Ruland menziona Adamo come sinonimo di aqua permanens, in contrasto con Eva, che significa "terra".
L'acqua è la sostanza arcana per eccellenza, e perciò essa è al tempo stesso ciò che va trasformato e l'agente di trasformazione.
Dato che l' "acqua" é sinonimo di Mercurio, diviene comprensibile l'osservazione compiuta da John Dee, secondo cui "l'altro Mercurio", che compare nel corso nell'Opus, è il "Mercurio dei filosofi, il microcosmo e Adamo".
Dorneus asserisce che il Lapis viene designato con il nome di "Adamo, che porta nascosta nel proprio corpo" la sua invisibile Eva:
"La materia della pietra dei filosofi non è altro che (...) Il vero Adamo ermafrodito e il microcosmo" Theatrum chemicum
Basilio Valentino dice in una sua poesia:
"Adamo sedeva nel bagno,
preparato dal vecchio drago,
dove Venere trovò il suo compagno".
Per un'immagine barocca non è cosa da poco mettere insieme Adamo e Venere.
Nella poesia Venere corrisponde alla "fonte che scaturisce la pietra e sommerge suo padre, assorbendone in sé stessa il corpo e la vita".
Ruland afferma che esso viene anche detto l' "uomo alto".
Ruland era discepolo di Paracelso, ragion per cui questa espressione potrebbe coincidere con il "grande Uomo" di quest'ultimo, l'Adech (un neologismo paracelsiano formato probabilmente dall'unione di Adamo ed Enoch), che Ruland definisce "Il nostro uomo interiore e invisibile".
La sostanza arcana o di trasformazione si rivela dunque, in questo caso, identica all'uomo "interiore" o primigenio, conosciuto come Adam Kadmon nella Qabbalà.
Adamo, in quanto uomo interiore, è sommerso dalla Venere, la dea dell'amore, il che costituisce indiscutibilmente uno psicologema, ossia l'espressione di una condizione psichica ben definita e tipica, che presso gli gnostici viene ben simboleggiata dal rapporto d'amore tra il Nous e la Physis.
Si tratta dell'"uomo superiore spirituale" della totalità maggiormente comprensiva e sovraordinata, che si designa come il Sé.
Il bagno, l'immersione, l'inondazione, il battesimo e l'affogare sono sinonimi alchemici per designare la condizione inconscia, per così dire l'incarnazione del Sé o - più esattamente - quel processo inconscio tramite cui esso viene "rigenerato" ovvero passa in uno stato in cui può divenire oggetto d'esperienza.
Quest'ultimo viene allora designato come filius regis.
A preparare il bagno è stato, come dice il testo il "vecchio drago", una creatura primordiale che dimora nelle caverne della terra; dal punto di vista psicologico si tratta di una personificazione dell'anima istintuale, la quale viene perlopiù simboleggiata dai rettili.
È come se le rappresentazioni alchemiche volessero esprimere, in tal modo, che è l'inconscio stesso a preparare il processo di rinnovamento.
L'acqua è la sostanza arcana per eccellenza, e perciò essa è al tempo stesso ciò che va trasformato e l'agente di trasformazione.
Dato che l' "acqua" é sinonimo di Mercurio, diviene comprensibile l'osservazione compiuta da John Dee, secondo cui "l'altro Mercurio", che compare nel corso nell'Opus, è il "Mercurio dei filosofi, il microcosmo e Adamo".
Dorneus asserisce che il Lapis viene designato con il nome di "Adamo, che porta nascosta nel proprio corpo" la sua invisibile Eva:
"La materia della pietra dei filosofi non è altro che (...) Il vero Adamo ermafrodito e il microcosmo" Theatrum chemicum
Basilio Valentino dice in una sua poesia:
"Adamo sedeva nel bagno,
preparato dal vecchio drago,
dove Venere trovò il suo compagno".
Per un'immagine barocca non è cosa da poco mettere insieme Adamo e Venere.
Nella poesia Venere corrisponde alla "fonte che scaturisce la pietra e sommerge suo padre, assorbendone in sé stessa il corpo e la vita".
Ruland afferma che esso viene anche detto l' "uomo alto".
Ruland era discepolo di Paracelso, ragion per cui questa espressione potrebbe coincidere con il "grande Uomo" di quest'ultimo, l'Adech (un neologismo paracelsiano formato probabilmente dall'unione di Adamo ed Enoch), che Ruland definisce "Il nostro uomo interiore e invisibile".
La sostanza arcana o di trasformazione si rivela dunque, in questo caso, identica all'uomo "interiore" o primigenio, conosciuto come Adam Kadmon nella Qabbalà.
Adamo, in quanto uomo interiore, è sommerso dalla Venere, la dea dell'amore, il che costituisce indiscutibilmente uno psicologema, ossia l'espressione di una condizione psichica ben definita e tipica, che presso gli gnostici viene ben simboleggiata dal rapporto d'amore tra il Nous e la Physis.
Si tratta dell'"uomo superiore spirituale" della totalità maggiormente comprensiva e sovraordinata, che si designa come il Sé.
Il bagno, l'immersione, l'inondazione, il battesimo e l'affogare sono sinonimi alchemici per designare la condizione inconscia, per così dire l'incarnazione del Sé o - più esattamente - quel processo inconscio tramite cui esso viene "rigenerato" ovvero passa in uno stato in cui può divenire oggetto d'esperienza.
Quest'ultimo viene allora designato come filius regis.
A preparare il bagno è stato, come dice il testo il "vecchio drago", una creatura primordiale che dimora nelle caverne della terra; dal punto di vista psicologico si tratta di una personificazione dell'anima istintuale, la quale viene perlopiù simboleggiata dai rettili.
È come se le rappresentazioni alchemiche volessero esprimere, in tal modo, che è l'inconscio stesso a preparare il processo di rinnovamento.
Vedi anche: Il Lapis e l'Androginia di Cristo
I due Adamo e l'esperienza del Sè
Tratto da "Mysterium Coniunctionis" di C.G.Jung
I due Adamo e l'esperienza del Sè
Tratto da "Mysterium Coniunctionis" di C.G.Jung
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