martedì 10 settembre 2013

MUSICOTERAPIA: la musica, i suoi e il loro effetto curativo


Dopo la vista, l’udito è la percezione sensoriale più importante dell’uomo. Prima di vedere la luce del  mondo, per mezzo dell’orecchio (che è già perfettamente formato a quattro mesi di gravidanza) nel grembo materno siamo in grado di sentire i rumori: impariamo a distinguere la voce della mamma, i sentimenti che riusciamo ad immaginare dal suono, la voce paterna che imprimiamo nella mente in quanto parla frequentemente con la mamma.
Da quanto ascoltiamo, capiamo se si tratta di situazioni per noi sgradevoli o gradevoli, eccitanti o noiose, innocue o pericolose.
Già tra il quarto e il quinto mese di gestazione i bimbi reagiscono quindi in modo molto differenziato alla musica: si calmano in presenza di melodie dolci e rasserenanti  anche i bimbi più irrequieti o si agitano in presenza di melodie eccitanti anche i bimbi più tranquilli.
I rumori, i suoni, le melodie incideranno sulla nostra vita anche in seguito.
Le orecchie sono un organo che non è possibile chiudere, contrariamente agli occhi: persino nel sonno siamo in grado di sentire, sebbene il nostro cervello sia in grado di distinguere i suoni che indicano un pericolo e che richiedono una reazione, da quelli innocui i quali, al fine di non disturbare il riposo notturno, è meglio che non raggiungano la nostra coscienza.
La comunicazione con l’ambiente che ci circonda avviene prevalentemente attraverso i suoni sotto forma di linguaggio e musica.
Infatti la comunicazione parlata tra due persone non serve unicamente alla reciproca comprensione perché, oltre a trasmettere comunicazione, affinità,  affetto e disponibilità emotiva, rende possibile anche lo scambio di sentimenti a livello verbale.
L’espressione delle emozioni attraverso la musica avviene in maniera assai più diretta: essa riesce ad aggirare “il filtro logico e analitico della razionalità e a creare un accesso diretto ai sentimenti e alle passioni più profonde”.
In questo modo essa richiama spesso alla memoria ricordi piacevoli di avvenimenti accaduti, oppure esprime i bisogni non soddisfatti del momento presente, deliziandoci con i ricordi o facendoci sognare.
Risulta che i suoni riescono a d agire sulla nostra coscienza, tanto da arrivare a poterla manipolare. Questo può essere utilizzato terapeuticamente:
la musica ritmica ci eccita e ci coinvolge, mentre i suoni dolci che si susseguono lentamente agiscono su di noi svolgendo un’azione calmante rilassante (io aggiungerei equilibrante).
Alcuni brani ci suscitano malinconia, altri invece trasmettono allegria e ci distolgono dagli stati d’animo cupi.
Di solito la musica sacra eseguita con l’organo e cantata con i cori suscita gioia, mentre le sequenze monotone di canti ripetitivi ci fanno cadere in un vero stato di trance.
Oltre a brani musicali ci sono i suoni della natura che generalmente vengono mischiati per creare melodie rilassanti.
Esistono i cosidetti suoni  definiti Binaural Beats, attraverso i quali il cervello viene stimolato attraverso il loro ascolto in cuffia, i suoni sono trasmessi ad altezze differenti nell’orecchio sinostr e nell’orecchio destro questo per stimolare il cervello a compensare la differenza tra le due frequenze, cosichè i due emisferi vibrano con la medesima frequenza (sincronizzazione dei due emisferi); in questo modo non solo migliora la coordinazione tra l’emisfero destro e sinistro (quindi tra sentimento e intelletto), ma è possibile produrre qualsiasi onda celebrale si desideri. Si possono con questa tecnica produrre sia stati alpha che theta (sopore e quiete profonda).
Se il processo uditivo attraverso l’orecchio trasforma le onde sonore in impulsi che vengono poi trasmessi al cervello, nel corpo esse si propagano per mezzo dell’alto tasso di acqua in esso contenuto, e mettono in vibrazione i tessuti penetrati.
Così facendo, esse massaggiano dolcemente e più o meno profondamente il corpo a livello molecolare.
Si parla quindi di un effetto risonanza, un processo di vibrazione che non dipende dal gusto personale verso il tipo di suono ma agisce a prescindere.
La bioenergetica  definisce la malattia un’energia contenuta nel corpo nel punto e nel momento sbagliato, cosa chiaramente avvertita nel caso di dolore acuto.
In modo analogo si parte dal presupposto che ciascun organo e tessuto  possiedano una frequenza propria secondo la quale essi sono soliti vibrare, il disturbo corporeo può essere considerato anche suono sbagliato nel punto sbagliato.
Mettendo quindi in vibrazione un punto bloccato del corpo, vi si provoca una stimolazione: esso inizia a vibrare secondo la frequenza esterna, per tornare successivamente alla sua frequenza personale armonica.
Purtroppo al giorno d’oggi non si conoscono le frequente specifiche di risonanza dei singoli organi e tessuti, cosichè tutto dipende solo dagli esperimenti e dalle percezioni.
Alcuni strumenti suonati alla distanza di alcuni metri provocano un vibrazione del corpo che viene avvertita più o meno chiaramente.
Si tratta in particolare di alcuni tipi di tamburi ed alcuni strumenti etnici come le campane tibetane e il didgeridoo australiano.
Le prime possono essere poggiate direttamente sulla zona del corpo e cercare di provocare una vibrazione in quel punto particolare, il suono della campana tibetana aleggia nell’aria e penetrano il corpo esercitando benessere psichico e fisico.
Il secondo è uno strumento che emette un suono particolare simile a quello degli scaccia pensieri il suono uah-uah passa dentro le ossa e al contempo svolge un’azione terapeutica che può essere potenziata inondando di suono le parti malate del corpo suonandoci sopra.
Un altro metodo consiste nel lavorare col diapason. Oltre ad ascoltare e ricantare meditativamente il suono che essi producono, li si può appoggiare sulle zone bloccate del corpo affinche essi vi trasmettano la loro vibrazione.
Un altro modo per far vibrare il corpo fisico con l’aiuto dei suoni consiste nel cantare gli armonici.
Il canto degli armonici costituisce una tecnica molto particolare, per mezzo della quale vengono generati il maggior numero possibile di armonici. Al contempo si cerca di arrivare  alla maggior risonanza possibile della voce del corpo (il canto dell’OM)
Questo tipo di canto trasmette quiete interiore, sicurezza e maggiore sensibilità nei confronti dei rumori esterni. Esso possiede anche proprietà terapeutiche.
I suoni permettono di sciogliere i blocchi in materia fine, quindi hanno un grande potere terapeutico nella cura dei chakra.

 

Fonte " Terapie Esoteriche" di Dietmar Kramer 

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