martedì 8 dicembre 2015

Il significato dei colori e le caste antiche


Il bianco, colore sintetico che contiene tutti gli altri in potenza, come l'Unità contiene tutti i numeri, è il colore che simboleggia il Principio prima di ogni manifestazione nella sua unità indifferenziata; egli rappresenta il Padre della Trinità cristiana esso corrisponde al centro del cerchio dell'Archeometra.
La sua prima manifestazione, la sua affermazione esteriore (sulla circonferenza) è  Il giallo colore del Verbo la Parola sacra o del Figlio, che occupa il vertice del Trigono della Terra dei Viventi; simboleggia la Luce spirituale manifestata al vertice del Meru sotto forma di Triangolo d'oro, la lettera zodiacale corrisponde è  quella del Capricorno domicilio di Saturno e porta le migrazioni ascendenti delle anime (dal Polo Nord) al solstizio d'Inverno: che l'epoca del Natale il New-Hail driudico (nuovo santo o nuova pace), celebrazione della nascita dell'Emmanuel o del principio divino involuto in noi.
Al contrario al solstizio d'Estate, il segno del Cancro domicilio della Luna  (in fondo alle Acque), è la porta delle migrazioni discendenti delle anime (dal polo Sud); si può dire che è la porta degli inferi (stati inferiori), mentre il Capricorno è la porta dei Cieli (stati superiori).
Il conduttore delle anime che ascendono e discendono è Ermete psicopompo, Anépu (Anubis) egizio, la guida dei cammini oltre tomba.
È  per questa ragione che il bianco è il colore dell'Autorità spirituale, il colore sacro dei centri iniziatici che conservano la Tradizione in tutta la sua integrità originaria; è dunque quello dei Brahmana(autorità spirituale e intellettuale, sacerdozio e insegnanto), come fu quello dei Druidi all'epoca di Ram; la Chiesa Romana ha riservato il colore bianco al Papa a cui essa attribuisce l'autorità dottrinale.
Il giallo è il colore degli inviati dal centro principale presso i popoli che appartengono a delle razze diverse da quella che è attualmente depositaria della Tradizione; è anche il colore sacro dei centri secondari che questi inviati hanno stabilito presso questi popoli:
In Cina il giallo è il colore attribuito prima a Fo-Hi e poi a tutti i suoi successori nell'Impero del Mezzo.
Nel Tibet i colori sacri sono il giallo e il rosso. Ai Buddisti l'adozione del colore giallo diede loro un'apparenza esteriore di regolarità ma essendo eretici non possono rivendicare alcuna derivazione regolare dai centri ortodossi.
Nel Trigono della Terra dei Viventi gli altri due colori sono il rosso, colore dello Spirito Santo e il blu colore della Vergine Celeste.
Il rosso rappresenta qui il Potere amministrativo che per essere regolare deve procedere dall'Autorità spirituale, comd lo Spirito Santo procede dal Padre e del Figlio (perché i popoli non dipendono direttamente dal centro principale); è dunque il colore degli Kshatriya(potere regale e amministrativo nello stesso tempo militare egiuduziario), ed esso rappresenta l'elemento attivo. Il blu d'altra parte rappresenta l'elemento plastico, cioè materiale: è il colore di Vaishya (potere economico e finanziario industria  e commercio)
Infine il nero, che non è la negazione della luce, simboleggia la  casta dei Shûdra(popolo, la massa dei contadini, operai, dei servitori), quella che non esiste dal punto di vista spirituale poiché essa non partecipa alla Tradizione o per adottare un altro linguaggio,  non è  ammessa nella Comunione dei Santi.
Sono Ilici, che, non essendo affatto segnati dal sigillo dell'iniziazione, saranno gettati nelle Tenebre Esteriori, secondo il Vangelo, mentre quelli che hanno ricevuto la Parola sacra, essendo stati battezzati d'acqua e di spirito cioè essendo pervenuti allo stato di Psichici poi a quello  di Pneumatici, penetreranno nel Regno dei Cieli dove, come è detto nell'Apocalisse "essi si terranno davanti il Trono dell'Agnello con il quale vivranno e regneranno nei secoli dei secoli".
Dal bianco, rosso e blu che simboleggiano le tre caste, si volle, al momento degli avvenimenti che precedettero immediatamente la Rivoluzione Francese fare i rispettivi simboli delle tre classi corrispondenti della nazione: Clero, Nobiltà e Terzo Stato ed è la vera origine della bandiera tricolore francese ma disgraziatamente queste classi non avevano alcuno dei caratteri delle vere caste.
È ugualmente sui tre piani corrispondenti che si devono comprendere i tre termini: Libertà  (spirituale e intellettuale), Uguaglianza  (morale o sentimento), Fraternità  (sociale nel senso puramente materiale): non dimentichiamo che queste tre parole costituirono un motto massonico cioè una formula iniziatica prima di essere affidata all'incomprensione della folla che non ne ha mai conosciuto né il senso reale né la vera applicazione.
Tratto da "L'Archeometra" di René Guenon

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