martedì 19 dicembre 2017

Il tempo come divinità nelle tradizioni antiche


Il tempo è una delle fondamentali esperienze archetipiche dell'umanità; sfugge sinora a ogni tentativo di spiegazione puramente razionale.
In origine esso fu vissuto come divinità o manifestazione d'una suprema divinità, come in flusso vitale che da esso scaturisce.
La distinzione di passato presente e futuro non è riconosciuta da tutti.
Gli Indiani Hopi, ad esempio, non l'annoverano nella propria lingua.
Il loro mondo ha solo due aspetti fondamentali: quello manifesto oggettivo e quello non manifesto soggettivo.
Il futuro esiste solo soggettivamente "nel cuore"...possiede un'intensissima realtà. È la speranza che si avvera.
Il cuore del cosmo è lo "spirito del respiro"...da cui procedono gradualmente le cose, passando a uno stato manifesto...divenendo esteriormente vere, iniziano ad essere già "passate".
In origine l'uomo viveva il tempo come il segreto divino del flusso vitale stesso.
Gli antichi Greci equiparavano il tempo al fiume Oceano che circonda la terra e abbraccia il cosmo come in flusso o come un serpente che si morde la coda...
Questo fiume si chiamava anche Chronos (tempo)...
Ferecide insegnava che la sostanza primordiale del mondo era Chronos...Oceano per tanto era l'anima cosmica.
Gli Egizi simboleggiavano il tempo infinito accanto al dio Sole anche attraverso un dio speciale, Heh, che porta il segno della vita, Ankh al braccio destro.
In Egitto come in Grecia, il tempo era associato con il serpente, incarnava la vita e la salute... ogni uomo era accompagnato da un "serpente-tempo della vita" che garantiva la sua sopravvivenza dopo la morte.
In India nel Bhagavadgita (IV-III sec a.C.) il suo Krisna si manifesta all'eroe Arjuna nella sua autentica terribile forma:... allora il dio parla: "sono il tempo che annienta tutto il mondo, apparso per afferrare tutti gli uomini".
Anche Siva rappresenta il tempo.
Egli incarna nella sua danza l'energia eterna.... Siva si dice anche Mahā Kāla, Grande Tempo, o Kāla Rudra "tempo che tutto divora".
Sakti il suo lato attivo appare nella sua forma distruttiva come la terribile dea Kāli, che è la forma femminile di Kāla, che significa colore blu scuro, morte e tempo.
La mistica induista considera il mondo come irreale; è specialmente il tempo che seduce i non iniziati, inducendoli a credere alla propria esistenza autonomamente cosciente e alla realtà del mondo esterno.
In realtà il mondo transitorio è un'illusione: "Davvero per colui che è illuminato il sole non tramonta, né sorge mai. Per lui c'è un giorno eterno" (Chāndogya Upanusad III, 11.3).
In Cina la divinità suprema non fu sempre intesa in senso personale, eppure anche qui il tempo è un aspetto dell'ultimo principio primordiale, dinamico e creativo, appartenente al principio maschile Yang, che nel sistema oracolare di I Ching viene illustrato da una linea intera; lo spazio appartiene al principio Yin (linea spezzata). Insieme essi manifestano il Tao, l'occulta legge del mondo.
Il tempo rende reale tutto ciò che era solo potenziale.
Yang e Yin non sono potenze cosmiche, bensì ritmi cosmici alternantisi.
In Cina la parola tempo significa una situazione temporale valida o non valida per agire. "Spazio e tempo comprendono una totalità di condizioni determinate e determinanti, si presentano costantemente come una realtà concertata...duratura".
Nella rappresentazione del tempo dei Maya e degli Aztechi si trova la stessa relazione tra il tempo e l'energia cosmica creativa, che scaturisce dalla divinità.
La più frequente parola Maya per designare il tempo è kin e significa "sole" e "giorno".
Presso gli Aztechi il tempo era associato con la divinità suprema Omoteotl, creatore, padre e madre di tutte le cose...
Questo dio primordiale creò altri quattro dei: Tezcatlipoca, rosso in Oriente, nero a Nord, bianco ad Ovest, blu a sud.
In contrasto con questi miti, in cui Dio stesso è il tempo (e il non-tempo), la nostra tradizione giudaico-cristiana considera Dip estraneo al tempo, creatore del tempo insieme al mondo.
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

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