giovedì 31 maggio 2018

Purusha e Prakriti


Perché la manifestazione si produca, Purusha, deve entrare in correlazione con un altro principio, quantunque questa correlazione nel suo aspetto più elevato (uttama) sia inesistente e non vi sia realmente altro principio se non in senso relativo, al di fuori del Principio Supremo; ma quando si tratta della manifestazione, anche principialmente, già siamo nella relatività.
Il correlativo di Purusha è allora Prakriti, la sostanza primordiale indifferenziata, il principio passivo, rappresentato come femminile, mentre Purusha, è il principio attivo, cioè maschile; e mentre sono entrambi non-manifestati, tuttavia sono i due poli della manifestazione.
L'unione di questi due principi complementari produce lo sviluppo integrale dello stato individuale umano, e ciò relativamente ad ogni individuo; potrebbe lo stesso asserirsi per tutti gli stati manifestati dell'essere, diversi da quello umano...
Purusha e Prakriti ci appaiono risultanti in qualche modo da una polarizzazione dell'essere principiale non al limite della sola individualità umana, ma al limite della totalità degli stati manifestati, in molteplicità indefinita.
Considerando isolatamente ogni individuo, l'insieme del dominio formato da un grado determinato dell'Esistenza, quale il dominio individuale (lo stato umano),... Purusha per tale dominio comprendente tutti gli esseri che vi sviluppano le loro possibilità di manifestazione corrispondenti, tanto successivamente quanto simultaneamente è assimilato a Prajapati, il Signore degli esseri prodotti....
Questa Volontà si manifesta più particolarmente in ogni ciclo speciale di esistenza, come il Manu di questo ciclo, che ad esso dà la sua Legge (Dharma); Manu non deve essere considerato un personaggio né un mito, ma un principio, propriamente l'Intelligenza cosmica, immagine riflessa di Brahma che si esprime come il Legislatore primordiale ed universale...
Manu è il prototipo dell'uomo (mancava), in rapporto ad uno stato d'essere determinato, può equivalere, nel dominio di esistenza che corrisponde a questo stato, a quello che per l'esoterismo islamico è l'"Uomo Universale" (El-Insanul-kamil) [È l'Adam Qadmon della Qabbalah ebraica; è anche il "Re" (Wang) della tradizione estremo-orientale (Tao-te-king,XXV)], concezione che può essere poi estesa a tutto l'insieme degli stati manifestati e che stabilisce l'analogia costitutiva della manifestazione universale e della sua modalità individuale umana...Vishwakarma, aspetto o funzione dell'"Uomo Universale" corrispondente al "Grande Architetto dell'Universo" delle iniziazioni occidentali o per usare il linguaggio dell'Ermetismo, del "macrocosmo" e del "microcosmo".
La concezione della coppia Purusha-Prakriti non ha rapporti con qualsiasi "dualismo" ed è totalmente differente dal dualismo "spirito-materia"...
Le parole "essenza" e "sostanza", nella loro più ampia accezione, sono forse, nelle lingue occidentali, quelle che meglio rendono l'idea della concezione di cui si tratta, concezione d'ordine molto più universale di quella di "spirito" e "materia"...
Il Vedanta è puramente metafisico, è essenzialmente la "dottrina della non-dualità" (adwaita-vada).
Tratto da "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta" di R. Guénon

Nessun commento:

Posta un commento

Google+