mercoledì 24 giugno 2015

Solve et Coagula


La formula solve e coagula è ritenuta in un certo modo contenere tutto il segreto della «Grande Opera», in quanto questa riproduce il processo della manifestazione universale, con le sue fasi inverse.
Il termine solve è talora rappresentato da un segno che mostra il Cielo e il termine coagula da un segno che mostra la Terra.
Ogni forza di espansione è yang e ogni forza di contrazione è yin; le "condensazioni" che danno origine ai composti individuali, procedono quindi dagli influssi terrestri, e le "dissipazioni" che riconducono gli elementi di tali composti ai loro principi originari, procedono dagli influssi celesti; sono gli effetti delle rispettive attrazioni del Cielo e della Terra.
Se si parte dallo stato di non manifestazione per passare a quello manifesto per prima cosa si presenterà la "coagulazione" verrà poi la "soluzione", come movimento di ritorno verso il non manifestato...
Se si partisse invece da un determinato stato di manifestazione si dovrebbe in primo luogo considerare una tendenza avente come risultato la "soluzione" di quanto  si trova in tale stato e una fase ulteriore di "coagulazione" per tornare a un altro stato di manifestazione
: occorre aggiungere che tale soluzione e tale coagulazione, rispetto allo stato antecedente e allo stato susseguente, possono essere in realtà perfettamente simulatanee.
È la "morte" a uno stato e la "nascita" a un altro, considerati come le due facce opposte e inseparabili di una stessa modificazione dell'essere.
Le cose si presentano in senso inverso a seconda che le consideriamo dal punto di vista del Principio o della manifestazione.
Il Cielo in quanto polo positivo della manifestazione, rappresenta in modo diretto il Principio rispetto ad essa, mentre la Terra, in quanto polo negativo, non può che rappresentarne un'immagine invertita.
La prospettiva della manifestazione riferirà quindi abbastanza naturalmente allo stesso Principio ciò che realmente appartiene al Cielo, e accadrà così che il movimento (simbolico) del cielo venga in un certo modo attribuito al Principio, anche se esso è immutabile.
Ogni attrazione genera un movimento centripeto e quindi una condensazione, alla quale corrisponderà, al polo opposto, una dissipazione determinata da un movimento centrifugo in modo da ristabilire o meglio da mantenere l'equilibrio complessivo.
Ne consegue che ciò che è condensazione sotto il profilo della sostanza è all'opposto una dissipazione sotto il profilo dell'essenza e ciò che è dissipazione sotto il profilo della sostanza è una condensazione sotto il profilo dell'essenza.
Ogni trasmutazione nel senso ermetico del termine, consisterà propriamente nel dissolvere ciò che era coagulato e viceversa... Sono due aspetti complementari di un'unica operazione.
Gli alchimisti dicono: "la dissoluzione del corpo è la fissazione dello spirito" e viceversa:
Corrisponde alla condensazioni e alle dissipazioni della tradizione taoista: "spiritualizzare il corpo è corporizzare lo spirito" o "rendere occulto il manifesto e manifesto l'occulto" o espressione coranica "trarre il vivo dal morto e il morto dal vivo".
Al suo più alto grado, questo rovesciamento si trova in stretto rapporto con quello che il simbolismo cabbalistico chiama lo "spostamento delle luci", e anche con questo detto che la tradizione islamica attribuisce agli awaliyâ
"I nostri corpi sono nostri spiriti e i nostri spiriti sono i nostri corpi".
In virtù di questo stesso rovesciamento  si può dire che, nell'ordine spirituale, è l'"interno" ad avvolgere l'esterno, come nel caso del rapporto fra il Cielo e la Terra.
Vedi anche Yin e Yang
Tratto da "La Grande Triade" di R.Guenon

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