì, e soprattutto, CERTEZZA a quanti soffrono.
....Non siamo altro che Messaggeri della Grande Forza.
Quando le persone si rimettono in salute.... Dobbiamo ricondurle a credere all'AMORE, alla PIETÀ, alla COMPASSIONE affettuosa e alla FORZA ONNIPOTENTE DEL PIÙ ALTO."
E.Bach
Tratto da "Fiori di Bach. Forma e funzione" di J Barnard
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