Cogliamo noi stessi in comunione con l'Universo.
La contemplazione di un corpo o di un viso bello ci sottrae da ogni affanno:
"Non c'è infatti oggetto che ci trascini così rapidamente alla contemplazione estetica pura, come la bellezza di un volto e della figura umana al cui aspetto ci sentiamo in un solo istante compresi di gioia ineffabile e rapiti al di sopra di noi stessi, al di sopra di tutto ciò che ci affligge"
Non sempre ci rendiamo conto di quanto il nostro corpo partecipi dell'Universo, troppo spesso la forma del corpo viene presentata come un banale oggetto di desiderio, oppure come supporto di strategie volte a stimolare il consumo di beni.
Simbolicamente la bellezza del corpo altro non è che la bellezza dell'Universo riflessa su di esso, alcune delle nostre pratiche quotidiane evocano l'intima relazione che ci vincola al cosmo: la cosmesi si configura come qualcosa di più rispetto a una semplice abitudine o forma di ornamento.
Essa costituisce una delle più significative espressioni della seduttività e bellezza di cui la natura ha dotato il corpo della donna.
La cosmesi infatti risponde a un imperativo segreto che l'Universo ha iscritto nell'essere femminile: fai della tua pelle uno specchio dell'eternità.
La pelle rappresenta la parte del corpo più direttamente a contatto con l'Universo, l'epidermide femminile è quella superficie che, grazie alla sua levigatezza e lucentezza, permette all'energia cosmica di riflettersi immediatamente.
Questo ci aiuta a comprendere perchè nelle antiche culture mediterranee la cosmesi era vissuta come un rito, era infatti considerata un mezzo attraverso cui l'essere femminile trasmetteva l'immagine della bellezza dell'Universo.
Creme, trucco, ma anche tutti gli altri tipi di cura e di valorizzazione della naturale armonia del corpo, non erano dunque considerati semplici orpelli o strumenti della civetteria femminile.
Tratto da "Schopenhauer Filosofia e salute"
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