Da quando l'umanità ha superato lo stadio di un'animalità quasi pura ha preso coscienza del duplice mistero dell'Aldilà che la circonda e la attraversa, e del destino che l'avvolge e la sospinge, l'uomo è sedotto dalla curiosità di tale mistero.
Nascono allora insieme, da un lato, la speculazione occultista che cerca di entrare direttamente in contatto con l'Aldilà, con le forze superiori, dall'altro la speculazione scientifica, che si propone di conoscere soltanto le forme e le leggi della manifestazione fisica di tali forze, senza curarsi di investigarne la natura.
Questi due rami della conoscenza sono chiamati dagli Ermetici nel loro linguaggio simbolico, il "lato destro" e il "lato sinistro" del sapere.
L'intelligenza umana è, in quanto pura, determista e, in quanto pratica o pragmatica, soggetta a libero arbitrio.
Nessuno, con la sola ragion pura, crede ad altro che alla vanità della volontà umana, all'azione inevitabile della Legge, alla costrizione ferrea del Destino.
Ma nessuno, con la sola ragion pratica, si serve delle intuizioni della ragion pura; se così fosse, ogni agire sarebbe impossibile.
Quello che succede con l'occultismo succede anche con la scienza.
La conoscenza scientifica è utile all'uomo soprattutto perché lo rende capace di dominare la natura e di assecondare i fini pratici della sua vita; ma del pari esiste in ogni uomo, più o meno sviluppato, quell'anelito astratto al conoscere che caratterizza, quando già perfezionato, i tipi mentali superiori dell'umanità: quelli che amano il sapere solo per il sapere, la virtù per la virtù, la bellezza solo per la bellezza.
Nell'uomo inferiore invece l'idea di sapere è sempre legata a quella di utilità, l'idea di virtù a quella di premio, l'idea di bellezza a quella di piacere.
Data l'indole per natura egoista degli uomini, il possesso di conoscenze e di poteri superiori non farebbe altro che indurre la maggior parte a estendere la sfera delle proprie ambizioni materiali per il solo fatto di disporre di più elementi per la loro realizzazione.
È questa ragione per la quale, da quando esistono uomini, esistono società dedite al misticismo e all'occultismo e secondo gli occultisti la maggior parte degli uomini non possiede piene capacità per le conoscenze occulte e per il loro impiego (se la possedessero avrebbero già raggiunto spontaneamente tale sapere) è pericoloso metterli al corrente di forze che possono conoscere solo in parte e in grado ancora minore dominare e che possono ritorcersi contro chi più o meno esperto le utilizza.
"Non sono un neofita, ierofante di qualche rito, guardiano o custode di qualche rituale.
Sono uno studioso misurato di cose scritte e dette, attento a leggere fra le righe, a cogliere sottintesi" Pessoa
Tratto da " Pagine esoteriche " di Fernando Pessoa
Nascono allora insieme, da un lato, la speculazione occultista che cerca di entrare direttamente in contatto con l'Aldilà, con le forze superiori, dall'altro la speculazione scientifica, che si propone di conoscere soltanto le forme e le leggi della manifestazione fisica di tali forze, senza curarsi di investigarne la natura.
Questi due rami della conoscenza sono chiamati dagli Ermetici nel loro linguaggio simbolico, il "lato destro" e il "lato sinistro" del sapere.
L'intelligenza umana è, in quanto pura, determista e, in quanto pratica o pragmatica, soggetta a libero arbitrio.
Nessuno, con la sola ragion pura, crede ad altro che alla vanità della volontà umana, all'azione inevitabile della Legge, alla costrizione ferrea del Destino.
Ma nessuno, con la sola ragion pratica, si serve delle intuizioni della ragion pura; se così fosse, ogni agire sarebbe impossibile.
Quello che succede con l'occultismo succede anche con la scienza.
La conoscenza scientifica è utile all'uomo soprattutto perché lo rende capace di dominare la natura e di assecondare i fini pratici della sua vita; ma del pari esiste in ogni uomo, più o meno sviluppato, quell'anelito astratto al conoscere che caratterizza, quando già perfezionato, i tipi mentali superiori dell'umanità: quelli che amano il sapere solo per il sapere, la virtù per la virtù, la bellezza solo per la bellezza.
Nell'uomo inferiore invece l'idea di sapere è sempre legata a quella di utilità, l'idea di virtù a quella di premio, l'idea di bellezza a quella di piacere.
Data l'indole per natura egoista degli uomini, il possesso di conoscenze e di poteri superiori non farebbe altro che indurre la maggior parte a estendere la sfera delle proprie ambizioni materiali per il solo fatto di disporre di più elementi per la loro realizzazione.
È questa ragione per la quale, da quando esistono uomini, esistono società dedite al misticismo e all'occultismo e secondo gli occultisti la maggior parte degli uomini non possiede piene capacità per le conoscenze occulte e per il loro impiego (se la possedessero avrebbero già raggiunto spontaneamente tale sapere) è pericoloso metterli al corrente di forze che possono conoscere solo in parte e in grado ancora minore dominare e che possono ritorcersi contro chi più o meno esperto le utilizza.
"Non sono un neofita, ierofante di qualche rito, guardiano o custode di qualche rituale.
Sono uno studioso misurato di cose scritte e dette, attento a leggere fra le righe, a cogliere sottintesi" Pessoa
Tratto da " Pagine esoteriche " di Fernando Pessoa
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