martedì 9 gennaio 2018

Gli eventi sincronistici


Gli eventi sincronistici sono per Jung fenomeni parapsicologici sporadici, emergenti in modo irregolare, che sembrano illustrate solo casi speciali all'interno d'un principio generale, da lui definito coordinamento acausale.
Vale a dire che certi fatti naturali sembrano possedere un ordine, senza che se ne possa indicare una causa.
Nell'ambito della materia, ad esempio, vi sono la legge temporale della disintegrazione radioattiva o la velocità costante della luce.
Nell'ambito dello spirito (psiche) il coordinamento acausale si trova ad esempio nel numero 6, numero perfetto: l'audizione di 1, 2, 3 dà infatti lo stesso risultato della loro moltiplicazione (1x 2 x 3).
Dobbiamo assumere tale dato, senza poterne fornire una ragione.
È possibile indagare l'ordine, che è alla base dei citati procedimenti oracolari, mentre gli eventi sincronistici sono solo casi speciali momentanei, nei quali l'osservatore è in grado di riconoscere il terzo elemento che connette psiche e materia, cioè l'omogeneità di senso tra eventi interni ed esterni.
"Questa forma del coordinamento di distingue da quella delle peculiarità dei numeri interi o delle discontinuità della fisica per il fatto che queste ultime sono reperibili da sempre e regolarmente, mentre le forme di coordinamento psichico rappresentano atti creativi nel tempo, nel senso di una creatio continua.
Così il contingente "sarebbe come qualcosa che da un lato è generale ed esiste da sempre e dall'altro è la somma di molti atti individuali di creazione che si realizzano nel tempo.
Tali atti creativi nel tempo, però, non si verificano del tutto al di fuori d'ogni possibilità predittiva, bensì all'interno di certi campi di probabilità nel coordinamento acausale, che tentano di comprendere l'oracolo con l'aiuto di procedimenti numerici.
I fisici moderni sono giunti all'idea di un'unità ultima dell'individuo e considerano tutte le nostre affermazioni una costruzione del nostro spirito.
In questo mondo unitario, dice Capra, "Ogni particella consiste di tutte le altre particelle".
Al tempo stesso esse esercitano con se stesse un effetto di scambio, emettono continuamente particelle "virtuali" e subito le riassorbono.
Le particelle tuttavia non sono "granuli isolati di materia, ma strutture probabili, connessioni in un tessuto cosmico inseparabile", che formano "un tessuto di relazione tra le diverse parti d'un tutto".
La distinzione tra mondo unitario e unus mundus di Jung poggia sul fatto che quest'ultimo include l'ambito psichico, cioè trascende la distinzione tra psiche e materia.
Quest'ultima realtà dell'unus mundus è trascendente, non può essere compresa dalla coscienza.
Gli eventi sincronistici sono singolarità in cui si manifesta sporadicamente l'unità di psiche e materia, l'unus mundus.
Anche il numero in particolare sembra mostrare una speciale relazione con entrambi i settori...
Il numero è perciò, secondo Jung, la forms più primitiva degli archetipi, quell'"ordinatore"  delle nostre riflessioni coscienti in cui si legano quantità e senso.
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

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