Gli atti insensati non sono semplicemente insani, ma acquistano senso, in quanto colmano il divario tra l'umano e il divino.
L'infrazione di tutti i comandamenti ti libera dalle catene dell'umano, consentono l'accesso a una condizione trascendente, dove demonio e divinità sono indistinguibili.
Il misticismo radicale, quale si esprime per esempio nelle messe nere, nel movimento ebraico del frankismo, nell'antinomismo e nei culti satanici del cristianesimo e nelle pratiche tantriche, spezza ritualisticamente i tabù che isolano il sacro nel recinto della morale.
L'elevazione del profano attraverso gli atti più profanatori immaginabili aumenta la sua potenza fino a renderla indistinguibile dal sacro.
Gli omicidi psicopatici non sono detti insensati solo perché sono a-razionali e arbitrari, perché la loro motivazione è così oscura.
Sono insensati perché presuppongono la "vertigine della devianza", un tuffo o un'ascesa radicali per mezzo di un delitto che è una trasformazione, un'apoteosi.
Katz lascia intendere che l'insensatezza ha senso, se guardata dal suo lato oltremondano, non dalla persona che eri o sei, ma da quella che potresti per suo mezzo diventare.
La ghianda si manifesta non soltanto come angelo che guida, ammonisce, protegge, consiglia, esorta e chiama.
Si esprime anche con una violenza implacabile.
Il demonio nasce in seguito alla relazione disfunzionale con il daimon.
Cerchiamo di realizzare integralmente la sua visione, rifiutando di lasciarci frenare dalle nostre umane limitazioni: diventiamo, insomma, megalomani.
La sproporzione tra gli strumenti a disposizione della persona e le pretese del daimon fa nascere sentimenti di inadeguatezza, di inferiorità, che poi, in conformità con il tipico concretismo di fondo della psicopatologia, vengono ridotti al senso di inadeguatezza sessuale.
(Concretismo è la definizione che meglio compedia l'atteggiamento psicopatologico: il considerare letteralmente, concretamente reali eventi psichici come i deliri, le allucinazioni, le fantasie, le proiezioni, i sentimenti e i desideri.
Solo nelle teorie occidentali troviamo che è la cosa ad agitare il cane.
Le nostre teorie tendono ad avere in comune con le patologie che vorrebbero spiegare la medesima immaginazione concretistica.
E sono, oltretutto, parimenti ossessionate dalle fantasie sessuali.
Riducono il Cattivo Seme allo scroto mezzo vuoto, la cura non consiste nel recuperare Potenza sessuale ma nel guarire dal concretismo, che banalizza la potenza della ghianda allo scroto.
Il potenziale criminoso dello psicopatico è del daimon ed è dato con la ghianda.
I suoi delitti non sono tanto il risultato di una scelta, quanto una necessità, anche se, come si raccontano a volte psichiatri e criminologi, la necessità può essere dirottata, inibita, soffocata, sublimata.
Il Cattivo Seme si comporta come un parassita della vita dell'ospite prescelto, il quale sovente ne rimane destrutturato, pieno di sintomi, appiattito....sono le persone che chiamiamo asociali.
Il seme che desidera entrare nel mondo rimane prigioniero di un delirio che trascende il mondo.
Ciò che rende demoniaco il seme è la sua ossessività monomaniacale che vede un unico orizzonte, prevedendo la più ariosa immaginazione del seme verso la ripetizione seriale del medesimo atto.
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman
Il misticismo radicale, quale si esprime per esempio nelle messe nere, nel movimento ebraico del frankismo, nell'antinomismo e nei culti satanici del cristianesimo e nelle pratiche tantriche, spezza ritualisticamente i tabù che isolano il sacro nel recinto della morale.
L'elevazione del profano attraverso gli atti più profanatori immaginabili aumenta la sua potenza fino a renderla indistinguibile dal sacro.
Gli omicidi psicopatici non sono detti insensati solo perché sono a-razionali e arbitrari, perché la loro motivazione è così oscura.
Sono insensati perché presuppongono la "vertigine della devianza", un tuffo o un'ascesa radicali per mezzo di un delitto che è una trasformazione, un'apoteosi.
Katz lascia intendere che l'insensatezza ha senso, se guardata dal suo lato oltremondano, non dalla persona che eri o sei, ma da quella che potresti per suo mezzo diventare.
La ghianda si manifesta non soltanto come angelo che guida, ammonisce, protegge, consiglia, esorta e chiama.
Si esprime anche con una violenza implacabile.
Il demonio nasce in seguito alla relazione disfunzionale con il daimon.
Cerchiamo di realizzare integralmente la sua visione, rifiutando di lasciarci frenare dalle nostre umane limitazioni: diventiamo, insomma, megalomani.
La sproporzione tra gli strumenti a disposizione della persona e le pretese del daimon fa nascere sentimenti di inadeguatezza, di inferiorità, che poi, in conformità con il tipico concretismo di fondo della psicopatologia, vengono ridotti al senso di inadeguatezza sessuale.
(Concretismo è la definizione che meglio compedia l'atteggiamento psicopatologico: il considerare letteralmente, concretamente reali eventi psichici come i deliri, le allucinazioni, le fantasie, le proiezioni, i sentimenti e i desideri.
Solo nelle teorie occidentali troviamo che è la cosa ad agitare il cane.
Le nostre teorie tendono ad avere in comune con le patologie che vorrebbero spiegare la medesima immaginazione concretistica.
E sono, oltretutto, parimenti ossessionate dalle fantasie sessuali.
Riducono il Cattivo Seme allo scroto mezzo vuoto, la cura non consiste nel recuperare Potenza sessuale ma nel guarire dal concretismo, che banalizza la potenza della ghianda allo scroto.
Il potenziale criminoso dello psicopatico è del daimon ed è dato con la ghianda.
I suoi delitti non sono tanto il risultato di una scelta, quanto una necessità, anche se, come si raccontano a volte psichiatri e criminologi, la necessità può essere dirottata, inibita, soffocata, sublimata.
Il Cattivo Seme si comporta come un parassita della vita dell'ospite prescelto, il quale sovente ne rimane destrutturato, pieno di sintomi, appiattito....sono le persone che chiamiamo asociali.
Il seme che desidera entrare nel mondo rimane prigioniero di un delirio che trascende il mondo.
Ciò che rende demoniaco il seme è la sua ossessività monomaniacale che vede un unico orizzonte, prevedendo la più ariosa immaginazione del seme verso la ripetizione seriale del medesimo atto.
Tratto da "Il codice dell'anima" di James Hillman
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