Tutti concordano però nel dire che è, innanzitutto, una medicina di risveglio della coscienza; essa permette infatti alla persona che intraprende questo percorso di padroneggiare meglio la propria vita.
Gli operatori di Metamedicina non fanno diagnosi e non offrono trattamenti ma utilizzano una serie di domande pertinenti per indurre la persona a prendere coscienza della causa della sua sofferenza, per aiutarla a trovare una soluzione a ciò che la disturba e a guidarla, attraverso un processo terapeutico, a sbloccare la sua carica emozionale; il tutto incoraggiandola a intraprendere un'azione liberatoria.
In Metamedicina si evitano le generalizzazioni perchè ogni persona ha la sua storia, che può essere molto diversa da quella di un'altra persona con gli stessi sintomi o la stessa malattia. In oltre, la causa può riunire un insieme di affezioni, oppure un'affezione può essere dovuta a un insieme di cause.
Padroneggiare le chiavi della Metamedicina significa essere capaci di utilizzare si l'emisfero celebrale destro sia sinistro; il che ci permette di adoperare contemporaneamente la logica e l'intuizione, dunque di essere capaci di usare l'analisi in una visione più globale. Si potrebbe pertanto parlare di logica o intelligenza emozionale.
Questo significa che non è sempre facile identificare la causa di un disturbo o di una malattia, solo la storia della persona ci permetterà di di scoprire quello che ha provato e che ha generato le emozioni da cui sono nati i sintomi.
Quando non sappiamo di cosa soffriamo, il medico può aiutarci a dare un nome al nostro male. E' quella che si chiama diagnosi.
inoltre il medico può prescrivere la medicina adatta per alleviare il dolore e, quando è necessario, può accompagnarci nel nostro cammino per recuperare la salute.
I farmaci hanno lo scopo di alleviare il dolore, ma non possono sopprimere i fattori di turbamento che creano i nostri mali.
I rimedi naturali, dal canto loro, hanno il vantaggio di avere più raramente effetti secondari.
Stabilire la causa (fisica o psicosomatica) ci potrà aiutare a porre fine a ciò che ha provocato l'insorgenza dei sintomi o della malattia.
Lo stesso Ippocrate diceva: "Se sei malato, scopri innanzitutto che cosa hai fatto per diventarlo"
Una volta identificata la causa, potremo ringraziare la parte del corpo o organo colpito e dirgli che abbiamo capito, che ce ne occuperemo.
La soluzione risiede spesso nella causa. Se si tratta di paura si cercherà il modo di liberarsene; se si tratta di collera si cercherà ciò che quella situazione vuole insegnarci per lasciare andare quel sentimento e così via.
Ricordiamo che il nostro corpo può avere bisogno di aiuto per riparare le parti colpite.
Seguire la strada dell'autoguarigione significa partecipare alla nostra guarigione invece che aspettare che il farmaco o il medico ci guariscano.
Se non siamo noi a capire ciò che il nostro sintomo cerca di dirci, esso rischierà di intensificarsi.
Claudia Rainville
Psicosomatica
La Nostra Anima Parla attraverso il Nostro Corpo
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