venerdì 9 ottobre 2015

Castello Medievale come simbolo onirico e simbologia storica


Il castello medievale è considerato una delle cosidette courts d'amour francesi, le corti d'amore dove per la prima volta nella città cristiana occidentale si è realizzata l'Anima.
Qui, ogni cavaliere sceglieva una donna e la eleggeva a rappresentante della sua Anima amata.
Componeva poesie per lei e compiva azioni eroiche in suo nome.
La venerava come una dea.
Questi uomini seppero liberarsi del loro comportamento di guerrieri barbari e divennero uomini colti.
Erano uomini in grado di rapportarsi con le donne, uomini che coltivavano la loro capacità di amare, la loro sensibilità.
Era il tempo delle leggende del Graal, dei trovatori, della storia di Tristano e Isotta.
La Chiesa non approvò questa evoluzione, che portava spesso a complicazioni in quanto rendeva le persone troppo indipendenti, e la combattè.

Dopo la soppressione delle courts d'amour  accadde una cosa interessante: i cavalieri cominciarono a venerare la Vergine Maria invece delle loro dame idealizzate.
Così ebbe inizio la caccia alle streghe.
Il femminile divenne negativo. Le donne seduttive e interessanti vennero perseguitate come streghe, perchè la vita amorosa che stava cominciando a svilupparsi era stata soppressa.
Ora quando ci troviamo di fronte al problema del rinnovamento dei rapporti fra i sessi, al problema di reperimento di nuove forme di rapporto fra uomo e donna, dobbiamo tornare al Medioevo, in quel castello circondato dal fossato dove il problema è rimasto in sospeso.
Fu lì che il problema non venne preso in considerazione; da lì prese avvio lo sviluppo maschile, unilaterale e relazionale dell'Occidente.
E' lì che perciò occorre tornare.
Lo sviluppo dell'Anima è di vitale importanza per l'uomo del nostro tempo, così come lo è quello dell'Animus per le donne.
In Estremo Oriente il modello medievale di rapporto fra uomo e donna era costituito dal samurai e dalla geisha.

Vedi anche:
Le nebbie di Avalon
La separzione dei Mondi
e la sessione
Psicologia femminile

Tratto da "Il mondo dei sogni" di Marie Louise von Franz

Nessun commento:

Posta un commento

Google+