Le persone chiamate a un lavoro creativo talvolta si abbandonano ad eccessi di pianto.
È uno dei modi in cui la coscienza può dissolversi per avvicinarsi all'inconscio e nel simbolismo alchemico, corrisponde a una fase di estrema importanza.
Uno dei primi stadi della grande opera è spesso descritto come la liquefactio, nel corso della quale avviene la trasformazione della prima materia che, spesso, indurita e solidificata inappropriatamente, non può essere usata per creare la pietra filosofale.
In alchimia la liquefactio ha spesso la connotazione psicologica della dissoluzione della personalità cosciente nelle lacrime e nella disperazione.
I testi dicono che, durante lo stadio iniziale della liquefactio o della fusione dei metalli, l'alchimista è triste, in preda a idee melanconiche, alla nigredo, alla affliction animae: all'inizio dell'opera si manifesta la depressione, la cupa afflizione dell'anima.
Ciò chiarisce il significato delle lacrime che provocano e accompagnano un abbaissement du niveau mental attraverso il quale i contenuti inconsci possono manifestarsi.
Ciò avviene soprattutto nelle persone che hanno in genere un atteggiamento cosciente troppo solodificato, troppo razionale e che di conseguenza hanno bisogno di passare per un processo di fluidificazione prima di potersi avvicinare al livello in cui l'inconscio potrà affiorare e parlare loro.
Quando un contenuto importante, una potente carica energetica, si avvicina alla soglia della coscienza e del complesso dell'Io, attira a sé della libido, poiché, come le particelle di materia agiscono su altre particelle, questo contenuto agisce sugli altri complessi.
Poiché attira a sé l'energia dell'Io, quest'ultimo si sente debole, stanco, inquieto, depresso, finché il contenuto inconscio non ha varcato la soglia della coscienza.
A volte si è in uno stato ambivalente, a metà strada tra il riso e il pianto. I contrari si attirano sempre e tendono a trasformarsi l'uno nell'altro per enantiodromia.
È uno dei modi in cui la coscienza può dissolversi per avvicinarsi all'inconscio e nel simbolismo alchemico, corrisponde a una fase di estrema importanza.
Uno dei primi stadi della grande opera è spesso descritto come la liquefactio, nel corso della quale avviene la trasformazione della prima materia che, spesso, indurita e solidificata inappropriatamente, non può essere usata per creare la pietra filosofale.
In alchimia la liquefactio ha spesso la connotazione psicologica della dissoluzione della personalità cosciente nelle lacrime e nella disperazione.
I testi dicono che, durante lo stadio iniziale della liquefactio o della fusione dei metalli, l'alchimista è triste, in preda a idee melanconiche, alla nigredo, alla affliction animae: all'inizio dell'opera si manifesta la depressione, la cupa afflizione dell'anima.
Ciò chiarisce il significato delle lacrime che provocano e accompagnano un abbaissement du niveau mental attraverso il quale i contenuti inconsci possono manifestarsi.
Ciò avviene soprattutto nelle persone che hanno in genere un atteggiamento cosciente troppo solodificato, troppo razionale e che di conseguenza hanno bisogno di passare per un processo di fluidificazione prima di potersi avvicinare al livello in cui l'inconscio potrà affiorare e parlare loro.
Quando un contenuto importante, una potente carica energetica, si avvicina alla soglia della coscienza e del complesso dell'Io, attira a sé della libido, poiché, come le particelle di materia agiscono su altre particelle, questo contenuto agisce sugli altri complessi.
Poiché attira a sé l'energia dell'Io, quest'ultimo si sente debole, stanco, inquieto, depresso, finché il contenuto inconscio non ha varcato la soglia della coscienza.
A volte si è in uno stato ambivalente, a metà strada tra il riso e il pianto. I contrari si attirano sempre e tendono a trasformarsi l'uno nell'altro per enantiodromia.
Sappiamo inoltre che il riso e le lacrime sono stati molto analoghi e che spesso passiamo dall'uno all'altro oppure proviamo conteporaneamente entrambi gli impulsi.
Perciò si dice che questa unione di due stati emotivi opposti è la vera origine della psiche e della sua guida Ermete
Perciò si dice che questa unione di due stati emotivi opposti è la vera origine della psiche e della sua guida Ermete
"attira a sé della libido, poiché, come le particelle di materia agiscono su altre particelle, questo contenuto agisce sugli altri complessi. "
RispondiEliminaper quanto possa valere lo ritengo corretto nel mio caso. mi capita spesso di provare veri e propri impulsi sessuali alle soglie di fondi di informazioni o di attività mai affrontate o che temo. (come leggere un libro particolarmente difficile o usare un programma mai usato per creare una cosa che verrà giudicata da altri) segno di un rifiuto da parte dell'io?
Per quanto riguarda il piangere e ridere completamente cosa può esprimere questo doppio impulso? a me è capitato piu volte che in situazioni molto disperate di piangere ma di non riuscire a lasciarsi andare alla disperazione. Ma più e più volte! ho delle difficoltà a piangere, percepisco sempre una parte di me "cosciente" che pensa e rimane razionale, senza permettere alla disperazione di invaderla. In quelle situazioni mi guardo allo specchio e mi guardo negli occhi, come se la parte razionale avesse ancora il predominio.
Potrebbe significare una paura dell'io di affrontare certe situazioni?
Per convenzione le lacrime e il pianto sono visti come azioni di debolezza, ma in realtà (e questi post lo confermano) le lacrime sono una valvola importante per sfogare le nostre emozioni più forti!
EliminaA volte ci vuole "coraggio" a sapersi comprendere e lasciarsi andare in un pianto consolatorio .. ecco perché dopo aver accettato le nostre emozioni, averle sfogate, riusciamo a creare ed elaborare pensieri più lucidi.
Il riso-pianto è una delle manifestazioni paradossali della nostra anima, tutto ciò che è spirituale viene anche espresso con il paradosso
Secondo me quando si piange e si ride insieme non è un non affrontare la disperazione ma il tentativo della propria anima di sdrammatizzare il dramma, l'anima cura utilizzando queste reazioni così paradossali
tra l'altro in questo caso la libido è riferita al concetto junghiano di quest'ultima, la libido non è solo riferita alla pulsione sessuale (freudiana) ma a qualsiasi inflazione di energia interiore creativa, spesso se si teme qualcosa si attiva in se anche la forza e l'energia per affrontarla