In noi vi sono due tipi di capacità immaginativa: troviamo la prima raziocinante nell'anima, padrona del ragionamento e del giudizio, in un certo modo simile alla ragione;
La seconda invece nell'anima, o principio vitale, mancante di ragione e da quest'ultima impressa in noi; questo genere di immaginazione non fa tanto uso della ragione e del ragionamento, quanto piuttosto è trasportata da un certo istinto intorno alle passioni corporee, e in quanto senso comune a tutti è alla base degli altri sensi.
Come nessun colore è percettibile senza luce, benché l'uno si manifesti di più, l'altro invece di meno, così niente in alcun modo giunge a conoscenza senza la partecipazione dell'intelletto.
Questa partecipazione discende in tutte le cose come per una progressione analogica, mentre il senso ascende, e di qui anche l'immaginazione, mentre la ragione di lì discende e pavimenti ascende, cosicché la stessa virtù e lo stesso principio della conoscenza ricevono diverse denominazioni dalle diverse funzioni e dai differenti mezzi.
Se nel senso v'è partecipazione dell'intelletto, il senso sarà egli stesso intelletto.
Infatti questa trasfusione di virtù da una potenza all'altra non appartiene alla materia ma alla forma.
Il senso in sé sente solamente, nell'immaginazione percepisce anche il sentire;
anche il senso, che è già in un certo modo immaginazione, in sé immagina, nella ragione percepisce di immaginare;
il senso, che è già ragione, in sé argomenta, nell'intelletto si accorge di argomentare;
il senso, che è già intelletto, in sé comprende, ma nella divina mente contempla la sua intelligenza;
la mente divina del resto nella sua viva essenza possiede e ritrova ogni cosa e illumina l'intelletto fino al profondo della materia.
Questa è la luce che risplende nelle tenebre più dense, cioè nel profondo della materia, ed è troppo potente per poter essere catturata e superata dalle tenebre.
La ragione è lo stesso intelletto... differisce certamente il pratico dal teorico, ora è contemplativo ora attivo e se si ammette una medesima essenza, si ammette una medesima potenza dell'essenza, che in base alla diversità della materia ,degli organi e degli atti è spinta ad atti diversi.
Non è solo una sola medesima luce a rivelarsi in grado di esprimere qualità contrarie e diverse?
È certamente la medesima potenza della natura per cui parte della terra resta ferma al suo posto o si muove per le leggi naturali e per la quale ciò che ha un posto destinato si posa e si sposta, anche se v'è una differenza di specie tra l'uno e l'altro movimento.
La ragione si comporta in tre modi in base alla varietà dei soggetti.
Tratto da "Il sigillo dei sigilli" di Giordano Bruno
Come nessun colore è percettibile senza luce, benché l'uno si manifesti di più, l'altro invece di meno, così niente in alcun modo giunge a conoscenza senza la partecipazione dell'intelletto.
Questa partecipazione discende in tutte le cose come per una progressione analogica, mentre il senso ascende, e di qui anche l'immaginazione, mentre la ragione di lì discende e pavimenti ascende, cosicché la stessa virtù e lo stesso principio della conoscenza ricevono diverse denominazioni dalle diverse funzioni e dai differenti mezzi.
Se nel senso v'è partecipazione dell'intelletto, il senso sarà egli stesso intelletto.
Infatti questa trasfusione di virtù da una potenza all'altra non appartiene alla materia ma alla forma.
Il senso in sé sente solamente, nell'immaginazione percepisce anche il sentire;
anche il senso, che è già in un certo modo immaginazione, in sé immagina, nella ragione percepisce di immaginare;
il senso, che è già ragione, in sé argomenta, nell'intelletto si accorge di argomentare;
il senso, che è già intelletto, in sé comprende, ma nella divina mente contempla la sua intelligenza;
la mente divina del resto nella sua viva essenza possiede e ritrova ogni cosa e illumina l'intelletto fino al profondo della materia.
Questa è la luce che risplende nelle tenebre più dense, cioè nel profondo della materia, ed è troppo potente per poter essere catturata e superata dalle tenebre.
La ragione è lo stesso intelletto... differisce certamente il pratico dal teorico, ora è contemplativo ora attivo e se si ammette una medesima essenza, si ammette una medesima potenza dell'essenza, che in base alla diversità della materia ,degli organi e degli atti è spinta ad atti diversi.
Non è solo una sola medesima luce a rivelarsi in grado di esprimere qualità contrarie e diverse?
È certamente la medesima potenza della natura per cui parte della terra resta ferma al suo posto o si muove per le leggi naturali e per la quale ciò che ha un posto destinato si posa e si sposta, anche se v'è una differenza di specie tra l'uno e l'altro movimento.
La ragione si comporta in tre modi in base alla varietà dei soggetti.
Tratto da "Il sigillo dei sigilli" di Giordano Bruno
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