lunedì 17 novembre 2014

Le lacrime "creative"

Le persone chiamate a un lavoro creativo talvolta si abbandonano ad eccessi di pianto.
È uno dei modi in cui la coscienza può dissolversi per avvicinarsi all'inconscio e nel simbolismo alchemico, corrisponde a una fase di estrema importanza.
Uno dei primi stadi della grande opera è spesso descritto come la liquefactio, nel corso della quale avviene la trasformazione della prima materia che, spesso, indurita e solidificata inappropriatamente, non può essere usata per creare la pietra filosofale.
In alchimia la liquefactio ha spesso la connotazione psicologica della dissoluzione della personalità cosciente nelle lacrime e nella disperazione.
I testi dicono che, durante lo stadio iniziale della liquefactio o della fusione dei metalli, l'alchimista è triste, in preda a idee melanconiche, alla nigredo, alla affliction animae: all'inizio dell'opera si manifesta la depressione, la cupa afflizione dell'anima.
Ciò chiarisce il significato delle lacrime che provocano e accompagnano un abbaissement du niveau mental attraverso il quale i contenuti inconsci possono manifestarsi.
Ciò avviene soprattutto nelle persone che hanno in genere un atteggiamento cosciente troppo solodificato, troppo razionale e che di conseguenza hanno bisogno di passare per un processo di fluidificazione prima di potersi avvicinare al livello in cui l'inconscio potrà affiorare e parlare loro.
Quando un contenuto importante, una potente carica energetica, si avvicina alla soglia della coscienza e del complesso dell'Io, attira a sé della libido, poiché, come le particelle di materia agiscono su altre particelle, questo contenuto agisce sugli altri complessi.
Poiché attira a sé l'energia dell'Io, quest'ultimo si sente debole, stanco, inquieto, depresso, finché il contenuto inconscio non ha varcato la soglia della coscienza.
A volte si è in uno stato ambivalente, a metà strada tra il riso e il pianto. I contrari si attirano sempre e tendono a trasformarsi l'uno nell'altro per enantiodromia. 
Sappiamo inoltre che il riso e le lacrime sono stati molto analoghi e che spesso passiamo dall'uno all'altro oppure proviamo conteporaneamente entrambi gli impulsi.
Perciò si dice che questa unione di due stati emotivi opposti è la vera origine della psiche e della sua guida Ermete 
Vedi anche Le lacrime
Tratto da "I miti di creazione" di Marie-Louise von Franz

2 commenti:

  1. "attira a sé della libido, poiché, come le particelle di materia agiscono su altre particelle, questo contenuto agisce sugli altri complessi. "
    per quanto possa valere lo ritengo corretto nel mio caso. mi capita spesso di provare veri e propri impulsi sessuali alle soglie di fondi di informazioni o di attività mai affrontate o che temo. (come leggere un libro particolarmente difficile o usare un programma mai usato per creare una cosa che verrà giudicata da altri) segno di un rifiuto da parte dell'io?

    Per quanto riguarda il piangere e ridere completamente cosa può esprimere questo doppio impulso? a me è capitato piu volte che in situazioni molto disperate di piangere ma di non riuscire a lasciarsi andare alla disperazione. Ma più e più volte! ho delle difficoltà a piangere, percepisco sempre una parte di me "cosciente" che pensa e rimane razionale, senza permettere alla disperazione di invaderla. In quelle situazioni mi guardo allo specchio e mi guardo negli occhi, come se la parte razionale avesse ancora il predominio.
    Potrebbe significare una paura dell'io di affrontare certe situazioni?

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    1. Per convenzione le lacrime e il pianto sono visti come azioni di debolezza, ma in realtà (e questi post lo confermano) le lacrime sono una valvola importante per sfogare le nostre emozioni più forti!
      A volte ci vuole "coraggio" a sapersi comprendere e lasciarsi andare in un pianto consolatorio .. ecco perché dopo aver accettato le nostre emozioni, averle sfogate, riusciamo a creare ed elaborare pensieri più lucidi.
      Il riso-pianto è una delle manifestazioni paradossali della nostra anima, tutto ciò che è spirituale viene anche espresso con il paradosso
      Secondo me quando si piange e si ride insieme non è un non affrontare la disperazione ma il tentativo della propria anima di sdrammatizzare il dramma, l'anima cura utilizzando queste reazioni così paradossali
      tra l'altro in questo caso la libido è riferita al concetto junghiano di quest'ultima, la libido non è solo riferita alla pulsione sessuale (freudiana) ma a qualsiasi inflazione di energia interiore creativa, spesso se si teme qualcosa si attiva in se anche la forza e l'energia per affrontarla

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