giovedì 29 settembre 2016

La divinità nei numeri


L'Ineffabile è al di là della nostra conoscenza; con il nostro linguaggio non possiamo neppure dire se Egli esista.
L'Ineffabile automanifesto, quindi non più Ineffabile, è l'Elohīm, duplice ( Immanifesto e Manifesto ) e, mentre l'Immanifesto è ( simbolicamente ) privo di sesso, il Manifesto possiede ( simbolicamente ) entrambi i sessi.
Poi, per così dire, c'è anche l'altro-manifestato-Immanifesto, cioè la manifestazione dell'Immanifesto come altro al di là di sé, ed è quest'ultimo che contiene i quattro mondi.
Tutte e tre costituiscono la Trinità: rispettivamente Spirito Santo, Figlio e Padre, dove il Padre è identico al Mondo.
Uno è il numero della Divinità in se stessa;
Due il numero della Divinità Manifesta, poiché il Figlio contiene entrambi;
Tre è per l'uomo il numero della Divinità completa.
Quattro, essendo i quattro mondi, è il numero della realtà, o della manifestazione come realtà.
Cinque, essendo i quattro mondi del Padre e il mondo cui dà forma il Figlio  (come uno), è il numero della perfezione del mondo.
Sei, essendo i quattro mondi più le Due Nature del Figlio, è il numero della Creazione o Perfezione di Dio e dell'Uomo, o di Dio e del Mondo, e quindi i sei giorni della Creazione.
Sette è la somma di questi con il Mondo Supremo e quindi il mumero perfetto, nel quale c'è comprensione completa poiché contiene la pienezza (quattro) del Mondo, la pienezza  (due) del Figlio Formatore e la pienezza (uno) dello Spirito Santo.
L'Essere Supremo è ciò che essenzialmente esiste e supremamente è.
Egli, però, pensa se stesso e nel pensarsi diventa Oggetto di se stesso, ovvero la propria passività o femminilità; questo è ciò che chiamiamo Figlio... "per la Seconda Persona della Trinità suoneranno due rintocchi di campana perché Essa è  femminile".
Tratto da " Pagine esoteriche " di Fernando Pessoa

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