Il triangolo occupa sempre una posizione centrale e in particolare viene situato tra il sole e la luna, quindi l'occhio contenuto al suo interno non dovrebbe essere rappresentato come destro o sinistro poiché ci sono il sole e la luna che corrispondono rispettivamente all'occhio destro e sinistro dell'Uomo Universale, quando quest'ultimo si identifica con il Macrocosmo.
Dal punto di vista del 'triplice tempo', la luna e l'occhio sinistro corrispondono al passato, il sole e l'occhio destro al futuro, il terzo occhio al presente, cioè all'istante indivisibile che fra passato e il futuro è come il riflesso dell'eternità nel tempo.
Il triangolo dritto si riferisce al Principio, quando è rovesciato per riflesso della manifestazione, lo sguardo dell'occhio che contiene appare in un certo modo diretto verso il basso, cioè dal Principio verso la manifestazione stessa e oltre al suo senso generale di onnipresenza esso assume il significato di Provvidenza.
E il simbolo analogo all'occhio è la ferita associabile al luz il germe dell'immortalità, che a sua volta si collega alla ferita del cuore di Cristo da cui sgorga il doppio getto di sangue e acqua che è in sé la fonte dell'immortalità e secondo la leggenda fu raccolto nel Graal da Giuseppe d'Arimatea: ricordiamo che la coppa è l'equivalente del cuore e tutti gli altri simboli schematizzati nel triangolo rovesciato.
Per quanto riguarda i simboli attinenti con il luz notiamo che la forma della mandorla (che è anche il significato della parola luz) o vesica piscis del Medioevo, evoca anche quella del terzo occhio: la figura del Cristo glorioso, nel suo interno, pare così identificarsi con il 'Purusha nell'occhio' della tradizione indù.
Cuore
Fonte "Simboli della Scienza sacra" R.Guènon
Fonte "Simboli della Scienza sacra" R.Guènon
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