Per designare l'invenzione, "con modalità che lasciano perplesso l'ascoltatore", di fatti che in realtà non sono mai accaduti, la psichiatria usa un vecchio termine ancora valido: pseudologia phantastica.
Questi racconti appartengono alla categoria dei disturbi fittizi, cioè di comportamenti che non sono "reali", autentici o naturali".
Nella forma estrema indicano "La tendenza incontrollabile alla menzogna patologica".
Quando i travestimenti e le invenzioni assumono la forma prevalentemente fisica di finte malattie che portano l'interessato a farsi ricoverare senza necessità, allora il disturbo viene chiamato sindrome di Münchausen, dal nome del romanzesco barone uso a raccontare mirabolanti avventure e a comparire in sempre nuovi travestimenti mostrando grande senso teatrale.
Più comune è il caso di quegli ubriaconi inveterati, presenti nella cerchia di conoscenze di quasi tutti noi, i quali in preda alla sindrome di Korsakov, riempiono i propri vuoti di memoria con tortuose fabulazioni.
Il fenomeno della fabulazione è presente anche nei bambini normali, tant'è vero che i minori non sono considerati testimoni attendibili nei processi.
Tutti questi fenomeni appartengono a una zona crepuscolare della psiche dove due mondi collidono: il mondo dei fatti e il mondo delle favole.
E la psichiatria legge le favole come menzogne patologiche.
È come se le invenzioni cercassero di dirci: " Io non sono i tuoi beneamati dati di fatto.
Nella forma estrema indicano "La tendenza incontrollabile alla menzogna patologica".
Quando i travestimenti e le invenzioni assumono la forma prevalentemente fisica di finte malattie che portano l'interessato a farsi ricoverare senza necessità, allora il disturbo viene chiamato sindrome di Münchausen, dal nome del romanzesco barone uso a raccontare mirabolanti avventure e a comparire in sempre nuovi travestimenti mostrando grande senso teatrale.
Più comune è il caso di quegli ubriaconi inveterati, presenti nella cerchia di conoscenze di quasi tutti noi, i quali in preda alla sindrome di Korsakov, riempiono i propri vuoti di memoria con tortuose fabulazioni.
Il fenomeno della fabulazione è presente anche nei bambini normali, tant'è vero che i minori non sono considerati testimoni attendibili nei processi.
Tutti questi fenomeni appartengono a una zona crepuscolare della psiche dove due mondi collidono: il mondo dei fatti e il mondo delle favole.
E la psichiatria legge le favole come menzogne patologiche.
È come se le invenzioni cercassero di dirci: " Io non sono i tuoi beneamati dati di fatto.
Non permetterò che la mia stranezza, il mio mistero, siano inseriti in un mondo di fatti".
La ghianda non vuole essere ridotta a rapporti umani, a influenze, a eventi fortuiti, o al diminio del tempo, al "prima è accaduto questo poi quest'altro", come se la vita potesse essere abbracciata dalla formula.
E non vuole essere ridotta nemmeno all'intervento inatteso della fortuna.
Di qui le costruzioni e ricostruzioni, di qui i travestimenti e le negazioni da parte dei soggetti sotto il microscopio; queste manipolazioni servono a preservare la visione romantica attraverso una visione romanzata dei fatti.
Le "falsificazioni" biografiche fanno parte dei fatti narrati tanto quanto i fatti in sé.
La fabulazione è un fenomeno spontaneo.
Non mi si può accusare di mentire, perché le storie che mi vengono fuori su di me stesso non sono propriamente verbo mio".
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman
La ghianda non vuole essere ridotta a rapporti umani, a influenze, a eventi fortuiti, o al diminio del tempo, al "prima è accaduto questo poi quest'altro", come se la vita potesse essere abbracciata dalla formula.
E non vuole essere ridotta nemmeno all'intervento inatteso della fortuna.
Di qui le costruzioni e ricostruzioni, di qui i travestimenti e le negazioni da parte dei soggetti sotto il microscopio; queste manipolazioni servono a preservare la visione romantica attraverso una visione romanzata dei fatti.
Le "falsificazioni" biografiche fanno parte dei fatti narrati tanto quanto i fatti in sé.
La fabulazione è un fenomeno spontaneo.
Non mi si può accusare di mentire, perché le storie che mi vengono fuori su di me stesso non sono propriamente verbo mio".
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman
Nessun commento:
Posta un commento