giovedì 5 maggio 2016

Lo stato di sogno


Lo stato di sogno costruisce una delle modalità di manifestazione dell'essere umano, corrispondente alla parte sottile della sua individualità, e nel quale l'essere umano produce un mondo che procede interamente da lui stesso, e i cui oggetti consistono esclusivamente in concezioni mentali, cioè combinazioni di idee rivestite di forme sottili, forme che, peraltro, dipendono sostanzialmente dalla forma sottile dell'individuo stesso, di cui gli oggetti del sogno sono altrettante modificazioni accidentali e secondarie.
Nello stato di sogno l'uomo si trova in un mondo interamente immaginato da lui i cui elementi sono di conseguenza tratti da lui stesso, dalla sua individualità più o meno estesa (nelle sue modalità extra-corporee), come altrettante "forme illusorie" (mâyâvi-rûpa).
Gli avvenimenti che vi si svolgono possono soltanto risultare da una combinazione di elementi contenuti, almeno in potenza e in quanto suscettibili di un certo genere di realizzazione, nella comprensione integrale dell'individuo.
Il sogno deve essere considerato come un modo di realizzazione per possibilità che, pur appartenendo all'ambito dell'individualità umana, non sono suscettibili, per un motivo o per un altro, di realizzarsi in modo corporeo.
Per esempio le forme degli esseri appartenenti allo stesso mondo (animali, vegetali ecc...) ma diverse dall'uomo, forme che egli possiede virtualmente in sé a causa della posizione centrale che occupa in questo mondo.
L'essere umano può realizzare queste forme soltanto nello stato sottile, e il sogno è  il mezzo più comune.
Se l'individuo che sogna prende anche parte attiva nel corso del sogno, se vi recita un determinato ruolo attraverso la modalità extra-corporea del suo essere, che corrisponde allo stato della sua coscienza o zona centrale della coscienza, egli vi interpreta simultaneamente anche tutti gli altri ruoli, o le modalità, appartenenti alla sua coscienza individuale.
Tutti questi ruoli appaiono naturalmente secondari rispetto al ruolo che, per l'individuo, è principale.
Poiché gli elementi del sogno esistono soltanto per mezzo suo, si può affermare che essi sono reali solo in quanto partecipano alla sua esistenza: è lui stesso a realizzarsi come altrettante modificazioni di sé, senza per questo cessare di essere se stesso.
Se l'individuo è  cosciente di sognare, cioè sa che gli eventi che si svolgono hanno la realtà che egli stesso conferisce loro, non ne sarà in alcun modo toccato quando vi comparirà come attore e allo stesso tempo come spettatore dato che la concezione e la realizzazione non sono più separate per la sua coscienza individuale.
Se ciò  non accade l'individuo è  portato ad attribuire agli avvenimenti una realtà esterna a sé e, nella misura in cui effettivamente la attribuisca loro, è  soggetto a un'illusione la cui causa in realtà risiede in lui stesso.
Le stesse considerazioni valgono anche nel caso delle allucinazioni, in cui l'errore non consiste nell'attribuire una realtà all'oggetto percepito, bensì nell'attribuirgli un modo di realtà diverso da quello che è  veramente il suo.
Il  caso del mondo dei sogni ha il vantaggio di non prestarsi ad alcuna contestazione perché nel mondo del sogno l'uomo è  isolato da tutte le cose esteriori, che costituiscono il mondo sensibile.
Ciò che conferisce realtà al mondo dei sogni è unicamente la coscienza individuale considerata in tutto il suo sviluppo, in tutte le sue possibilità di manifestazione che essa comprende.
Tratto da "Gli stati molteplici dell'Essere" di René Guénon

In altre parole: 
Lo stato di sogno può essere paragonato alle infinite possibilità dell'Uno, immaginando che dal perno di una ruota possono derivare infiniti raggi, che sono le infinite possibilità di manifestazione della Fonte, nel sogno, come un microcosmo, possiamo vivere infinite possibilità di esistenza perché tutto ciò che è sognato è nostra estensione... e non per questo il sogno è  meno importante della realtà.
Le possibilità di manifestazione universale che costituiscono il Macrocosmo si rispecchiano nell'uomo (Microcosmo) sintetizzate nello stato di sogno in cui l'uomo è il perno da cui provengono i vari raggi, che sono rappresentati come terzi, ma che derivano solo e unicamente da un'unica fonte, ovvero la dimensione psichica dell'essere sognante.
Nell'AniMo Antico 

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