La parola "magia" nella nostra epoca, esercita su taluni uno strano fascino poiché è legata all'alterazione delle scienze tradizionali, separate dal loro principio metafisico.
È questo senza dubbio lo scoglio contro il quale si infrangono tutti i tentativi di ricostituire tali scienze.
La vera alchimia ha una natura puramente spirituale ed interiore, che non ha assolutamente nulla a che spartire con le operazioni materiali di una qualsiasi chimica, nel senso naturale del termine.
Ciò che ha dato origine alla chimica moderna non è affatto l'alchimia; essa ne costituisce soltanto una deformazione o deviazione, originata dall'incomprensione di coloro che, incapaci di penetrare il senso vero dei simboli, presero tutto alla lettera e, credendo che si trattasse soltanto di operazioni materiali, si lanciarono in una sperimentazione più o meno disordinata.
Ciò non significa che si debba negare la possibilità delle trasmutazioni metalliche, che rappresentano l'alchimia agli occhi dei profani, a patto di non confondere con esse cose di ben diverso ordine.
Né si vede, a priori, per qual motivo tali trasmutazioni non potrebbero essere realizzate con procedimenti dipendenti semplicemente dalla chimica profana.
L'essere che è pervenuto alla realizzazione di determinati stati interiori può, in virtù del rapporto di analogia esistente tra "microcosmo" e "macrocosmo", produrre esteriormente degli effetti corrispondenti al grado di realizzazione spirituale raggiunto.
È dunque ammissibile che colui il quale abbia conseguito un certo grado nella pratica dell'alchimia spirituale sia capace, per ciò stesso, di compiere delle trasmutazioni metalliche.
Vi è qui una differenza paragonabile a quella che distingue la "teurgia" o l'azione delle "influenze spirituali", dalla magia e anche dalla stregoneria: coloro i quali realmente sono in possesso di poteri, generalmente non ne fanno uso, meno che in determinate particolarissime circostanze in cui l'esercizio di tali poteri si trovi ad essere legittimato da altre considerazioni.
Alla base di ogni insegnamento autenticamente iniziatico, ogni realizzazione degna di questo nome è d'ordine essenzialmente interiore, pur essendo suscettibile di ripercussioni all'esterno.
Solo dentro di sé l'uomo può trovare i principi e gli strumenti e può farlo perché dentro di sé porta la corrispondenza con tutto ciò che esiste: el-insânu ramzul-wujûd, "l'uomo è simbolo dell'Esistenza univesale"; e se giunge a penetrare fino al centro del suo essere, raggiunge perciò stesso la conoscenza totale, con tutto quello che implica.
Man yaraf nafsahu yaraf Rabbahu, "colui il quale conosce il proprio Sé conosce il suo Signore", e conosce allora tutte le cose nella suprema unità del Principio, fuori del quale non vi è nulla che possa avere il minimo grado di realtà.
Vedi anche: Psicologia Religione Alchima
Tratto da "Forme tradizionali e cicli cosmici" R.Guenon
È questo senza dubbio lo scoglio contro il quale si infrangono tutti i tentativi di ricostituire tali scienze.
La vera alchimia ha una natura puramente spirituale ed interiore, che non ha assolutamente nulla a che spartire con le operazioni materiali di una qualsiasi chimica, nel senso naturale del termine.
Ciò che ha dato origine alla chimica moderna non è affatto l'alchimia; essa ne costituisce soltanto una deformazione o deviazione, originata dall'incomprensione di coloro che, incapaci di penetrare il senso vero dei simboli, presero tutto alla lettera e, credendo che si trattasse soltanto di operazioni materiali, si lanciarono in una sperimentazione più o meno disordinata.
Ciò non significa che si debba negare la possibilità delle trasmutazioni metalliche, che rappresentano l'alchimia agli occhi dei profani, a patto di non confondere con esse cose di ben diverso ordine.
Né si vede, a priori, per qual motivo tali trasmutazioni non potrebbero essere realizzate con procedimenti dipendenti semplicemente dalla chimica profana.
L'essere che è pervenuto alla realizzazione di determinati stati interiori può, in virtù del rapporto di analogia esistente tra "microcosmo" e "macrocosmo", produrre esteriormente degli effetti corrispondenti al grado di realizzazione spirituale raggiunto.
È dunque ammissibile che colui il quale abbia conseguito un certo grado nella pratica dell'alchimia spirituale sia capace, per ciò stesso, di compiere delle trasmutazioni metalliche.
Vi è qui una differenza paragonabile a quella che distingue la "teurgia" o l'azione delle "influenze spirituali", dalla magia e anche dalla stregoneria: coloro i quali realmente sono in possesso di poteri, generalmente non ne fanno uso, meno che in determinate particolarissime circostanze in cui l'esercizio di tali poteri si trovi ad essere legittimato da altre considerazioni.
Alla base di ogni insegnamento autenticamente iniziatico, ogni realizzazione degna di questo nome è d'ordine essenzialmente interiore, pur essendo suscettibile di ripercussioni all'esterno.
Solo dentro di sé l'uomo può trovare i principi e gli strumenti e può farlo perché dentro di sé porta la corrispondenza con tutto ciò che esiste: el-insânu ramzul-wujûd, "l'uomo è simbolo dell'Esistenza univesale"; e se giunge a penetrare fino al centro del suo essere, raggiunge perciò stesso la conoscenza totale, con tutto quello che implica.
Man yaraf nafsahu yaraf Rabbahu, "colui il quale conosce il proprio Sé conosce il suo Signore", e conosce allora tutte le cose nella suprema unità del Principio, fuori del quale non vi è nulla che possa avere il minimo grado di realtà.
Vedi anche: Psicologia Religione Alchima
Tratto da "Forme tradizionali e cicli cosmici" R.Guenon
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